A Riyad la finale sarà un derby di Milano. Buona la prima per Conceiçao che batte, in rimonta, una Juventus sprecona, visto il controllo per gran parte della partita. Dopo il vantaggio iniziale di Kenan Yildiz, ancora a segno al debutto in un’altra competizione, nel giro di soli 4 minuti i rossoneri la ribaltano tra il 71’ e il 75’, prima con Pulisic poi con l’autogol di Gatti. Prima sconfitta in Italia per la Juventus di Thiago Motta quest’anno, arrivata in modo quasi beffardo. Nel finale, addirittura, lo stesso difensore bianconero ha avuto l’occasione del pari, fermato però da un provvidenziale Gabbia. Al termine del match, nel dopo gara, ai microfoni Mediaset l'allenatore portgheseha parlato di quanto bene hanno fatto i suoi, soprattutto nel secondo tempo. Di seguito le parole di Sergio Conceiçao ai microfoni di Mediaset:
PASSIONE - “Ci vuole passione nella vita. Il calcio è passione ed emozione. Sono momenti bellissimi. Abbiamo meritato l’accesso alla finale. Nel primo tempo ho visto un Milan con tanti dubbi, troppo lenti nella circolazione. Nell’intervallo ci siamo guardati negli occhi per cercare di vincere questa partita. Sono stati coraggiosi perché sono entrati in campo con un piglio differente"
SU LEAO - “Vediamo. Penso non ci sarà nell’allenamento di domani”
L'INCONTRO CON FRANCISCO - “Si, l’ho incontrato alla fine. Io ero più contento perché ho vinto, lui di meno vista la sconfitta. Questa è la vita”.
SULLA POSSIBILITÀ DI VEDERE MORATA IN COPPIA - “Sicuramente. L’abbiamo fatto nel secondo tempo. Alvaro viene sempre in appoggio mentre le nostre ali nel primo tempo non hanno fatto quello che volevo a livello di profondità. Io ho giocato tanti anni con il 4-4-2 e le dinamiche sono importanti ma non abbiamo preparato qualcos'altro di quanto visto nel secondo tempo”
“SONO ANTIPATICO” - “Posso dire che dopo i 45 minuti nello spogliatoio non ho dato baci ai giocatori, anzi mi sono arrabbiato un po’. Sto vivendo questo momento con un gruppo di giocatori umili al quale manca un po’ di cattiveria. Ma questo si cura con il tempo. I giocatori hanno bisogno sia di carezze ma anche di qualche brutta parola. Sono un antipatico perché sono più le volte che mi arrabbia rispetto a quelle dove sorrido. Sono contento del gruppo perché ha ricevuto il messaggio. Io sono qua non per fare amicizia ma per vincere”