Alessandro Bastoni, da potenziale talento a conclamata realtà

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Oggi, 13 aprile, è una data un po’ speciale per uno dei centrali difensivi più promettenti del calcio italiano. Alessandro Bastoni, infatti, proprio in questa giornata compie il suo 21esimo compleanno, a culmine di una stagione di altissimo livello, in cui il ragazzo è spesso riuscito a prevalere, nei meccanismi di Antonio Conte, a favore di un giocatore del calibro di Diego Godín.

Eleganza, gioco aereo, mancino educato e primo costruttore di gioco; queste le principali peculiarità del giocatore che a Milano sta trovando l’ambiente ideale per una sua definitiva consacrazione. Andiamo tuttavia a ripercuotere passi importanti della sua breve carriera in Italia, con differenziazioni nette rispetto a un giovane qualsiasi uscito dall’academy atalantina.

GLI ALBORI CALCISTICI E LA SUA PRONTA ACQUISIZIONE NEROAZZURRA

Alessandro nasce, appunto, il 13 aprile 1999 a Casalmaggiore, un comune di circa quindicimila abitanti in provincia di Cremona. Sin da subito compie i primi passi calcistici nell’Atalanta, società di vertice nello sviluppo calcistico di giovani elementi. A seguito di tutta la trafila nel club neroazzurro, Bastoni debutta in prima squadra il 30 novembre 2016 nella vittoria per 3-0 dei suoi in Coppa Italia contro il Pescara. Per avere il suo esordio nel massimo campionato bisogna però attendere sino al 22 gennaio 2017, nel match vinto dalla Dea per 1-0 contro la Sampdoria. Il ragazzo sin da subito attesta un talento fuori dal comune e, pur non interfacciandosi a dovere con la realtà della prima squadra, data soprattutto la giovane età, sono già parecchi gli addetti ai lavori che iniziano a conoscere il suo nome.

Fonte: profilo IG @alessandrobastoni

Nell’estate 2017, non casualmente, l’Inter decide di investire un lauto compenso per la sua acquisizione. Solamente in seguito si saprà che la dirigenza milanese ha messo sul piatto una cifra pari a circa 31 milioni di euro. Una somma estremamente alta al tempo, ma giustificata, adesso, dalle prestazioni del ragazzo. Tuttavia la società di Steven Zhang decide di lasciare Alessandro a Bergamo con la formula del prestito biennale. Ad onor del vero, la stagione seguente, Bastoni non giocherà molto con la prima squadra, totalizzando solamente cinque presenze fra campionato e Coppa Italia.

IL PASSAGGIO A PARMA

La storia del ragazzo resta estremamente singolare nel panorama calcistico italiano. Generalmente l’Atalanta, società sempre più in crescita nel campionato di Serie A, i propri talenti tende a cederli una volta svezzati completamente in prima squadra. Tuttavia, esattamente come fatto per Kulusevski, è bastata un’alta cifra per il trasferimento, che la dirigenza nerazzurra prontamente accettasse la cessione. Al termine della stagione 2017/2018, Alessandro capisce che la sua permanenza a Bergamo è oramai compromessa. Complice anche la forte concorrenza difensiva, decide dunque di trasferirsi, per il secondo anno di prestito, al Parma di D’Aversa, allenatore estremamente preparato e coscienzioso, ma che utilizza un sistema difensivo a quattro, differente rispetto al 3-4-1-2 di Gian Piero Gasperini. Anche in quest’annata, l’inizio di stagione non è dei migliori. Tallonato da un infortunio al menisco, il difensore salta le prime sette sfide di campionato, fra panchina e infortunio.

