Fabrizio Corsi ha recentemente rilasciato un'intervista a “Storie di Serie A”, su Radio TV Serie A (con RDS). Il presidente dell'Empoli ha parlato del presente della società, di Roberto D'Aversa e degli obiettivi che insieme si sono posti. Guardando alla stagione passata, qualche altra riflessione, infine un pensiero al futuro. Riportiamo qui di seguito le sue dichiarazioni.
D'AVERSA - "Sembra un allenatore cresciuto da noi, la passione nello scoprire e crescere talenti sembra appartenergli tanto quanto appartiene a questo Empoli. Abbiamo un settore giovanile, costruito negli ultimi 20 anni, che ci permette di essere orgogliosi e in grado di sfornare talenti. Siamo tra le squadre più giovani del campionato, ma penso che con il lavoro impostato si possa crescere molto. Il lavoro è importante non solo per quanto riguarda gli allenamenti in settimana e in previsione della gara, ma anche sui giovani, che possono crescere tanto. Su alcuni ragazzi posso già vedere dei cambiamenti da luglio ad oggi. Questo aspetto è quello che mi da più fiducia".
LO SCORSO ANNO - "Alla fine è andata bene, ma è stata una delle annate più difficili. Se però mi fermo a pensare, riesco a trovare altri momenti di difficoltà forse anche peggiori. Penso a quando abbiamo rischiato di retrocedere in Serie C, una partita che non voglio neanche ricordare. Io sono un po' fatalista, so che di anno in anno troviamo delle difficoltà e voglio che si affrontino questi momenti facendosi trovare pronti. I primi devono essere tutti i dirigenti, che devono fare da cornice a chi lavora giornalmente. Io riconosco di avere un po' meno energie rispetto alle difficoltà che troviamo ogni giorno".
GLI OBIETTIVI - "Stadio e ampliamento del centro sportivo sono gli obiettivi a breve termine. Più avanti arriverà qualcuno a sostenerci, perché col passare del tempo diventa sempre più faticoso e difficile. In generale, un supporto per dare equilibrio e solidità alla società, noi ne facciamo una questione di famiglia. Un problema dell'Empoli è un problema per la famiglia Corsi. Vogliamo portare il club verso un lido più sereno. E poi c'è un settore giovanile di grande qualità, quelli del 2012 possono essere protagonisti nella Serie A tra dieci anni. Noi sportivi siamo superstiziosi, il nostro scudetto è sempre stata la permanenza in Serie A o la promozione dalla Serie B, quindi rimango fedele a questo desiderio di mantenere la categoria. So benissimo che anche quest'anno arriverà attraverso il superamento di momenti difficili. Serve che l'ambiente, e di conseguenza chi ne fa parte, si dia al meglio delle proprie possibilità".