ESCLUSIVA- Stefano Borghi “Il Clàsico la partita più importante, Juve-Atletico imprevedibile. Italiane, portateci l’Europa League”

Telecronista per DAZN, giornalista, opinionista sportivo e molto altro. Stefano Borghi è una vera e propria autorità di calcio internazionale, in particolare di quello sudamericano e spagnolo. Una vecchia conoscenza di Numero Diez ci racconta in esclusiva le sue impressioni su alcuni temi caldi della stagione.

D: Stefano, anzitutto grazie per la disponibilità e il tempo concesso. Partiamo con il Clàsico. Puoi dirci le tue impressioni riguardo alla partita di andata di Copa del Rey tra Barcellona e Real Madrid?

“Direi che si è visto un Clàsico molto combattuto, meno spettacolare rispetto a quelli del passato ma sicuramente con grandissima intensità e qualità. D’altra parte stiamo parlando della partita più importante del panorama calcistico europeo, sotto tutti i punti di vista. Mi è piaciuto come il Real Madrid sia andato fin dalle fasi iniziali a pressare il Barcellona e di come abbia dimostrato di essere uscito dal “letargo” di inizio stagione, tornando ad essere pericolosa e temibile. Nonostante poi Messi abbia giocato solo per 30 minuti ho apprezzato il modo in cui i Blaugrana abbiano saputo prendere in mano la partita e recuperarla. Lo definirei l’antipasto perfetto di questo grande mese di calcio spagnolo in cui siamo entrati.”

D: Quindi prevedi uno spettacolo simile sia nel ritorno di Coppa che in campionato oppure un cambiamento nel corso di Febbraio? 

“Le cose possono sempre cambiare nel calcio. Ci sono molte partite fra le quali gli ottavi di Champions e il derby di Madrid questo sabato. Di certo il risultato di un Clàsico sarebbe impossibile da pronosticare neppure da parte di un indovino. Sono convinto che rispetto alla partita di pochi mesi fa (5 a 1 il risultato finale per i Blaugrana) oggi le due squadre siano più vicine. Continuo a ritenere il Barcellona la squadra numero uno in Europa, la vera favorita alla vittoria finale. Tuttavia è chiaro che nell’imprevedibilità di questo sport fra favorito e vincitore spesso ci possa essere differenza. Dal canto suo il Real Madrid ha vinto per tre volte di fila la Champions League e il Mondiale per Club, non è quindi rassegnato ad abdicare prima del tempo, con la volontà di reagire e giovani veramente rampanti e promettenti.”

D: Restiamo in ottica Real Madrid parlando del Derby cittadino contro i Colchoneros. Che tipo di partita di aspetti?

“Lo ritengo un altro appuntamento super di questo febbraio. L’Atletico Madrid avrebbe potuto accorciare sul Barcellona nell’ultima giornata di Liga, invece ha perso contro il Betis. Con la testa rivolta anche alla Juventus in Champions League deve inserire Morata e recuperare giocatori che rientrano da infortuni. In ogni caso per i Colchoneros il derby è sempre il derby. Per quanto riguarda il Real Madrid, invece, questa partita rappresenta un altro test importante per dimostrare di aver davvero voltato pagina. L’unica cosa che si può prevedere con certezza è che assisteremo a un grande spettacolo. Penso che il Real Madrid possa anche andare a fare risultato al Metropolitano ma non sarei per nulla sorpreso di una vittoria dell’Atletico.”

D: Capitolo Champions League. La Juventus agli ottavi incontrerà l’Atletico Madrid, una fra le squadre più ostiche da affrontare. I bianconeri passeranno “agevolmente” il turno o troveranno delle difficoltà?

“Credo che nessuna squadra in generale possa passare agevolmente un turno di Champions. C’è sempre da dimostrare una superiorità in campo nel corso delle due partite. In questo caso, qualora la Juventus dovesse passare il turno, sicuramente non lo farà con agio. L’Atletico Madrid è l’avversario peggiore che i bianconeri potessero trovare agli ottavi di finale. Sinceramente non vedo questa superiorità netta nella rosa della Juve su quella dei Colchoneros, vedo due formazioni che si equivalgono in tutto e per tutto, sia a livello di confronto di singoli, di reparti, di allenatori e di vittorie recenti in Europa. Sono infatti le uniche due squadre arrivate a giocarsi due finali contro i colossi del Barcellona e del Real. Per cui vedo davvero grande equilibrio fra le due squadre, 50% e 50%, sarà un confronto che verrà deciso da ogni dettaglio e pallone. Sono molto curioso da questa grande doppia sfida.”