Fonte: profilo IG @alessandrobastoni

La svolta arriva il 7 ottobre, in cui il ragazzo viene schierato per circa mezz’ora nell’incontro con il Genoa. Alessandro si disimpegna egregiamente e da quel momento, anche a seguito di un’ulteriore panchina la giornata successiva, non perderà più il posto nello schema tattico parmigiano. D’Aversa infatti lo porrà come titolare inamovibile del suo 4-3-3, in coppia soprattutto con Bruno Alves, calciatore navigato dal quale Bastoni, per sua stessa ammissione, apprenderà molto. Il giocatore, a Parma, totalizzerà ben ventiquattro presenze, riuscendo anche a siglare la sua prima rete fra i professionisti la quartultima giornata contro la Sampdoria.

LA CHIAMATA DI ANTONIO E LA SUA CONSACRAZIONE

Conclusa la passata stagione, Alessandro e la società nerazzurra si trovano davanti ad un bivio nella maturazione professionale del giocatore. Non si sa, difatti, se aggregarlo con la neo-squadra di Antonio Conte, oppure lasciarlo un’altra stagione in prestito, magari proprio a Parma dov’è ancora fortemente richiesto. Il tecnico leccese sceglie dunque di portarlo in ritiro per valutarlo a fondo e prendere successivamente una decisione. L’impatto di Bastoni nel pre-campionato lascia totalmente sbigottito l’ex tecnico juventino, che senza pensarci troppo si frappone dinnanzi al trasferimento del ragazzo e lo tiene in squadra come primo sostituto dei tre centrali titolari della rosa. La fiducia dell’allenatore è estremamente alta, ma anche quella dei suoi compagni cresce di pari passo.

Il 28 settembre, Alessandro disputa la sua prima partita da titolare, ancora una volta, guarda caso, contro la Sampdoria. Da quel momento un escalation incredibile, che molto spesso costringerà Conte a preferire il ragazzo a Godín, ex capitano dell’Atlético Madrid e bandiera storica del calcio uruguagio. Emblematiche le parole del proprio allenatore sul ragazzo, attestazione ulteriore di un rendimento sempre più positivo all’interno della squadra:

Alessandro ha delle caratteristiche precise: deve migliorare in quanto a cattiveria, ma ha gioco e personalità. Sa benissimo della stima che io e i suoi compagni abbiamo per lui. È un patrimonio del calcio italiano, può diventare una colonna dell’Inter dei prossimi anni.

Fonte: profilo IG @alessandrobastoni

Oltretutto Alessandro è l’unico difensore interista di piede mancino, figura sempre più rara nel calcio moderno. Bastoni permette alla squadra interista di avere un ulteriore soluzione di gioco, avendo il ragazzo un piede non propriamente da centrale difensivo. Non poche infatti le volte in cui, qualora gli avversari apportassero una marcatura stringente su Marcelo Brozović, toccasse a lui il compito di prima impostazione di gioco.

I SUOI NUMERI STAGIONALI

Nonostante ciò, per intendere a pieno la sua definitiva esplosione stagionale, bisogna anche analizzare le sue statistiche che, come al solito, non raccontano tutto ma sono una base importante dalla quale partire. Alessandro quest’anno ha totalizzato diciassette apparizioni in campo fra coppa, campionato ed Europa League, siglando una rete. In stagione può vantare 1.4 contrasti a partita e 0.9 intercetti, con 2.2 duelli aerei vinti a incontro. Prima si è affrontata anche l’abilità di Alessandro nello sviluppo di gioco. Bastoni ha infatti l’88% di passaggi riusciti in stagione, con 0.7 passaggi decisivi quest’anno, a fronte di una media di cinquantaquattro passaggi a partita.

Non sono numeri che lo collocano nell’Olimpo dei difensori italiani. Tuttavia sono cifre estremamente invidiabili per un 21enne, in continuo ballottaggio e che indossa una maglia importante e pesante come quella interista. Sotto la gestione Conte, inevitabilmente il talento del ragazzo prolificherà, arrivando ad assumere, in coppia con De Vrij e Škriniar, le chiavi della retroguardia neroazzurra. Adesso al giocatore serve soltanto del tempo e la possibilità di poter commettere anche qualche errore, in un ambiente comunque stimolante.

 

(Fonte immagine copertina: profilo IG @alessandrobastoni)