La grande maratona del calcio non si ferma mai e conduce gli appassionati dalle competizioni di club verso un’estate a tema Nazionali. Dalla Nations League in Portogallo ai Mondiali Under 20 in Polonia, passando quindi per la Coppa del Mondo femminile in Francia. Fino ad arrivare alla categoria dell’Under 21, coinvolta nel Bel Paese negli imminenti campionati europei a partire dal 16 giugno.
Sette giorni separano il grande pubblico dall’inizio degli Europei in Italia e a San Marino. Sette giorni destinati ad alimentare la passione verso una competizione made in Italy nella quale gli azzurri sono chiamati a prendersi sulle spalle sogni e speranze del pubblico italiano. Un’opportunità per le nuove leve di mettersi in mostra di fronte al grande palcoscenico del mondo. Delle 12 squadre rimaste a giocarsi le fasi finali del torneo si qualificheranno direttamente soltanto le prime classificate, assieme alla miglior seconda di tutti e tre i gruppi.
Numero Diez analizza oggi le quattro partecipanti al Girone B dell’europeo Under 21. Un gruppo che, nonostante abbia fra le proprie fila una prepotente candidata al titolo, la Germania Campione in carica, può riservare comunque inaspettate sorprese.
DAS TEAM
Si parte con una new entry della competizione. La nazionale austriaca approda infatti per la prima volta nella propria storia alle fasi finali dell’Europeo di categoria. Dopo essere arrivati secondi nel girone G di qualificazione alle spalle della Serbia gli austriaci hanno strappato il biglietto di sola andata per il Bel Paese dopo aver sconfitto la Grecia ai Playoff. 1-0 il risultato finale di entrambe le partite per il Das Team.
I ragazzi di Werner Gregoritsch esordiscono dunque all’europeo come vera e propria Cenerentola del girone B insieme alla Danimarca. Una formazione che intende candidarsi a squadra rivelazione della prestigiosa kermesse continentale.
Il teatro dei campionati europei è il palcoscenico ideale per tirare fuori il talento di una nazionale tanto inesperta quanto ambiziosa. Il cammino che ha condotto gli austriaci alle fasi finali è infatti un percorso in continua crescita, sia in termini di risultati che sul piano mentale. Nel sorteggio della fase finale erano inseriti nella terza ed ultima fascia, per poi approdare con convinzione al grande appuntamento. L’esordio sarà proprio contro la Serbia allo stadio Nereo Rocco di Trieste, le restanti due presso lo Stadio Friuli di Udine.
Il modulo di riferimento degli austriaci sarà il 4-2-3-1. Una disposizione che ha saputo dare, nel corso delle qualificazioni, le giuste garanzie di equilibrio e fantasia offensiva. La coppia di difensori centrali sarà composta con ogni probabilità da Philipp Lienhart e Dario Maresic. I due giocatori hanno accumulato una discreta esperienza in quella Bundesliga che crede nel talento delle nuove leve. Tanto da concedere ai due un buon numero di presenze (il Friburgo ha concesso al primo 16 apparizioni, lo Sturm Graz ha fatto scendere in campo Maresic in 35 occasioni). Una curiosità su quest’ultimo: insieme a Christoph Baumgartner dell’Hoffenheim ed Hannes Wolf del Salisburgo è uno dei tre calciatori convocati sotto età dal Das Team per questo Europeo.
A centrocampo la stella di questa squadra è senz’altro Xaver Schlager. Il trequartista del Salisburgo ha collezionato quest’anno 44 presenze, 8 reti e 4 assist, rivelandosi decisivo nella vittoria dei Die Mozartstädter in campionato e in Coppa d’Austria. Un vero concentrato di talento e leadership, tanto da aver già esordito con la Nazionale maggiore in 8 occasioni segnando 1 rete.
DANSKE DYNAMITE, DINAMITE DANESE
Il percorso dei danesi verso le fasi finali dell’Europeo di categoria porta con sè due volti di una stessa medaglia. Due volti figli da un lato di un cammino convincente (23 punti e primo posto nel girone C a +1 dalla Polonia), dall’altro rinunciando ad alcune delle proprie stelle destinate alle categorie maggiori. Su tutti Andreas Christensen del Chelsea e Kasper Dolberg dell’Ajax, elementi preziosi in chiave Under 21 ma che rappresentano già il presente della Nazionale danese.
Tatticamente parlando i Danske Dynamite hanno fatto del 3-4-3 il proprio credo calcistico, figlio di un solido tridente arretrato e di numerose triangolazioni offensive. L’esordio dei danesi sarà a Udine contro la Germania; un prologo dei campionati europei tutt’altro che semplice.
Nonostante si tratti di una nazionale non particolarmente blasonata, quest’ultima vede al proprio seguito un cospicuo gruppo di giovani talenti. In primis quello di Robert Skov, attaccante del Copenhagen: un autentico protagonista in toto fra le fila dei Løverne, i Leoni, la cui fiducia è stata ripagata con 32 reti e 10 assist in 48 presenze. Chapeau a lui e a quei club che ripongono la propria fiducia nella luce del talento delle nuove generazioni.
Capitolo difesa: su tutti i nomi disponibili due rappresentano le eccezioni, quelli di Joachim Andersen della Sampdoria (in una crescita in continuo divenire) accompagnato da Victor Nelsson e Jacob Rasmussen nel tridente arretrato. L’altro invece milita sulla fascia destra: non può mancare poi Rasmus Kristensen dell’Ajax, protagonista di 19 presenze stagionali in quella scuola del calcio totale olandese che rende grandi. Spostandosi in Bundesliga, fra le fila del Borussia Dortmund sta crescendo esponenzialmente il talento di Jacob Bruun Larsen, autore di 3 reti e 3 assist in 30 presenze.
