CHE FINE HA FATTO MILOS KRASIC? DA NUOVO NEDVED ALLA DECADENZA – La seconda puntata della nuova rubrica targata Numero Diez sarà dedicata alla Juventus e a Milos Krasic. Un accostamento che ha letteralmente fatto impazzire i tifosi bianconeri, ma che per forza di cose non si è protratto a lungo.
Come è ormai noto, la squadra di Andrea Agnelli da sempre ambisce al prestigio e alla vittoria (sia in campo nazionale che internazionale) e per questo è inevitabile la presenza di giocatori di prima fascia. Da Sivori a Platini, da Baggio a Del Piero e da Tevez a Dybala, professionisti che hanno dato tutto per la maglia e che hanno reso grande il club. Tuttavia, anche altri calciatori hanno avuto l’opportunità di scrivere una pagina di storia della Juventus, o semplicemente essere ricordati dai tifosi, e uno di loro porta proprio il nome di Milos Krasic.
L’ARRIVO IN SERIE A È DA URLO
Prima che la carriera del giocatore serbo andasse a rotoli e che finisse, Krasic è riuscito a catturare e ad entusiasmare l’intero ambiente bianconero. Arrivato a Torino per 15 milioni di euro dopo una stagione strepitosa tra CSKA Moska e Nazionale, il centrocampista laterale viene subito etichettato come il “nuovo Nedved“. Nel 2009, infatti, l’attuale dirigente sportivo della Vecchia Signora dice addio al calcio giocato e costringe la formazione di Luigi Delneri a correre al riparo.
Come anticipato, dunque, la Juventus e il club russo chiudono l’operazione per il trasferimento del giocatore in Serie A e da lì il paragone con la Furia Ceca. Nella prima parte della stagione, infatti, Milos Krasic si esalta sulla sua fascia destra segnando e facendo segnare. In particolare, in occasione di una sfida a dicembre contro la Lazio, il nuovo beniamino della tifoseria disputa (forse) la sua miglior partita della carriera. Grazie ad una magica cavalcata con gol a tempo scaduto e con annesso assist qualche minuto prima, il pupillo di Delneri finisce per entrare nella storia con l’appellativo de “La Furia Serba“, proprio in onore di Pavel Nedved.
Trovato quindi in Krasic un giocatore talentuoso e di gamba, la Juventus, anche grazie alle sontuose prestazioni di Fabio Quagliarella, chiude il girone d’andata al quarto posto. Ma non inizia esattamente allo stesso modo il 2011. L’attaccante napoletano si fa male nell’ultima gara dell’anno solare e la formazione torinese perde quanto di buono fatto fino a quel punto. Krasic crolla drasticamente nelle sue prestazioni e la Juve finisce la stagione al settimo posto.
IL RAPPORTO CON CONTE E IL POST JUVENTUS
Dopo un’ennesima stagione fallimentare, o almeno così giudicata dai maggiori giornali italiani, la Juventus decide di non privarsi di Krasic e tenere automaticamente i tifosi a bada. Questo perché, in occasione della stagione precedente la dirigenza aveva venduto il pezzo più pregiato (Diego) e creato malcontento tra i sostenitori.
Successivamente sulla panchina arriva Antonio Conte e il talento serbo viene emarginato dal nuovo progetto, finendo per giocare solo sette partite in un anno. Considerata l’incompatibilità con il modulo tattico del barese e considerato anche qualche attrito tra i due, Krasic viene messo sul mercato proprio su richiesta dell’allenatore.
Da qui l’inizio della decadenza. Prima è il Fenerbahce l’unica squadra a offrirgli un contratto, il quale prima lo manda in prestito al Bastia, in Francia, e successivamente lo ritrova ma senza alcuno stimolo. Nel 2015, invece, viene acquistato a titolo definitivo dal Lechia Danzica, piccola squadra polacca dove milita tre stagioni e costruisce le prime idee di un potenziale ritiro.
FINE DEI GIOCHI
Ottantotto presenze e sette marcature per Krasic durante l’avventura in Polonia. Anche in questo caso il centrocampista inizia nel migliore dei modi l’esperienza, ma finisce per calare sempre di più nel rendimento. Così nel 2018 decide di appendere gli scarpini al chiodo e terminare la sua carriera da calciatore professionista. A soli 34 anni, dunque, il mondo del calcio perdeva un giocatore dal potenziale enorme. Forte fisicamente ed abile nella corsa e con la palla tra i piedi, l’ex giocatore della Juventus non è riuscito a tenere duro nei momenti più bui.
Dal nuovo Nedved alla débâcle, un storia quasi strappalacrime che alla fine dei giochi ha visto il serbo uscirne sconfitto.