De Silvestri ricorda Mihajlovic: “Ci ha lasciato grande maturità”

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Lorenzo De Silvestri è uno degli uomini simbolo del Bologna di Sinisa Mihajlovic e in una recente intervista rilasciata a Radio Serie A ha ricordato il suo mister. Nelle parole di De Silvestri si mischiano ancora il dolore per la scomparsa di Mihajlovic e la gioia per ciò che il Bologna sta raggiungendo grazie a Thiago Motta. Di seguito l’intervista completa.

LE PAROLE DI DE SILVESTRI

Queste le dichiarazioni di De Silvestri a Radio Serie A:

IL RICORDO DI MIHAJLOVIC – “Vedo energie positive, competenza e conoscenza con rispetto dei ruoli. Ognuno sa quello che c’è da fare dentro e fuori dal campo, partendo dalla società per arrivare a noi giocatori. C’è grande empatia e voglia di stare insieme. Stiamo ottenendo ottimi risultati ma la mia emozione è anche riferita a quelli che c’erano prima, soprattutto a Sinisa Mihajlovic. Lui c’è, ha portato innovazione e un modo spavaldo di interpretare le partite e ci ha cambiato tanto. C’è del suo in questo percorso e la malattia ci ha unito tanto. Siamo cresciuti con lui e ci ha lasciato grande maturità“.

PUGNO DURO – “Il momento più duro a livello calcistico è stato a Firenze. Avevo 21 anni, avevo il petto gonfio e mi sentivo fortissimo e lui mi mise fuori tre partite per farmi capire che stavo dando meno in allenamento. In una partitella capii che non avrei giocato la domenica e mi misi in disparte a piangere per la rabbia. Lui si avvicinò e mi disse ‘sto cercando di farti capire che devi reagire, curare i dettagli come facevi prima’”.

GLI ULTIMI MOMENTI  – “Il momento più dolce è stato quando siamo andati a trovarlo in ospedale nel momento della recidiva. Tutta la squadra si presentò là e vidi la gioia nei suoi occhi. Faccio ancora fatica a parlarne al passato, ma la sua famiglia sa che io ci sono. Voglio stare vicino a loro”.

SOGNO CHAMPIONS – “Sembra banale ma il gruppo fa la differenza, ci sono tante culture diverse ma quando vedi l’esultanza ai gol della panchina e dei magazzinieri credo sia il sinonimo della coesione di tutti. C’è gioia negli occhi di tutti, la Champions è un obiettivo reale. Io parlo sempre di sogni che diventano obiettivo, stiamo vivendo un sogno bellissimo ma per noi è stato fondamentale guardare partita per partita, cresce in consapevolezza e alla fine meritiamo di stare lì. Sappiamo che ci sono squadre forti ma vogliamo tenere fino ala fine“.

THIAGO MOTTA – “Lui è arrivato in un momento delicato per noi ma ha portato uno stile di gioco innovativo e ci ha dato tanta consapevolezza. È stato molto importante per i giovani e ha messo il collettivo al centro di tutto. Sa scindere bene i momenti, ci lascia liberi quando è giusto, sopratutto quando c’è da esprimere la fantasia, ma nelle regole è ferreo e in allenamento vuole il massimo perché è lo specchio della partita. Poi crede tanto nel suo staff e questo è molto importante”.

SAPUTO – “Mitico, una persona molto educata ma che sa quello che vuole. Lui si ricorda tutto, anche i nomi dei figli e delle compagne, è una persona che cura i dettagli e quest’anno è molto presente. Ci chiede sempre di dare tutto e per noi solo la presenza è un motivo per dar qualcosa in più. Lo facciamo anche per lui perché non ci fa mancare nulla. A noi basta la sua presenza, ha un’aura particolare. La società ci è sempre molto vicina”.

ZIRKZEE – “È un attaccante pop. Sarebbe perfetto per Andy Warhol. Lega il gioco con il resto della squadra e poi anche fuori dal campo è molto pop. È una persona che è diventato leader, si è preso delle responsabilità ed è un crack per me. Gli auguro il massimo per la sua carriera. Lui ha uno strapotere fisico abbinato ad una grande tecnica e credo che il cambiamento sia stato nel suo modo di allenarsi. Si allena sempre forte e bene e questo ha fatto la differenza“.

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Scritto da

Paolo Pipolo