Abbiamo intervistato Luca Marelli, ex arbitro di Serie A dal 2005 al 2008 ed oggi opinionista per il programma Tutti Convocati di Radio 24 e commentatore tecnico arbitrale per DAZN durante le partita di Serie A.
L’AIA da circa due anni con il nuovo presidente Trentalange ha cercato di cambiare volto, rigettando l’immagine di associazione chiusa in se stessa e aprendosi al mondo con un’immagine più al passo con i tempi, cosa ne pensa?
Marelli: “Sì sono d’accordo e sono felice che l’AIA si stia aprendo sempre di più, ma ancora siamo molto lontani da quello che vorrei. La figura dell’arbitro va umanizzata, adesso viene visto come una persona che arriva, fischia, fa arrabbiare e se ne va; bisogna mostrare le storie che ci sono dietro. Dei calciatori sappiamo vita, morte e miracoli ma sfido chiunque a distinguere la voce di un arbitro da quella di un altro. Vanno fatti ancora molti passi in avanti, un esempio sono le interviste, non post-partita, agli arbitri”.
Perchè non dopo la partita? Finirebbero con l’amplificare le polemiche?
Marelli: “Assolutamente sì, delle interviste agli arbitri poco dopo la partita sarebbero assolutamente deleterie. Anche perchè banalmente l’arbitro non ha la possibilità di riguardare gli episodi immediatamente dopo la partita ma lo fa dopo svariate ore.”
Ieri abbiamo assistito all’esordio del primo arbitro donna della storia della nostra Serie A con Maria Sole Ferrieri Caputi, cosa ne pensa?
Marelli: “La Ferrieri Caputi è un arbitro dall’enorme talento. L’esordio in Serie A non è assolutamente una partita semplice, e te lo dice uno che dall’esordio ci è passato, lei ha risposto bene con un’ottima prestazione. Non mi trova d’accordo sul rigore ma la performance di un arbitro non si può giudicare dal singolo episodio.”
La Ferrieri Caputi è arrivata all’esordio in Serie A dopo solo 3 gare in B, solitamente per un arbitro i tempi di attesa sono più lunghi, non si sono forse un po’ accelerati i tempi?
Marelli: “Sì, ma credo che sia stata una scelta atta a creare una rottura essendo la prima donna in Serie A. Inoltre non dimentichiamoci che tra pochi giorni “perderemo” la Ferrieri Caputi per un mese, essendo impegnata nel Mondiali femminile Under 17, mentre dopo la Serie A si fermerà causa Mondiali, perciò se non avesse esordito ieri il debutto sarebbe slittato eccessivamente. Sono sicuro poi che nelle prossime giornate vedremo altri esordienti fra i primi anni CAN, se c’è una cosa sicura nelle designazioni di Rocchi questa è la meritocrazia.”
Passiamo ad argomenti un po’ più tecnici, che ne pensa dell’attuale protocollo VAR? L’eventualità di un VAR “a chiamata” come nel basket o nel tennis potrebbe migliorare la situazione?
Marelli: “Partendo dal protocollo VAR dico che a mio parere va benissimo così, mentre per quanto riguarda il VAR “a chiamata” sono sempre stato d’accordo. Le squadre devono prendersi la responsabilità delle cose che chiamano, inoltre dobbiamo ricordarci che il VAR deve essere al servizio del calcio, attualmente è solamente al servizio degli arbitri.”
Infine vorrei parlare un po’ del ruolo dell’assistente arbitrale, con l’utilizzo sempre più presente della tecnologia avrà vita breve?
Marelli: “Il ruolo dell’assistente arbitrale è già cambiato radicalmente, basti pensare che prima si chiamava “guardalinee” mentre ora “assistente”, non si limita più a guardare le linee e chiamare il fuorigioco, ma assiste l’arbitro in tutto: falli, provvedimenti, richiami. Con l’avvento del fuorigioco elettronico il ruolo dell’assistente muterà ancora, ma sicuramente non sparirà.”