Si è presentato abbastanza bene Elia Caprile in quel di Cagliari. L'estremo difensore italiano, arrivato da Napoli nel mese di gennaio nello scambio con Scuffett, si è già reso protagonista grazie ad alcune prestazioni importanti, su tutte quella con il Milan a San Siro al debutto con la maglia rossoblù. Nonostante le due sconfitte consecutive - contro Parma e Torino - il portiere non ha mai sfigurato, anzi. A dimostrazione del fatto che, quello visto sia a Bari che a Empoli la scorsa stagione, è un ottimo interprete nel suo ruolo.
Nella serata di ieri, come riporta l'Unione Sarda, Caprile è stato protagonista di un evento contro il bullismo presso il teatro della parrocchia di Sant’Eulalia, assieme al compagno di squadra Mattia Prati. Di seguito le parole di Elia Caprile durante l'evento contro il bullismo:
CAGLIARI - “Una squadra che non rappresenta una città, ma un’isola intera. Noi sentiamo questa responsabilità e le responsabilità aiutano a crescere: è accaduto a noi, dev’essere così anche per i ragazzini”.
SUL BULLISMO - “Da ragazzo ho imparato ad apprezzare chi è diverso. Aiutate i compagni che a scuola fanno fatica, godetevi le lezioni e lo studio anche perché è lì che troverete gli amici che dureranno per tutta la vita”.
PASSIONE - “Certo, dedicarsi a una passione costa rinunce, ma significa darsi uno scopo e tutti i ragazzi dovrebbero farlo per coltivare la propria passione. La serie A non è l’obiettivo: lo è essere migliori grazie all’impegno in qualcosa. Quando avevo dieci anni non pensavo ai guadagni nel calcio, no: era passione”.