QUESTA È ‘FA – FOOTBALL ADDICTED‘, LA RUBRICA D’APPROFONDIMENTO TARGATA NUMERO DIEZ DEDICATA ESCLUSIVAMENTE AL CALCIO D’OLTREMANICA. OGNI SETTIMANA, AL MERCOLEDÌ, VI RACCONTEREMO UNA STORIA D’ATTUALITÀ O DEL PASSATO, CONDIVIDENDO CON VOI LA NOSTRA PASSIONE PER IL FOOTBALL MADE IN UK! OGGI PARLIAMO DI QUEI GIOCATORI, DELLA PREMIER LEAGUE DI OGGI O DEL PASSATO, CHE SONO DIVENTATI PROPRIETARI O INVESTITORI DI UN CLUB DI CALCIO.
Thierry Henry nuovo azionista del Como 1907 è solamente l’ultima storia di un calciatore (o ex) di Premier League che ha deciso di investire parte del proprio capitale personale all’interno di un club di calcio.
Diversi sono, infatti, gli esempi di giocatori diventati nel tempo investitori o, addirittura, proprietari di una società calcistica.
L’arrivo del campione francese nel club lombardo ci ha dato, allora, lo spunto per vedere quali siano stati i volti più noti del calcio inglese ad aver percorso questa strada nel passato più o meno recente.
Nomi che troverete riassunti in questa nuova puntata di “FA – Football Addicted”.
Iniziamo subito.
THIERRY HENRY
Partiamo dall’ultimo arrivato: il già citato Thierry Henry.
Stella più lucente dell’Arsenal di Arsene Wenger, l’ex attaccante francese è diventato nelle scorse ore un nuovo azionista del Como 1907, affascinato dal progetto presentatogli dalla società lombarda.
“Era da tempo che aspettavo di essere coinvolto in un progetto come quello del Como. – ha dichiarato Henry nella conferenza stampa di presentazione dell’accordo – Un club ambizioso e che vive i miei stessi valori: una realtà di calcio che aiuta la comunità locale”.
A contribuire all’arrivo di Henry a Como è stato un altro vecchio volto del calcio inglese: Dennis Wise.
Ex capitano del Chelsea degli anni Novanta (con cui ha vinto due FA Cup, un Charity Shield, una Coppa di Lega, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa europea, ndr), nonché membro della leggendaria Crazy Gang del Wimbledon (ricordate Vinnie Jones?) che vinse la FA Cup contro il Liverpool nel 1988, Wise è dal febbraio 2021 amministratore delegato unico del club comasco, a cui è legato dal maggio 2019, quando venne chiamato, in primo luogo, per svolgere un ruolo da consulente esterno per conto della SENT Entertainment, società inglese che gestisce il Como per mano dei fratelli Robert e Michael Hartono.
Imprenditori indonesiani, entrambi tra i settanta uomini più ricchi al Mondo, acquistarono il club nel 2019 attraverso la loro società Djarum e in pochi anni lo hanno portato dalla Serie D alla B italiana, risollevandolo completamente dal fallimento vissuto nel 2016.
L’obiettivo annunciato ora è quello di continuare la scalata verso la Serie A e l’aiuto offerto da Henry non potrà che tornare utile in questo senso.
CESC FABREGAS
Così come quello di Cesc Fabregas, altra stella del calcio inglese con felici trascorsi all’Arsenal e al Chelsea.
Colpo più roboante della campagna acquisti estiva del Como, lo spagnolo nelle scorse settimane ha firmato non solo un contratto da giocatore, ma anche uno da investitore, diventando a sua volta un azionista del club rappresentato ufficialmente da Mirwan Suwarso, uomo di raccordo tra squadra e proprietà indonesiana.
Thierry Henry si unisce al Como 1907, la leggenda francese del calcio mondiale è stata confermata oggi come stakeholder del club 🤝#como #Henry #ThierryHenry #como4como pic.twitter.com/pvThzufWkE
— Como1907 (@Como_1907) August 29, 2022
JAMIE VARDY
Volto del Leicester City Campione d’Inghilterra nel 2016, Jamie Vardy ha deciso di investire nel calcio americano. Nel soccer.
L’attaccante delle Foxes nel 2021 ha, infatti, comprato una quota di minoranza degli allora Rochester Rhinos, club che lo scorso settembre ha cambiato nome in Rochester New York FC (in un tentativo di rebranding della società, ndr) e che in questo 2022 ha preso parte per la prima volta al campionato MLS Next Pro (terza divisione USA, ndr), dove si trova attualmente al quarto posto nella Eastern Conference.
