Intervenuto mediante i canali ufficiali del Cagliari, Alen Sherri ha parlato delle sue prime settimane in terra sarda e in Serie A. Il classe ‘97 è stato acquistato dai rossoblù a luglio, direttamente dall’Egnatia, squadra albanese. Il portiere, dunque, ha lasciato il suo paese natale dopo avervi da sempre militato. Sherri è parso molto entusiasta di questa sua nuova avventura, tant'è che ha speso solo parole positive circa il nuovo ambiente e la nuova realtà in cui si è calato.
LE PAROLE DI ALEN SHERRI
LEGAMI - “Sto legando con tutti i ragazzi. Ovviamente con alcuni passo più tempo, specie i nuovi o quelli con cui c’è più affinità di lingua, ma devo dire che ho trovato un gruppo forte, sano, positivo".
MISTER - "Spiega tanto i suoi concetti, pretende molto da tutti, il livello è alto e per me si è alzato, quindi ogni istante di allenamento e vita fuori dal campo è decisivo per migliorare tutti insieme”.
COMPAGNI - “Mi sto trovando molto bene e non me l’aspettavo, non è mai semplice arrivare in una realtà nuova, di alto livello, e partire subito col piede giusto trovando il giusto feeling con compagni, staff e le persone che lavorano nel Club. L'arrivo a Cagliari? Non ci credevo, pensavo fosse qualcosa di impossibile, poi la cosa si è via via fatta più realizzabile e sono stato davvero felice".
CAGLIARI - "Vengo da due stagioni importanti per me, con la vittoria del titolo nazionale e della Coppa, spero di portare un po’ di esperienza internazionale qui al Cagliari, e di farmi trovare pronto ogni volta in cui sarò chiamato in causa. In Serie A e nel calcio italiano i giocatori hanno un passo diverso: sono più forti, più prestanti, i tecnici chiedono qualcosa di più e devi essere all’altezza in ogni frangente. Vedere la Unipol Domus sempre piena nelle prime gare stagionali è stato emozionante, lo stadio vibrava e dava una carica pazzesca. Bellissimo, ma già in Valle d’Aosta era incredibile vedere tanta gente agli allenamenti, molte persone sempre pronte e vogliose di abbracciarci chiedendo una foto o un autografo".
ITALIA - “In Albania, per noi albanesi, la Serie A e il calcio italiano sono un riferimento per chi vuole giocare a calcio. Siamo popoli vicini, simili per molti aspetti, e allora tutti puntano a oltrepassare il mare per arrivare nel Belpaese e misurarsi con questo contesto. Io vengo da Scutari che è una città dove il calcio è quasi una religione e rappresenta molto a livello culturale, in tal senso questo mi ha aiutato a vivere il mio lavoro con passione e ambizione. Ci sono molti tratti comuni tra Scutari e l’Albania e la Sardegna, Cagliari in particolare”.
IDOLI - “Manuel Neuer mi è sempre piaciuto molto ed è stato un riferimento per lo stile e le caratteristiche. Sono un fan del Real Madrid, ho sempre ammirato Cristiano Ronaldo per la dedizione, la professionalità e l’ambizione nel lavorare sodo al fine di raggiungere gli obiettivi. E – tornando ai portieri – anche Iker Casillas è stato un calciatore che ho apprezzato, anche se per caratteristiche non sono molto vicino a lui”.