Danilo Luiz, il capitano della Juventus

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Alzi la mano chi si immaginava danilo capitano della Juventus appena dopo il suo arrivo. In realtà l’avventura in bianconero non parte per niente male. Ero presente al suo esordio in Juventus Napoli 4-3: una delle partite più belle che abbia mai visto allo stadio.
L’infortunio di De Sciglio obbligò Martusciello, allenatore della Juve in quell’occasione per via della polmonite di Sarri, ad effettuare la sostituzione.
Dentro Danilo che, al primo pallone toccato e dopo pochi secondi di Serie A, segna il gol del vantaggio bianconero. In realtà, in quella prima stagione la stella di Danilo si accende raramente. Il brasiliano infatti arriva a Torino in uno scambio con Cancelo, giocatore di altissima qualità acquistato soltanto un anno prima per ben 40 milioni. I bianconeri vinceranno lo Scudetto, con Danilo che vedrà il campo con il contagocce.
Il titolare basso a destra, nella testa di Maurizio Sarri, è Juan Cuadrado. In finale di Coppa Italia invece l’errore dal dischetto dell’attuale 6 della Juve (all’epoca vestiva la maglia con il 13) è decisivoFun Fact: sarà Milik a segnare il gol vittoria e a regalare il trofeo al Napoli.
Oggi entrambi giocano nella Juve allenata nuovamente da Max Allegri, e il brasiliano è perno e simbolo del nuovo ciclo zebrato. Anche qui, alzi la mano chi poteva immaginarselo durante quella lotteria post quarantena. L’annata con Pirlo in panchina invece cambia completamente le carte in tavola, tanto che Danilo concluderà l’anno come terzo giocatore più impiegato dal tecnico bresciano, grazie ad un’evoluzione tattica che lo vedrà come terzo di difesa (spesso a sinistra per dare ampiezza a Chiesa). Pirlo infatti ha utilizzato un’impostazione fluida “alla Guardiola”, dove in fase di possesso si era soliti attaccare con 3 giocatori dietro per poi difendere a 4 con l’abbassamento del laterale destro sulla linea difensiva.
Non solo, Danilo è stato utilizzato, in situazione di emergenza, pure come centrocampista. Allegri è ripartito proprio da lì: Danilo jolly e “copribuchi”. L’allenatore della Juve ha più volte ribadito con stupore la professionalità del calciatore brasiliano.
L’ex Real Madrid e City è infatti sempre stato considerato un vero e proprio leader dello spogliatoio, probabilmente anche per via delle esperienze precedenti. Il tecnico livornese, di recente, ha ribaltato le gerarchie legate alla fascia da capitano: dopo Bonucci c’è Danilo.
Con buona pace di Cuadrado, Alex Sandro e Szczesny, alla Juve da più tempo. Il contratto del difensore è in scadenza al 30 giugno 2024 e la Juve si sta muovendo per rinnovarlo in anticipo. Danilo oggi è un vero e proprio perno bianconero, soprattutto dopo il passaggio in pianta stabile alla difesa a tre. Oggi l’ex terzino è un braccetto destro di tutto rispetto e insieme ai connazionali Bremer e Alex Sandro guida la difesa meno battuta della Serie A. I bianconeri in campionato non prendono gol da otto gare: 720 minuti più recuperi.
In questo periodo, Danilo è stato sempre presente al fianco dei vari Bremer, Bonucci, Gatti, Rugani e Sandro. Il brasiliano è infatti il giocatore più impiegato da Allegri in tutte le competizioni nell’attuale stagione: 22 partite totali e 1880 minuti disputati. La media è presto fatta: quasi 86 minuti a partita e una sola saltata per squalifica in Champions League contro il PSG. Giocatore unico per caratteristiche, imprescindibile per leadership, determinante sia dietro che in zona gol come dimostrato dal sigillo contro l’Udinese di qualche giorno fa.

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Luca Toselli