Crespo: “Sogno di allenare a San Siro, è un posto magico”

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Hernán Crespo, allenatore del Defensa y Justicia, ha rilasciato un’intrigante intervista ai microfoni di Sky Sport. L’ex stella dell’Inter ha rivelato come il suo sogno sarebbe quello, un giorno, di tornare in italia, in special modo a San Siro, in veste, questa volta, di allenatore. Queste le sue parole:

Oggi sto bene in Argentina, sto facendo di tutto per migliorare ma io vorrei tornare a San Siro, vorrei allenare lì: è il sogno che faccio ogni giorno, è un posto magico. Amo l’Italia, sto facendo la mia esperienza qui per poi tornare da voi. L’affetto che mi ha dato il popolo italiano, che mi ha regalato e che mi ha trasmesso è enorme. Ed è reciproco. Scegliere una città o un momento migliore è difficile perché è talmente grande tutto quello che ho provato in Italia. È stato tutto molto intenso.

Oltretutto, l’ex bomber ha raccontato come abbia una certa preoccupazione per le sue tre figlie, attualmente a Parma, in questo periodo non facile di quarantena forzata. Nonostante ciò, ha confermato come per inseguire i propri sogni, ognuno debba essere disposto a sacrificare qualcosa:

I miei amori, le mie figlie, sono in Italia, la preoccupazione è tanta, però so che stanno bene. Io sono in Argentina con i miei genitori, vado in farmacia e al supermercato per loro. È dura ma quando uno insegue i sogni e le passioni sa che può capitare anche di dover stare lontano dalla famiglia.

Un pensiero, inoltre, sulla Serie A, che secondo il 44enne stava raggiungendo un livello molto alto, con varie squadre accreditate alla vittoria finale:

Il campionato era molto interessante, spero possa riprendere. La Juventus stava provando a cambiare filosofia dopo tanti anni. Oggi ha dei solisti magnifici ma non un gioco corale: secondo me andrà meglio il prossimo anno perché la società farà scelte in linea con il gusto calcistico di Sarri. C’è da fare un grosso plauso alla Lazio, la metto sulla stessa linea dell’Atalanta perché con risorse inferiori stanno riuscendo ad esprimere un gran gioco e si vede anche un progetto. Poi l’Inter di Conte che è una squadra pragmatica, sa quello che vuole, ha un’identità molto precisa ed è tornata a essere protagonista. Il mio caro Milan, invece, sta navigando in acque turbolente a livello societario: così è molto difficile programmare.