Il caso scoppiato negli scorsi giorni riguardanti le curve di Milan e Inter non dovrebbe portare a penalizzazioni per le squadre ma una multa salata è quasi certa. A riportarlo è La Gazzetta dello Sport che ha fatto riferimento ad un caso del passato.
IL PRECEDENTE
Tornando indietro al 2017, quando ci fu un pretendete simile a ciò che sta succedendo in queste ore riguardo il caso curve e ultras di Milan e Inter, l'allora procuratore federale Giuseppe Pecoraro chiese 30 mesi di inibizione e 50mila euro di ammenda per Andrea Agnelli, due turni di campionato a porte chiuse più un ulteriore turno di sospensione per la Curva Sud allo Stadium. Alla fine, la Corte Federale cancellò i 30 mesi ad Agnelli, a cui fu però inflitta una multa di 100mila euro, mentre al club arrivò un'ammenda di 600mila euro e con un turno della Sud chiusa.
IL CASO CURVE DI MILANO
Guardando invece al presente, il procuratore federale della Federcalcio, Giuseppe Chiné, ha chiesto ai PM della Procura della Repubblica di Milano l'ordinanza di custodia cautelare e gli atti di indagine non coperti da segreto: i tesserati delle due squadre che sono stati coinvolti saranno probabilmente chiamati a parlare in quanto "persone informate sui fatti". Vedendo quindi quanto successo alla Juventus è improbabile che Inter e Milan verranno penalizzate: la multa invece sembra segnata.
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Al comma 1 dell'articolo 25 del Codice di Giustizia Sportiva sulla prevenzione dei fatti violenti si legge: "Alla società è fatto divieto di contribuire, con interventi finanziari o con altre utilità, alla costituzione e al mantenimento di gruppi organizzati e non organizzati di propri sostenitori, salvo quanto previsto dalla legislazione statale vigente". Per questa violazione le società di Serie A rischiano una multa che va dai 10mila ai 50mila euro.
Per quanto riguarda i tesserati è invece il comma 10, che ricorda come "è fatto divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di convenzioni, stipulate secondo le condizioni previste dall'art. 8 del D.L. n. 8/2007 convertito in legge con la L. n. 41/2007, devono essere validate dalla Federazione. In ogni caso tali rapporti devono essere autorizzati dal delegato della società ai rapporti con la tifoseria. In caso di violazione delle disposizioni di cui al presente comma, si applicano le sanzioni di cui al comma 9", e prevede una sanzione di 20mila euro.