Beltran: “De Gea fuoriclasse e persona top, Comuzzo è veramente forte! E Julian Alvarez alla Fiorentina…"

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Lucas Beltran, attaccante argentino della Fiorentina, ha rilasciato una lunga intervista a Cronache di Spogliatoio, nella quale si è espresso in modo esaustivo sulla Viola, sulla sua carriera e su alcuni dei suoi compagni. Ecco le sue parole.

LE PAROLE DI BELTRAN

KEAN - "Ti giri, guardi davanti e c’è lui, è più facile. Lavora tantissimo dopo l’allenamento, ci fermiamo spesso a calciare: chiamiamo un portiere e continuiamo ad allenarci. Facciamo cose che l’altro non fa, siamo complementari. Durante le partite ci parliamo molto: mi dice dove mettermi, come posizionarmi, ci confrontiamo. Anche sui movimenti da fare. In allenamento pure, parliamo di calcio e di come possiamo far male agli avversari. Se creiamo questa connessione, è più facile".

PALLADINO - "È una grande persona, gli piace insegnarci la tattica dipendendo dalla partita che affronteremo, con movimento diversi. In allenamento andiamo forte, lo staff è molto bravo e si completa. Abbiamo tutto per fare bene: dalle palle inattive agli schemi sulle rimesse laterali".

JULIAN ALVAREZ - "Lo conosco da quando ero bambino. Quando era al River Plate, la Fiorentina gli ha fatto un’offerta. Non hanno trovato l’accordo, ma è vero che c’è stata una trattativa. Non so quanto sia stata vicina a concludersi. La scorsa settimana è venuto a Firenze, gli ho fatto da guida turistica: l’ho portato a mangiare da Omero, un ristorante fiorentino, e poi siamo andati in centro a fare una passeggiata e prendere un gelato. Non c’è stato bisogno di incappucciarsi: pioveva, non c’era troppa gente e quindi eravamo tranquilli. E poi qui riconoscono di più me: certo, poi fanno uno più uno…".

DE GEA - "David è una persona veramente top e non me lo aspettavo. È semplice, scherza con tutti, se qualcuno ha un problema arriva da te per parlare. È un leader silenzioso. Mi capita spesso di confrontarmi con lui, tratta tutti allo stesso modo, dal più esperto fino ai suoi compagni di reparto del 2006. Un grande uomo da cui imparare. Un fuoriclasse: ma chi è che appena arrivato para subito due rigori nella stessa partita?! E poi vedeste come si allena: ti viene da pensare che se lo fa lui, che è un campione, perché non dovresti farlo tu? Se vuoi arrivare a quel livello, quella è la strada".

GOSENS - "Non mi è capitato spesso in carriera di trovare compagni come lui. È bello avere una persona nel gruppo che ti dà sempre il suo punto di vista e dice le cose in faccia. Ti dice sempre la verità, non vuole dirti per forza una bella parola, ma è diretto e ha portato una mentalità vincente, uno step in più, pensa alla vittoria e ti contagia. Ti fa venire voglia di vincere. Ci parla molto prima delle partite. Sa che quando dobbiamo soffrire, dobbiamo farlo tutti insieme. E la stessa cosa quando invece dobbiamo attaccare".

COMUZZO - "Mi ero accorto che fosse forte perché vedo come si allena, ma non credevo che sarebbe arrivato a questo livello in così poco tempo. Ha fatto veramente il botto: si allena come un ragazzo di 30 anni, ma ne ha 19, e ha la mentalità giusta per crescere, è uno che ascolta e cerca di imparare tutti il tempo. È veramente forte".

BOVE - "È un argomento di cui non mi piace parlare per un motivo: credo che a lui non piaccia tanto ricordare quella sera e il periodo che sta passando. So solo che mi dispiace perché è una bella persona, ha solo un anno in meno di me e a volte mi chiedo se sarebbe potuto succedere a me. Abbiamo vissuto un momento di paura, l’importante è che ora lui stia bene e sia qui con noi, come ha detto a Sanremo si sente incompleto e lo percepiamo. Gli stiamo vicino, lo facciamo sorridere, e poi lui saprà trovare ciò che gli manca. Quando lo vediamo entrare in spogliatoio, lo abbracciamo".

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Scritto da

Matteo Petrulli