In un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Andrea consigli ha parlato dell’attuale stagione del Sassuolo, soffermandosi anche sui suoi migliori momenti in neroverde sulla differenza tra l’attuale allenatore Dionisi e l’ex De Zerbi.
IL PUNTO SULLA STAGIONE – “Abbiamo passato un periodo difficile con diversi giocatori infortunati. Berardi, Traoré, Defrel, poi Muldur. E se nella prima parte del campionato abbiamo resistito, beh, nella seconda fase pre-Mondiale siamo un po’ scivolati. Nelle ultime tre gare, per esempio, abbiamo fatto un punto. Ci è mancato il cazzotto decisivo, bloccando continuità e crescita“.
I MIGLIORI MOMENTI – “La partita contro l’Athletic Bilbao, anche la qualificazione contro la Stella Rossa In Europa League o il rigore parato al Lucerna. Due: l’anno precedente che ci portò in Europa. Tre: l’ultimo anno di De Zerbi, calcio di alto livello, eravamo diventati dominanti. Facevamo paura“.
DIONISI E DE ZERBI – “Sul gioco probabilmente non torneremo dominanti. E non è una critica a Dionisi. Lui e De Zerbi hanno due richieste di calcio differenti: il tecnico attuale ama verticalizzare prima, De Zerbi amava fare tutto col possesso. Differenze ma non è detto che non si potrà volare“.
GAVETTA – “Mai stato un cruccio, davvero. Nella mia vita mi manca solo una cosa: vivere la Champions League. Ho vissuto la C, la B, la A, l’Olimpiade, due Europei Under 21 e una convocazione in Nazionale maggiore (sotto Cesare Prandelli, ndr)“.
ZERO MINUTI IN AZZURRO – “Sa cosa un po’ mi pesa? Che in un certo periodo sarei dovuto essere presente nei convocati della Nazionale ma non sono mai stato preso in considerazione. Sono supercritico con me stesso, ma credo di essermi evoluto, mi è stato riconosciuto il fatto di essere un portiere moderno: non in azzurro“.
FUTURO – “Ho il contratto fino al 2025. Quando con Giovanni Carnevali decidemmo di prolungare, avevo anche la possibilità di andare via ma ho preferito Sassuolo. Perché si sta bene. Credo che l’ultimo anno di contratto potrei fare da chioccia a un giovane e poi sì, magari l’allenatore dei portieri”.