Cosa aspettarsi dal connubio Chiesa-Juventus?

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Il trasferimento di spicco nel calciomercato italiano di quest’estate è sicuramente rappresentato dal passaggio di Federico Chiesa dalla Fiorentina alla Juventus. Giunto a Torino con un prestito biennale da 10 milioni, le cifre non devono ingannare: l’operazione prevede un riscatto a 30 milioni nel 2022, segno che i bianconeri sono pronti a puntare su di lui 50 milioni totali. Sulla scia di quanto già accaduto con Federico Bernardeschi qualche anno fa, la Juventus continua a puntare sui talenti di casa, soprattutto quelli formati in Toscana. I quali hanno in Roberto Baggio un precedente scomodo e difficile ma particolarmente affascinante. Come si adatterà Chiesa alla nuova realtà dopo ottime stagioni in viola? E come deciderà di utilizzarlo Andrea Pirlo in una squadra in piena metamorfosi tecnico-tattica?

CHIESA AI RAGGI X

Gli 11 gol e 9 assist nei 2648 minuti della passata stagione fanno sicuramente ben sperare: pur apparendo ancora in piena fase di crescita in tanti fondamentali, Federico Chiesa assicura rapidità, imprevedibilità e maggiore spinta laterale. Tutti crismi importanti nelle nuove gerarchie della Juventus 2020/21. Lo scorso anno tirava più di 3 volte a partita (3,3), con un xG (expected goals) di 11,2. Aiutato anche dalla qualità di Frank Ribery, questi indici erano segno di pericolosità assoluta in qualsiasi momento della partita. Chiesa agiva da seconda punta, un ruolo ben diverso da quello che probabilmente gli vedremo svolgere a Torino, il quinto centrocampista di destra. Un ruolo che ha svolto nelle tre partite in viola del 2020/21 contro Torino, Inter e Sampdoria, rivelandosi pericoloso e regalando prestazioni di ottimo livello. Nell’heatmap stagionale delle tre partite, è interessante pensare come Chiesa abbia arretrato di molto il suo raggio d’azione, dimostrandosi capace di giocare a tutta fascia.

Fonte: sofascore.

Coadiuvato da una triade di centrali tra le migliori in Italia e da uno stopper-playmaker come Sofyan Amrabat, Chiesa non ha lesinato in fase offensiva, puntando spesso l’avversario sulla fascia destra del campo. Dall’altra parte però, la Fiorentina è apparsa una squadra equilibrata, senza rimanere troppo tempo scoperta. A ciò si aggiungeva anche la possibilità di svariare su altri fronti del campo per cercare di creare superiorità o pericolosità.

NELLA JUVENTUS DI PIRLO

Le caratteristiche mostrate negli ultimi tempi confermano e rafforzano il pensiero di Pirlo nel decidere di puntare su Federico Chiesa. Nelle due uscite di campionato, la Juventus ha sempre puntato su un 3-4-1-2 in fase offensiva. Uno schema che permette di sviluppare il gioco sulle fasce attraverso triangoli o scambi veloci. Nella prima partita la fascia destra è stata occupata da Cuadrado, mentre nella seconda su Kulusevski. Inserendosi nelle rotazioni con questi due calciatori, con il primo più abituato ad adattarsi come terzino rispetto al secondo, Chiesa potrebbe possedere caratteristiche nuove. Come la possibilità e capacità di puntare l’uomo sulla fascia andando poi al cross per “decentralizzare” la manovra e sfruttare le doti aeree di giocatori come Cristiano Ronaldo o Morata.

E se in fase offensiva le doti del ragazzo sono ben note, è sicuramente in fase difensiva e di ripiegamento che bisognerà capire cosa gli verrà chiesto e quali saranno gli spazi che andrà ad occupare. Perché avere un centrale meno puro ed a uomo come Danilo cambia la maniera di difendere rispetto ad un più tradizionale Demiral o De Ligt da quella parte. Ma una cosa è certa: la Juventus vuole credere nel talento di Federico Chiesa per permettergli, definitivamente, di fare quel salto di qualità da anni sperato. La parola, come sempre d’altronde, spetterà al campo.

(Fonte immagine in evidenza: profilo IG @Juventus)

 

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Lorenzo Masi