Le ambizioni dell’Under 21 danese sono direttamente proporzionali con la propria storia: non hanno infatti mai vinto un Europeo e le attuali ambizioni non nascono nel segno della vittoria. L’obbiettivo principale rimane quello di crescere nel segno di una promettente generazione di talenti, ponendosi poi come ulteriore scopo la qualificazione alle prossime Olimpiadi in Giappone.
GIOVANI DIE MANNSCHAFT
Semplicemente i Campioni in carica. I ragazzi di Stefan Kuntz ha trionfato all’europeo Under 21 in Polonia vincendo contro le Furie Rosse per 1 a 0 e insieme proprio a Spagna e a Italia si candidano prepotentemente sin dall’inizio alla vittoria finale.
Un’ulteriore conferma della straordinaria qualità dei tedeschi è il percorso nel girone E di qualificazione. 8 sono state infatti le vittorie a fronte di un pareggio e una sola sconfitta. Un percorso figlio di 33 gol segnati (miglior attacco in assoluto) e 7 reti subite. Il loro esordio avrà luogo alla Dacia Arena di Udine contro la Danimarca.
La forza di questa squadra sta senz’altro nella quantità di talenti che fornisce alla Nazionale Maggiore. Da Sané a Werner, passando quindi per Brandt; gli ultimi cronologicamente parlando passati sotto la guida di mister Löw. Una forza per il movimento tedesco nel suo insieme che rappresenta al tempo stesso un potenziale deficit nell’immediato, in questi Europei.
I tedeschi nel corso di questi ultimi due anni hanno sperimentato in lungo e in largo: dallo scolastico 4-4-2 all’atipico 3-4-3, passando quindi per il 4-3-3. Tuttavia la disposizione con la quale dovrebbero scendere in campo fin dall’esordio con la Danimarca è il tipico 4-2-3-1. Un modulo che permette di esaltare al meglio la grande qualità che i Campioni in carica metteranno in campo fin dalle battute iniziali della competizione.
A condurre l’attacco sarà con ogni probabilità la stella del Friburgo Luca Waldschmidt. I suoi 9 gol realizzati in 32 presenze hanno fatto la differenza nell’annata dei Breisgau-Brasilianer, conquistandosi passo dopo passo la titolarità. Le speranze del popolo calcistico tedesco sono rivolte in toto intorno al suo talento e a quello che ha mostrato in quest’ultima stagione.
La crescita costante di Levin Öztunali fra le fila del Bayer Leverkusen poi lascia ben sperare. In Bundesliga ha raccolto un discreto bottino di presenze: 15 condite da due assist. Un altro gioiellino degno di nota è senz’altro Arne Maier, l’unico calciatore convocato sotto età da Kuntz per la fase finale dell’Europeo. L’Hertha Berlino ha creduto nel suo talento concedendogli 26 gettoni stagionali nei quali mostrare le sue doti.
Бели Орлови, LE AQUILE BIANCHE
Si conclude il giro con la corazzata serba. L’Under 21 allenata da Goran Dorovic è reduce da un cammino pressoché perfetto nel proprio girone, il gruppo G. 26 punti figli di 8 vittorie, 2 pareggi e 0 sconfitte. La leadership delle aquile bianche nel divenire del girone non è mai stata messa in discussione. Nemmeno da quell’Austria giunta in Italia grazie al Playoff vinto e con la quale esordiranno i giovani serbi.
Camaleontico è stato l’atteggiamento tattico partita dopo partita. Dal canonico 4-4-2 di partenza si è infatti passati spesso in corso d’opera al 4-2-3-1 o al 4-3-3, dimostrando flessibilità e pragmatismo. Elementi essenziali nell’economia del risultato.
Le ambizioni delle aquile bianche sono alte in questi campionati europei. Nonostante la difficoltà del girone la Serbia punta tutto sul talento delle proprie stelle (Jovic su tutti) per passare il girone e andare avanti il più avanti possibile nel cammino europeo. Nel segno di un percorso di crescita finora costante e che non accenna a fermarsi.
Inutile dirlo, la stella indiscussa di questa rosa è Luka Jovic. Quella appena conclusa è stata senza dubbio l’annata del definitivo salto di qualità; un salto che, tra l’altro, lo ha condotto nell’Olimpo calcistico del Real Madrid. In 48 presenze con la maglia del Francoforte ha messo a segno 27 reti stagionali.
“Un nove nato che ha in testa soltanto il gol. Fantastico, è davvero unico al mondo“.
Parola dell’ex Parma Savo Milosevic.
Elementi d’eccezione si trovano poi anche in altri reparti. A cominciare da Luka Adzic dell’Anderlecht, reduce da un’ottima stagione in Belgio sulla fascia sinistra. Passando quindi ai due gioielli del Benfica Andrija Zivkovic e Ivan Saponjic, col primo che ha collezionato 30 presenze e 7 assist in stagione mentre il secondo, inserito nella seconda squadra, si è reso protagonista di 28 presenze e 6 reti.
Nel probabile 11 di partenza figurano poi alcune conoscenze della Serie A. Da Nikola Milenkovic della Fiorentina a Sasa Lukic del Torino, passando quindi per Boris Radunovic, portiere atalantino in forza alla Cremonese in B la scorsa stagione.
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