ESCLUSIVA – Genoa Primavera, Accornero e Palella si raccontano

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Il settore giovanile del Genoa è sempre stato in grado di fornire al calcio italiano talenti in grado di affermarsi ai massimi livelli. Negli ultimi tempi abbiamo assistito all’ascesa di calciatori come Pellegri, Rovella e Kallon. Ma anche nello scorso decennio dalla cantera rossoblù sono emersi protagonisti del panorama calcistico nostrano come Mattia Perin e Stephan El Shaarawy.

In questa stagione, la formazione Primavera del Grifone non è da meno. Per la rubrica Back to the Future, la redazione di Numero Diez ha, infatti, potuto intervistare in esclusiva due degli elementi di spicco di questa squadra, entrambi classe 2004: Federico Accornero e Andrea Palella. Tanti i temi toccati con loro: dall’ottima partenza agli ordini di Gilardino, all’arrivo di Agostini, passando per le esperienze in Nazionale. Ecco l’intervista completa.

La vostra prima parte di stagione è stata impeccabile. Infatti, siete risultati campioni d’inverno nel vostro girone di Primavera 2 da imbattuti. Com’è stato il lavoro con mister Gilardino e come credete abbia fatto a tirare fuori il meglio da voi?

A: “Arrivavamo da una stagione non positiva e Gilardino, fin dal primo giorno, è entrato nel gruppo e ci ha aiutato a risorgere da una situazione delicata. Il mister è veramente bravissimo“.

P: “Io credo sia stato bravo a farci esprimere al meglio con le nostre caratteristiche. Noi, invece, a fare gruppo sin da subito e a farci valere in campo“.

Gilardino è stato poi chiamato alla guida della prima squadra e avete avuto un periodo di transizione fino alla sosta: com’è stato quel momento?

A: “Innanzitutto siamo felicissimi che il mister sia salito in prima squadra, perchè potrebbe essere anche merito nostro. In quel periodo tutto lo staff rimanente è stato davvero eccezionale e ci ha supportato in tutto“.

Dopo la sosta invernale è arrivato mister Agostini, che ha una grande esperienza, sia da giocatore che da allenatore. Con lui sono arrivate le grandi vittorie in Coppa Italia contro il Sassuolo e il Torino, primo in classifica in Primavera 1. Ora siete in semifinale: che aspettative avete?

P: “Noi cerchiamo di non crearci aspettative, pensiamo partita dopo partita. Però abbiamo ambizioni importanti, poichè arriviamo da un campionato che, a parere nostro, non ci appartiene. Per quanto riguarda mister Agostini, si è calato benissimo nella parte e ci sta aiutando tantissimo“.

Andrea, tu sei già stato convocato per Genoa-Frosinone, di Serie B. Cosa hai provato quella sera, in spogliatoio e in campo? Chi tra i ‘grandi’ del Genoa ti ha colpito di più?

P: “È stato molto emozionante: io gioco nel Genoa da quando ho 8 anni, quindi potere anche solo entrare nello spogliatoio della prima squadra è un onore per me. Erano tutti concentrati, giocavamo contro la prima in classifica. Ognuno ha le proprie abitudini: chi cantava, chi faceva stretching. Ho cercato di rubare un po’ di arte. Come giocatore, mi ha colpito molto Galdames, con la sua spensieratezza e qualità“.

Federico, tu sei nato e cresciuto al centro di Genova. Come ti immagini il tuo esordio in prima squadra con la maglia del Genoa e cosa pensi ti passerà per la testa?

A: “Se succederà, esordire con la maglia del Genoa sarà un’emozione incredibile. È il mio sogno fin da bambino“.

Andrea, sei un centrocampista con spiccate doti difensive: c’è un giocatore che rappresenta per te una fonte di ispirazione?

P: “Io mi ispiro a tanti giocatori, ma al momento principalmente a Declan Rice; mi piace molto il suo stile di gioco“.

Federico, tu invece sei un giocatore offensivo, ma molto duttile: hai giocato sulla trequarti, da seconda punta e anche sulla sinistra. Il gol però, per te è una costante (ne hai segnati già 13 quest’anno). Chi ti influenza di più in questo modo di interpretare le partite?

A: “Mi ispiro a due giocatori della prima squadra, Gudmunsson e Aramu, che reputo calciatori incredibili. Del primo mi colpiscono i dribbling, del secondo la qualità dei passaggi“.

Tornando alla vostra stagione, qual è stato l’avversario che vi ha messo più in difficoltà? E di quale partita avete, invece, il ricordo migliore?

A: “Penso sia stato il Parma, sia all’andata che al ritorno. Sono una squadra che, come noi, punta a risalire in Primavera 1. È stata veramente una battaglia con loro, soprattutto in casa nostra“.

P: “Sono d’accordo. Il Parma è una squadra molto forte in tutti i reparti, organizzata. Sarà un bel duello con loro da qui alla fine“.

A: “Per quanto riguarda la partita più bella, è stata con il Torino in Coppa Italia. Eravamo sotto di due gol e abbiamo rimontato fino al 4-2 finale“.

Conosciamo bene il momento difficile che sta vivendo il calcio italiano. Entrambi siete nel giro della Nazionale, fin dall’U15. Cosa cambiereste nel sistema calcistico italiano per tornare al livello di altri paesi come Spagna, Francia o Inghilterra?

A: “A parer mio bisognerebbe dare più spazio ai giovani, anche concedendogli tempo di sbagliare“.

P: “La penso come Federico, è una questione di fiducia e di concedere degli errori, perchè sono le nostre prime esperienze“.

Quali aspetti della vostra esperienza con la Nazionale vi hanno colpito?

A: “È sempre un privilegio vestire la maglia azzurra. Noi veniamo convocati quasi sempre da ormai 4 anni, sono esperienze magnifiche“.

C’è un compagno di Nazionale, con il quale vi siete allenati, che vi ha colpito particolarmente a livello qualitativo?

A: “In questi casi io penso sempre a Samuele Vignato, che tra l’altro è un carissimo amico. Secondo me è un giocatore incredibilmente forte“.

P: “Sì, anche io la penso così. Vignato ha movenze uniche, penso sia un ottimo giocatore“.

 

FabioF
Scritto da

Fabio Marsiglia