Il padre di Daniele De Rossi, Alberto, ha parlato al Messaggero dopo essere stato nominato responsabile del settore giovanile giallorosso. Dopo una vita spesa come allenatore della Roma primavera, ben 19 anni, oggi arriva questa nuova esperienza e le sue dichiarazioni non lasciano spazio ad ulteriori interpretazioni. Di seguito le dichiarazioni di Alberto De Rossi.
ASPETTO LUDICO - "C'è meno rapporto tra i ragazzi e il pallone oggi. Noi addetti ai lavori dovremo riproporlo. Poi, probabilmente, vedremmo i risultati tra 10 anni. C'è il problema che l'aspetto ludico viene sempre un passo indietro rispetto al risultato. Dobbiamo mettere al vertice chi ha fatto calcio per passione e non i burocrati”.
PRIMA SQUADRA E PRIMAVERA - “Oggi c'è un divario enorme tra Primavera e prima squadra. E da noi i giovani non giocano perché i club pensano al risultato. Bisogna parlare seriamente delle seconde squadre, darebbero la possibilità al calciatore di crescere. Non solo velocemente, ma anche bene. Se giochi Primavera contro Primavera, come evolvono? Un ragazzo a 20 anni e sei mesi viene consegnato al calcio e ha pochissima esperienza. I vari Yamal hanno la possibilità di giocare, quella che i nostri giovani non hanno. Penso a Politano, partito dalla Serie C e passato per la B, la bassa A... Il nostro processo inizia tardi. Chi ha deciso di aumentare di un altro anno la permanenza in Primavera non crede nelle seconde squadre. L'Italia va in controtendenza verso tutto il resto del mondo. La Primavera dovrebbe finire a 17 anni e mezzo, poi la seconda squadra. L'obiettivo nostro è portare giocatori in prima squadra, lavoriamo solo per questo. Abbiamo sei 2007 in Primavera, hanno due anni in meno rispetto alla media".