D: Cambiamo argomento e spostiamoci in sudamerica, ricollegandoci alla finale di Libertadores giocata poco tempo fa. Secondo te è stato giusto giocare la gara di ritorno in Spagna?

Assolutamente no. A mio modo di vedere è stata una decisione vergognosa che ha tolto alla gente del River e al popolo argentino e sudamericano la possibilità di assistere alla partita più importante della storia del loro calcio. Non si sarebbe potuta prendere una decisione più sbagliata, assurda e antistorica di questa. Detto questo si è voluto trasformare la finale fra River Plate e Boca Juniors, la massima espressione di “Derby di Quartiere” in una sorta di “SuperBowl” calcistico. La partita in se’ mi è piaciuta molto ma si sarebbe dovuta disputare al Monumental, fra la gente del River.”

D: Puoi lasciarci un commento sulla rifondazione del Boca Juniors post Libertadores?

“E’ un cambiamento fisiologico quello del Boca. C’è stato un cambio nella panchina e nella rosa, com’era prevedibile del resto. Ho sempre detto che questa finale avrebbe dato Gloria Eterna al vincitore lasciando il perdente nell’Abisso per sempre. “Per sempre” è ovviamente un’espressione esagerata, il Calcio è bellissimo perchè dopo ogni risultato c’è sempre una nuova partita che può far risorgere. Tuttavia il Boca Juniors alla luce della pesante sconfitta doveva necessariamente fare punto e a capo rivoluzionandosi. La botta è stata decisamente forte. La stagione è appena ripresa, capiremo meglio nel momento in cui arriveranno i primi impegni seri, come la Libertadores e le partite più sentite del campionato. In ogni caso dopo l’epilogo di Madrid cambiare era una cosa dovuta.”

D: Mi ricollego ora all’Atletico Madrid per la prossima domanda. Cosa ne pensi dell’arrivo dato per certo di Godin all’Inter?

“Sarebbe un grandissimo acquisto. Parliamo di uno dei difensori centrali più forti, esperti e comprovati del calcio mondiale, un giocatore che ha vinto praticamente tutto. Gli manca la Champions League, questo è vero, ma ha mancato l’appuntamento con la coppa della grandi orecchie davvero per un soffio. La Liga coi suoi Colchoneros e la Copa America vinta con l’Uruguay sono risultati importanti. E’ un grande combattente e un giocatore esperto, per cui sarebbe un acquisto gigantesco per i nerazzurri. E’ vero che l’età avanza però penso che, nonostante non arriverà il Godin dei tempi d’oro, approderà all’Inter un calciatore forte, in grado di far crescere i propri compagni e di dare ancora molto. Sicuramente nel derby di Madrid di questo sabato vedremo un Godin molto più eloquente rispetto alle mie parole.”

D: Chiusura sulle italiane. Un commento sul percorso delle nostre in europa league.

“Più che un commento vorrei lasciare un auspicio che grido forte da anni, ossia quello di riportare dopo tanti anni il trofeo in Italia. Mi auguro e voglio davvero che le italiane vincano l’Europa League, che arrivino in finale per giocarsi seriamente questa coppa che a mio modo di vedere viene incredibilmente sottovalutata e snobbata dal nostro calcio, ma che sarebbe salvifica. Il calcio italiano, fatta eccezione per la Juventus, è sempre più distante dai grandi livelli che raggiungono le squadre europee. Il movimento è sempre più in difficoltà e le nostre squadre sono sempre meno forti e sicure nel momento in cui vanno ad affrontare formazioni di livello dei campionati esteri.

Per cui credo che avere Napoli, Inter e Lazio in Europa League sia un’occasione imperdibile. Dobbiamo cercare di riportare a casa il trofeo, l’Italia a livello internazionale non ha vinto niente di niente negli ultimi anni e di conseguenza ha bisogno di riproporsi ai vertici. Vincere aiuta a vincere, e la conquista di questa coppa sarebbe un punto di partenza chiave per la squadra vincitrice ma per la ripartenza del movimento, che a mio modo di vedere affronta ora il suo momento storico più basso e ha bisogno di lustrarsi nuovamente.”

Ringraziamo nuovamente Stefano Borghi per la disponibilità e il tempo concessi.