ESCLUSIVA – L’analisi di Luigi Iacomino sul Girone C di Lega Pro: “Classifica cortissima! Il margine d’errore è ridotto per tutti”

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La redazione di Numero Diez ha avuto il piacere di intervistare Luigi Iacomino, noto talent scout e football management. Oltre ad essere un grande conoscitore del calcio giovanile, è anche un esperto di Lega Pro. Ai nostri microfoni ha analizzato la situazione del Girone C, soffermandosi particolarmente sulla situazione dei club campani.

LOTTA AL VERTICE TRA CATANZARO E CROTONE

Il Catanzaro è primo per la qualità della rosa. Basta pensare a calciatori come Iemmello, Vandeputte, Biasci, sono andati molto in rete. Anche a centrocampo ci sono calciatori esperti per la categoria, come Sounas, ex Monopoli, e Verna, che fanno realmente la differenza. Ribadisco anche l’importanza del tecnico Vivarini. Gran merito anche al presidente Floriano Noto, che da anni fa investimenti per la squadra, per tentare di salire.

Indubbiamente anche il Crotone ha una rosa molto importante. Basta citare il tridente Gomez, Chiricò e Kargbo, calciatori che hanno esperienza anche in categorie superiori. Importante è il mediano Carraro, che ha giocato con il Perugia in Serie B. L’esperienza di Lerda è un fattore importante. Però dico che il Catanzaro ha qualcosa in più. Da non sottovalutare il fatto che conosce bene la categoria, mentre il Crotone viene da due retrocessioni consecutive, quindi potrà riscontrare qualche difficoltà in più. Inoltre il Catanzaro ha già vinto lo scontro diretto, per me è favorito. I numeri parlano chiaro: 18 vittorie e tre pareggi.

È un campionato complicato. Dalla quarta all’undicesima ci sono solamente sei punti di differenza, per non parlare che dall’ottavo posto ci sono sei punti dalla zona playout. La classifica è cortissima, pertanto il margine d’errore è ridotto“.

IL CAMMINO DELLA JUVE STABIA ED I GIOVANI

“È una squadra che ha vinto molte partite di misura. L’attacco della Juve Stabia segna poco. Pandolfi, Zigoni e Santos hanno segnato due gol a testa. Tanta importanza viene data alla fase difensiva, dove c’è il contributo degli esperti Caldore ed Altobelli, mentre Cinaglia e Tonucci sono da tempo infortunati. Per quanto riguarda i terzini, non mi entusiasmano molto. Soprattutto i panchinari Peluso e Dell’Orfanello non stanno dimostrando di avere quel passo in più per questa categoria. 

Ho visto dal vivo D’Agostino nella partita in cui ha fatto doppietta alla Virtus Francavilla. Mi ha fatto molto piacere. Purtroppo viene impiegato poco. Non so come mai Colucci non gli dia tanto spazio. Nell’ultima partita contro la Gelbison è entrato negli ultimi minuti, ed ha innescato il gol di Zigoni. Secondo me meriterebbe più spazio. Anche Guarracino potrebbe giocare di più. Un giovane che si sta mettendo in evidenza è Vimercati, difensore centrale, fiore all’occhiello della squadra. Anche Silipo sta facendo bene. Ricordo quando lo vedevo all’opera nel settore giovanile della Roma. Quest’anno ha fatto un gran gol contro il Monopoli, purtroppo anche lui poi si è perso un po’”.

DELUSIONE TURRIS

“Per analizzare i problemi della Turris bisogna partire a monte, dalla decisione di mandare via Canzi ad inizio campionato. Poi è arrivato Padalino, che è un tecnico esperto, poi mandato via. Nelle ultime stagioni aveva fatto molto bene prima alla Juve Stabia e poi al Siena. È un allenatore da progetto a lungo termine. Se gli dai la panchina, deve rimanere fino all’ultimo, non puoi mandarlo subito via. Poi è arrivato Di Michele, che è stato un gran calciatore, che ha giocato tanti anni in Serie A. Da allenatore ha allenato prevalentemente i giovani, è stato un incognita. La Turris ha tanti calciatori importanti, ed ha un alto valore economico. Ha calciatori del calibro di Giannone, Leonetti, Maniero, calciatori che costano. Ora è tornato Franco, un altro calciatore importante. Anche in difesa ci sono ottimi giocatori, come Contessa, Frascatore e Ardizzone. Trovarsi in zona retrocessione è assurdo, con questa squadra e soprattutto con questi costi. Vediamo cosa succede. Sicuramente saranno stati fatti gravi errori a livello tecnico-organizzativo da parte della società.

Antonio Vitiello è un talento scuola Napoli, che ha militato nell’under 17. Ha già fatto esperienza al Portici e al Cerignola. Al Cerignola l’anno scorso l’ho visto molto bene nel 4-3-3 di Michele Pazienza. Ha giocato con regolarità nel ruolo di terzino destro. Quest’anno ha giocato invece nel ruolo di quinto di centrocampo. Con Di Michele ha iniziato a trovare spazio. Con Fontana potrebbe giocare nuovamente nella difesa a quattro. Ha ottime caratteristiche difensive: è un ragazzo molto bravo a tenere la posizione, a fare la diagonale e nel cercare la profondità nelle ripartenze. È un 2003, va monitorato assolutamente. Potrà avere una crescita esponenziale e salire di categoria”.

AVELLINO TRA ALTI E BASSI

L’Avellino è stato deludente. Mister Taurino ha deluso sia dal punto di vista tecnica che tattico. La squadra non produceva gioco. A volte è stata davvero imbarazzante, in alcune partite non riusciva a tirare in porta. La squadra ha un gran potenziale, con giocatori del calibro di Di Gaudio, Micovschi, Di Gaudio, Kanoute e Trotta. La squadra non riesce a ritrovarsi, pur avendo giocatori importanti. In difesa c’è Aya, che ha tanta esperienza anche in Serie B. Purtroppo questo ragazzo patisce un po’ troppo gli infortuni. Vedremo se con mister Rastelli riuscirà a trovare la continuità. Credo che l’Avellino sia una squadra destinata a risalire con Rastelli, potrà tranquillamente ambire ai playoff, visto che la classifica è corta. Potrebbe addirittura puntare al terzo posto”.

LA NEOPROMOSSA GIUGLIANO

“Il Giugliano paga l’handicap di non giocare al De Cristofaro. Gioca praticamente sempre in trasferta. Ha seguito una determinata linea di organizzazione tecnica, magari in accordo tra il direttore Amodio ed il mister Di Napoli: ha scelto calciatori pronti per la categoria, come Piovaccari, Nocciolini e Salvemini. Andare sull’usato sicuro per ottenere una salvezza tranquilla. Solo in porta c’è il giovane Sassi, che è un 2003, in prestito dall’Atalanta. Lo stesso Scanagatta, classe 2002 anche lui in prestito dall’Atalanta, conosceva già la categoria perché l’anno scorso ha giocato a Pagani. Credo che il loro obiettivo sia una salvezza tranquilla: per ora sono in linea con i programmi. Devono sempre stare attenti, poiché la classifica è corta. In basso il Messina si è staccato, e questa cosa può favorire alcune squadre”.