ESCLUSIVA – Ceccaroni a Numero Diez: “Il Venezia mi ha cambiato la vita”

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La promozione in Serie A, la retrocessione, il rapporto con Aramu e la possibilità di diventare una bandiera: ha parlato di tante, tantissime cose il capitano del Venezia Pietro Ceccaroni che, ai microfoni esclusivi di Numero Diez, ha raccontato il particolare momento del club arancioverde. 

L’INTERVISTA

Sei ormai alla tua quarta stagione con il Venezia, di cui sei diventato capitano (in assenza di Modolo) e con cui hai appena rinnovato per altri 4 anni. Cosa ne pensi della possibilità di poter diventare una nuova bandiera del club?

Entrare a far parte di questo club mi ha cambiato la vita. Quando sono arrivato, ormai 4 anni fa, ero sia un giocatore che un uomo diverso. Con questa maglia ho disputato tre anni fantastici, la società ha sempre riposto molta fiducia in me e spero di rimanere a lungo qui. L’ aver rinnovato per altri 4 anni ne è una dimostrazione ed un buon auspicio”. 

Prima la promozione, poi la retrocessione: come si riparte da un momento del genere?

Sappiamo bene che non è facile ripartire dopo una retrocessione. La squadra – a partire dell’allenatore – è cambiata molto, sarà necessario trovare un equilibrio e continuare a lavorare duramente. Siamo un gruppo ancora in fase di costruzione, dobbiamo migliorarci partita dopo partita e affrontare con fiducia la stagione appena iniziata”. 

Rispetto all’anno della promozione in A la squadra è cambiata moltissimo e molti dei giocatori che facevano parte di quel gruppo sono andati altrove a favore di una internazionalizzazione della rosa, con molti giocatori provenienti da altri paesi e campionati. Anche a livello di brand il Venezia sta ampliando i propri confini: Cosa ne pensi di questo cambiamento? Cosa può portare alla società Venezia?

Negli ultimi anni la dirigenza ha puntato molto su giocatori provenienti dall’estero. Questo sicuramente ci rende la vita difficile nel formare un gruppo unito, ma ci stiamo lavorando. I nuovi ragazzi provenienti da fuori si stanno impegnando al massimo per imparare la lingua, è un buon segno. Per il club trovare giocatori da far crescere, così da migliorare la rosa e/o monetizzare una loro cessione, è una cosa positiva. Anche come marchio la società Venezia, allargando i propri confini anche a realtà esterne, sta facendo un ottimo lavoro”. 

Nella sessione di calciomercato corrente avete perso il vostro fantasista e 10 Mattia Aramu: quanto ha pesato e peserà il suo addio?

“Siamo stati e rimarremo, nonostante tutto, grandi amici. Per tre anni siamo stati sempre insieme, sia in campo che fuori, 24 ore su 24; era come se ci fossimo sempre conosciuti. Mattia è stato capace di fare la differenza sia in Serie B che in A. La dirigenza comunque ha provveduto a sostituirlo, abbiamo preso giocatori molto interessanti che ci daranno una grande mano. Ora bisogna voltare il pagina, il calcio è così”.

Quest’anno, forse, la Serie B ha raggiunto l’apice per quanto riguarda la competizione presente del torneo. Quali squadre temi di più?

Quest’anno sarà veramente dura. Ci sono squadre di altissimo livello ed altre che possono contare su una storia importante, come le neopromosse Bari e Palermo. E’ difficile indicare le formazioni che temo di più, ce ne sono almeno una decina davvero temibili. Su tutte credo che Genoa e Cagliari siano le squadre più attrezzate, ma la Serie B è sempre un campionato imprevedibile”. 

Quanto è stato fondamentale il tuo ruolo nel rapporto con la tifoseria dopo l’esonero di Zanetti?

Quando un mister viene esonerato è normale che la squadra si senta responsabile, in campo ci andiamo noi. Tra Zanetti e la tifoseria c’era un rapporto speciale, li aveva conquistati portandoci in Serie A e mostrando passione ed impegno in ogni suo atteggiamento. Io insieme ai giocatori più esperti ho cercato di mantenere intatto il rapporto con i nostri tifosi, sono loro dopo tutto a darci la spinta”. 

Rimaniamo nel tema. Negli ultimi 4 anni a Venezia sei stato allenato prima da Dionisi – ora a Sassuolo – poi appunto da Zanetti – ora ad Empoli. Entrambi sono considerati tri i migliori allenatori emergenti del panorama italiano. Adesso Javorcic: quali sono state le tue prime impressioni su di lui? Pensi possa seguire la parabola dei primi due?

Dionisi e Zanetti sono state due figure importanti per me e per la squadra, si meritano tutto. Entrambi hanno dimostrato la loro stoffa sin da subito, portando a casa ottimi risultati e aiutandoci a crescere come gruppo. Per quanto riguarda mister Javorcic credo che anche lui possa arrivare in alto. E’ maniacale, cura tutti i dettagli e non lascia nulla al caso, ha una sua precisa idea di gioco e lavora al massimo per perfezionarla”. 

Un commento sul prossimo impegno di campionato contro il Benevento? Che partita sarà?

Come abbiamo detto in precedenza ogni partita avrà le sue insidie quest’anno. Il Benevento ha calciatori forti che potrebbero benissimo giocare in A, dobbiamo farci trovare preparati. Sarà fondamentale riportare sul campo le cose che il mister ci dirà in settimana, preparare bene la gara è metà del lavoro. Sarà una bella partita”.

Pietro, noi di Numero Diez siamo diretti: quando rivedremo il Venezia in Serie A?

Eh (ride, ndr.), bella domanda. Stiamo facendo tutto per far sì che succeda, ma sarebbe folle fissare una data adesso. Credo che sia giusto affrontare il campionato partita dopo partita, lavorando sodo per riportare in alto questo club. Vedremo se ci riusciremo già in questa stagione”. 

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Scritto da

Pietro Morolli