A spingere Vardy a investire in questa realtà è stata la Storia del club, oltre alle sue radici.
“Aspettavo un’opportunità per investire negli USA da tempo e c’è stato subito qualcosa di Rochester e dei Rhinos che mi ha colpito”.
Fondato nel 1996, il Rochester New York FC nel 1999 è diventato il primo e unico club non appartenente alla MLS (da quando la lega è stata creata, ndr) in grado di vincere la U.S. Open Cup, ovvero la coppa nazionale.
Una sorta di favola in stile Leicester e che ha catturato l’attenzione di Vardy, il quale a Rochester ha ritrovato anche un po’ della sua Sheffield (dove è nato, ndr).
Al pari della città del ferro inglese, Rochester è infatti un polo industriale, a meno di 500 chilometri da New York City.
Dal 2018 al 2021 il club, posseduto da David e Wendy Dworkin, si era visto costretto a interrompere le proprie attività a causa di problemi finanziari, ma ora il peggio sembra passato.
Vardy crede, infatti, fortemente nel proprio investimento ed è convinto che, anche con il suo aiuto, la società non potrà che tornare a crescere.
LA CLASSE DEL ‘92
Gary Neville, Phil Neville, Paul Scholes, Nicky Butt e Ryan Giggs.
Nel 2014 la Class of ’92, orfana di un elemento, ha acquistato metà del Salford City attraverso la società Project 92 Ltd., con il restante 50% della società finito invece nelle mani dell’imprenditore di Singapore Peter Lim.
Campioni di tutto con il Manchester United, decisero di dare una spinta al club situato nell’area della Greater Manchester, nonostante all’epoca si trovasse in Northern Premier League, ovvero in settima serie.
A distanza di otto anni, il Salford si trova invece in League Two, in quarta divisione, e in questa scalata fondamentale è stato l’aiuto proveniente dal gruppo di ex giocatori britannici, ai quali nel 2019 si è unito anche David Beckham.
Lo Spice Boy tre anni fa ha, infatti, acquistato una quota del 10% da Peter Lim, affiancando così gli amici di una vita in questo progetto sportivo.
Con il suo ingresso in società, la Class of ’92 al completo è così oggi proprietaria del 60% delle azioni del Salford City, con il restante 40% ancora nelle mani dell’azionista di maggioranza Peter Lim.
DAVID BECKHAM
Oltre a essere co-proprietario del Salford City con la Classe del ‘92, David Beckham dal 2014 è anche proprietario dell’Inter Miami FC, club che ha fondato insieme a Simon Fuller e altri cinque imprenditori.
Quando sbarcò in MLS come giocatore dei Los Angeles Galaxy nel 2007, lasciando il Real Madrid e riaprendo le porte degli Stati Uniti a tante stelle del calcio europeo che lo avrebbero poi seguito negli anni, l’ex centrocampista inglese riuscì a farsi inserire nel contratto una clausola che gli avrebbe permesso di acquistare per 25 milioni di dollari una franchigia da sviluppare e far debuttare in MLS (fuori però dalla città di New York, ndr).
E così ha fatto!
Fondato nel 2018, dal 2020 il suo Inter Miami è un club iscritto alla MLS e in rosa può vantare anche la presenza di un grande campione come Gonzalo Higuain, con Phil Neville allenatore.
DIDIER DROGBA
Restando negli Stati Uniti, un altro ex calciatore di Premier League a essere diventato presidente di un club americano è Didier Drogba.
Eccellente attaccante ricordato soprattutto per i suoi anni al Chelsea, l’ivoriano nel 2017 divenne il primo giocatore-proprietario nella Storia del calcio, quando firmò un doppio contratto con il Phoenix Rising e diventando in un colpo solo calciatore e co-possessore del club con sede in Arizona.
Squadra militante in United Soccer League, ovvero in seconda divisione, con l’aiuto di Drogba il Phoenix Rising nel 2018 ha vinto la USL Western Conference in regular season, salutando poi l’ivoriano a fine stagione. Soltanto sul campo però.
Ritiratosi dal mondo del calcio giocato, Drogba è rimasto infatti co-proprietario del club, nel quale ancora oggi investe capitali nel tentativo di portare un titolo in Arizona.
Congratulations to former @PHXRisingFC forward @didierdrogba on being named to the @premierleague Hall of Fame! 👏 pic.twitter.com/Fp4Aga56OW
— USL Championship (@USLChampionship) April 22, 2022
EDEN HAZARD & CO.
Oltre a Beckham, Drogba e Vardy, il fascino del calcio a stelle e strisce negli anni ha colpito anche altre ex stelle della Premier League come Eden Hazard (ex Chelsea), Demba Ba (ex West Ham United, Newcastle United e Chelsea) e Yohan Cabaye (ex Newcastle United e Crystal Palace).
Insieme al collega Moussa Sow (che invece non ha mai giocato in Premier League, ndr), nel 2017 hanno fondato il San Diego 1904, club che in cinque anni ha già vissuto molte vite.
Il San Diego 1904 (numero scelto poiché la S è la diciannovesima lettera dell’alfabeto e la D la quarta, ndr) avrebbe, infatti, dovuto iniziare le proprie attività nella North American Soccer League nel 2018, ma la NASL quell’anno fu cancellata (per diversi motivi legali, ndr) e sostituita dalla USL come campionato di seconda divisione.
Il San Diego di Hazard & Co. provò allora a iscriversi al nuovo campionato per la stagione 2019, senza trovare però un accordo e ripiegando sulla futura Division Three: la nuova National Independent Soccer Association.
Ed è qui che, infatti, sta giocando attualmente, sotto il nuovo nome di Albion San Diego, club da cui è stato assorbito nel dicembre 2021.
Il presidente è rimasto Demba Ba e Hazard fa ancora parte della proprietà, mentre Cabaye e Sow hanno abbandonato il progetto.
Oggi al secondo posto del Gruppo B della NISA, il prossimo passo per l’Albion San Diego di Hazard e Ba sarà quello di provare a diventare campioni del campionato di terza divisione.
HECTOR BELLERIN
Torniamo ora in Inghilterra, dove a investire in un club locale è stato Hector Bellerin.
Conosciuta la realtà rappresentata dal Forest Green Rovers dopo averci giocato contro in amichevole con l’Arsenal nel 2014, il terzino spagnolo è rimasto talmente affascinato dal club con sede nella città di Nailsworth da diventarne il secondo maggior azionista nel 2020 (dopo aver ricevuto approvazione dalla EFL e dalla FA inglese, ndr).
Vegano dal 2017 e da sempre sensibile al tema dell’ecosostenibilità, Bellerin nel Forest Green Rovers ha ritrovato, infatti, il suo credo e per questo ha deciso di supportarlo economicamente.
Nominato il club più ecosostenibile del pianeta dall’ONU, il Forest Green Rovers nel 2017 è diventata la prima società calcistica a impatto zero per quanto riguarda il carbonio.
A giocatori e dipendenti viene servito cibo vegano, l’energia utilizzata nelle strutture è rinnovabile ed è anche già stato ottenuto il permesso per costruire un nuovo stadio interamente fatto di legno.
Il tutto, mentre ha ottenuto sul campo una promozione dalla League Two alla League One. Davvero niente male.
CESAR AZPILICUETA
Altra storia affascinante è quella dell’Hashtag United, club di cui Cesar Azpilicueta è azionista dal 2018.
Quattro anni fa il capitano del Chelsea ha infatti deciso di investire in questo club di Non-league, convinto di poterlo veder crescere rapidamente in poco tempo, grazie soprattutto alla forza dei social.
L’Hashtag United, come suggerisce anche il nome, ha infatti le sue radici nel web.
A fondarlo è stato Spencer Owen, stella di YouTube che nel 2016 decise di fondare un club di calcio composto da amici e di organizzare partite contro gruppi di celebrità.
Il tutto veniva ovviamente registrato e caricato sulla nota piattaforma video, nella quale Spencer poteva già contare su una community di oltre un milione di persone creata attraverso diversi lavori su canali precedenti.
È così che è nato l’Hashtag United, nella città di Pitsea, nell’Essex, con il progetto che poi è cresciuto talmente tanto da permettere al club di entrare a far parte della piramide calcistica inglese dal 2018.
Da allora, anche grazie al supporto di Azpilicueta, l’Hashtag United ha ottenuto due promozioni e oggi milita in Isthmian League North Division, ovvero in ottava divisione.
Ha giocato in FA Cup e su YouTube ha una community di oltre 600.000 seguaci.
Una realtà in continua evoluzione, con il sogno di raggiungere un giorno la Premier League.
ZLATAN IBRAHIMOVIC
Campione d’Italia con il Milan nell’ultima stagione di Serie A, anche Zlatan Ibrahimovic ha deciso di investire nel calcio.
L’ex attaccante del Manchester United nel 2019 ha, infatti, acquistato il 25% delle quote societarie dell’Hammerby, realtà militante nell’Allsvenskan, massima serie svedese.
Club di Stoccolma e quindi rivale del Malmoe in cui Zlatan è cresciuto (per questo il rossonero è stato criticato dalla sua ex tifoseria, ndr), l’Hammerby nella sua Storia ha vinto solamente un campionato svedese, motivo per cui il grande sogno di Ibra è quello di condurre i bianco-verdi alla conquista del campionato ( attualmente si trovano al terzo posto, ndr).
Un successo Ibrahimovic e l’Hammerby insieme lo hanno però già festeggiato.
Nel 2021 il club ha vinto per la prima volta la Svenska Cupen, la Coppa di Svezia, venendo poi sconfitto in finale nel 2022 dal Malmoe in quella che avrebbe potuto essere l’edizione della riconferma.
Zlatan Ibrahimović investerar i AEG Sweden och blir delägare i Hammarby Fotboll AB. Läs mer här: https://t.co/JmFKS5dYuW@Ibra_official #Bajen pic.twitter.com/e1nyew3oaS
— Hammarby Fotboll (@Hammarbyfotboll) November 27, 2019
GERARD PIQUÉ
Continuando a parlare di ex Manchester United, nominiamo ora Gerard Piqué.
Red Devil dal 2004 al 2008 (dove ha militato prima nelle giovanili e poi in prima squadra, ndr), il difensore del Barcellona nel 2018 è diventato proprietario dell’Andorra FC, attraverso il suo gruppo d’investimento Kosmos Holding.
Da sempre legato alla catalogna, Piqué ha deciso di investire su un club locale, aiutando l’Andorra a salire dalla terza alla seconda divisione del calcio spagnolo e regalandogli anche un club affiliato nel quale sviluppare il proprio settore giovanile.
Nel 2019 lo spagnolo ha infatti acquistato il Gimnastic Manresa, piccolo club catalano in cui l’Andorra ha iniziato a far crescere i propri talenti.
Un doppio investimento, dunque, per l’ex United, deciso a regalarsi una carriera di successo anche fuori dal campo.
FRANCIS LEE
Uno dei più grandi calciatori ad aver posseduto un club è Francis Lee.
Stella del Manchester City degli anni Sessanta e Settanta, con cui vinse una First Division (attuale Premier League, ndr), una FA Cup, una Coppa di Lega e una Coppa delle Coppe, l’ex attaccante inglese (famoso anche per aver vinto una First Division con il Derby County di Dave Mackay, ndr) nel 1994 divenne proprietario proprio dei Citizens.
Fatta fortuna con la produzione di rotoli di carta igienica, dopo essersi ritirato dal calcio giocato, Lee acquistò il City per tre milioni di sterline e rimase presidente del club per quattro anni.
Nel 1998, poco prima che gli Sky Blues retrocedettero in terza divisione, si dimise infatti dal suo ruolo di rappresentanza, continuando però a mantenere delle quote societarie fino al 2017.
DAVE WHELAN
Ad avere maggior successo come presidente è stato Dave Whelan, ex difensore di Blackburn Rovers e Crewe Alexandra negli anni Cinquanta e Sessanta.
Protagonista di diverse avventure imprenditoriali, nel 1995 Whelan decise di investire anche nel mondo del calcio, acquistando il Wigan Athletic, allora in Third Division.
Fu l’inizio di una scalata, con il club che nel 2005 conquistò per la prima volta la promozione in Premier League e arrivò a giocare in Europa League nella stagione 2013/14, dopo aver vinto una storica FA Cup qualche mese prima.
Nel 2013 il Wigan sconfisse, infatti, per 1-0 il Manchester City nell’ultimo atto della Coppa d’Inghilterra, regalando anche a Whelan un successo che aveva sfiorato da giocatore nel 1960.
In quell’occasione per l’allora difensore del Blackburn Rovers le cose andarono diversamente.
Il Wolverhampton Wanderers vinse 3-0 e lui fu costretto a lasciare il campo ancor prima del termine del primo tempo, a seguito di uno scontro di gioco con Norman Deeley che gli procurò la rottura di una gamba.
Un ricordo molto spiacevole per Whelan, rifattosi però da presidente nel 2013 (ha poi ceduto il club al nipote David Sharpe nel 2015, ndr).
GIOCATORI-IMPRENDITORI
Questi sono i nomi dei calciatori più noti della Premier League (o First Division) del presente o del passato che in diverse epoche hanno deciso di investire parte dei propri guadagni nel calcio.
Una squadra di campioni che, dopo aver ottenuto successi in campo, ha provato – o sta provando – a ottenerne anche fuori, mantenendo però sempre saldo il proprio legame con il mondo che ama di più: quello del pallone.
Chi sarà il prossimo?
And now – once more – let’s grab a pie and a beer, mates. Enjoy!
Alla prossima puntata di ‘FA – Football Addicted’!
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