QUESTA È ‘FA – FOOTBALL ADDICTED‘, LA RUBRICA D’APPROFONDIMENTO TARGATA NUMERO DIEZ DEDICATA ESCLUSIVAMENTE AL CALCIO D’OLTREMANICA. OGNI SETTIMANA, AL MERCOLEDÌ, VI RACCONTEREMO UNA STORIA D’ATTUALITÀ O DEL PASSATO, CONDIVIDENDO CON VOI LA NOSTRA PASSIONE PER IL FOOTBALL MADE IN UK! OGGI PARLIAMO DELLA NUOVA MAGLIA DA TRASFERTA DEL MANCHESTER CITY. SARÀ ROSSONERA E CELEBRERÀ LE VITTORIE DEL PASSATO.
Con la nuova stagione alle porte, le ultime amichevoli estive sono l’occasione perfetta per molti clubs per presentare ai propri tifosi le maglie che verranno utilizzate nel corso della nuova annata calcistica.
Kit di gara a volte futuristici, a volte più classici, pieni di colori e trame particolari o semplici e lineari. Come quelli che si rifanno a vecchie maglie del passato.
Iconiche, nostalgiche, intramontabili.
Come la nuova maglia da trasferta del Manchester City per la stagione 2022/23.
Gli Sky Blues, a distanza di dieci anni dall’ultima volta, torneranno, infatti, a indossare i colori rossoneri.
A ricordo di un’epoca lontana. Tra le più gloriose nella storia del club.
UN LANCIO… SPAZIALE!
Acquistato per essere il diamante più prezioso nel lussuoso atelier di Pep Guardiola, Erling Braut Haaland non poteva che essere il volto della campagna che ha presentato ai milioni di tifosi del Manchester City nel Mondo la maglia away per la prossima stagione.
Una divisa a strisce rosso e nere sul davanti, con il logo del club e quelli di produttore e main sponsors pitturati di un giallo tendente all’oro.
Sul retro la maglia è invece interamente nera, con la sola nave, simbolo del club, riproposta in giallo nella zona del collo.
Un kit d’impatto, prodotto da Puma, e che il City utilizzerà per la prima volta nella notte italiana tra il 20 e il 21 luglio, quando la squadra di Guardiola scenderà in campo all’NRG Stadium di Houston, per l’amichevole pre-stagionale contro i messicani del Club America.
E proprio la città di Houston è stata scelta come sede in cui girare il video di presentazione della nuova divisa, già pubblicato nelle scorse ore sui vari canali social dei Citizens.
Alle 22:56 del 20 luglio 1969 (orario EDT, ndr) Neil Armstrong fu il primo uomo a camminare sulla luna, seguito poi dal collega Buzz Aldrin, in quella che fu la giornata che vide compiere il leggendario “piccolo passo per l’uomo, ma gigantesco balzo per l’umanità”.
Per festeggiare l’anniversario di questo evento storico, il Manchester City ha deciso allora di visitare il centro della NASA a Houston e di girare qui il filmato per il lancio della nuova maglia rossonera, quella che – guarda caso – fu indossata per la prima volta proprio nel 1969. Un’annata da ricordare!
Earn your stripes 🖤❤️ pic.twitter.com/ayqnsL5Mdj
— Manchester City (@ManCity) July 19, 2022
PARTICOLARITÀ
“Per la prima volta le strisce saranno oblique. Abbiamo voluto rendere omaggio ai tre fiumi presenti nel logo del club e creare un design unico”.
Ha spiegato Marco Mueller, Senior Head of Production Line Management Teamsport Apparel per Puma.
Come mai accaduto prima in passato, le strisce rosso e nere sulla maglia del City saranno infatti diagonali, a ricordo dei tre fiumi – l’Irwell, l’Irk e il Medlock – che attraversano la città di Manchester.
Queste linee oblique, a differenza delle classiche fasce verticali, danno poi un aspetto più moderno a una maglia che ha forti collegamenti con il passato.
Una libera rivisitazione che Puma ha voluto dare di un kit storico e iconico, come quello indossato per la prima volta dagli Sky Blues nel 1969 e mantenuto poi nelle stagioni successive.
Quelle che segnarono il trionfo del Manchester City di Joe Mercer in campo nazionale e internazionale, grazie al talento dei vari Francis Lee, Mike Summerbee e Colin Bell in campo.
E proprio a Colin Bell è dedicata anche la prima maglia che i ragazzi di Guardiola vestiranno il prossimo anno. Azzurra, con inserti color vinaccia su collo e maniche e una corona d’oro stampata all’interno del colletto, in onore di “Colin the King of the Kippax”.
CHI EBBE L’IDEA?
Prima dell’arrivo della proprietà saudita, dei titoli targati Roberto Mancini e Manuel Pellegrini e dell’era di trionfi nel segno di Pep Guardiola, il Manchester City ha vissuto la sua epoca più gloriosa a cavallo tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 del Novecento.
In quell’epoca ad allenare la squadra era Joe Mercer, accompagnato dal fido assistente Malcolm Allison (successore poi proprio di Mercer sulla panchina del City, ndr).
Big Mal, come lo chiamavano i tifosi, era arrivato nel club nel 1965, ovvero pochi anni dopo aver appeso gli scarpini al chiodo.
Tra gli anni ’40 e ’60 si era fatto conoscere in campo come difensore di Charlton Athletic, West Ham United (con cui collezionò oltre 200 presenze, ndr) e Romford, per poi decidere di intraprendere la carriera da allenatore.
Prima un’esperienza al Bath City, poi un breve intermezzo al Toronto City e un ritorno in Inghilterra al Plymouth Argyle, seguito dall’approdo al Manchester City, in qualità di assistente di Mercer.
Fu qui che Allison conquistò i maggiori successi in carriera, legando fortemente il proprio nome a quello degli Sky Blues di Manchester (dopo l’addio nel 1973, tornò alla guida del club per un’altra stagione, nel 1979/80, ndr), anche grazie a un’idea entrata nella storia del club.
Oltre che ottimo assistente e allenatore (considerato innovatore all’epoca per i suoi metodi d’allenamento, ndr), Malcolm Allison fu, infatti, anche “l’inventore” della maglia rossonera in casa City.
ESSENZA AC MILAN
Vincitore del titolo di First Division nella stagione 1967/68 (secondo campionato vinto dal club nella sua storia, 31 anni dopo il primo successo, ndr), il Manchester City nel 1968/69 aveva come obiettivo quello di ben figurare in Coppa dei Campioni, pronto a confrontarsi con i migliori clubs del continente.
Dopo aver dominato in campo nazionale, Allison si era infatti convinto che la squadra allenata da lui e Mercer avrebbe potuto “terrorizzare l’Europa” e per questo decise di fare vestire una nuova maglia ai giocatori nei matches in trasferta. Una divisa rossonera!
A ispirarlo fu il Milan di Nereo Rocco, che nel 1967/68 aveva vinto la Serie A e, soprattutto, la Coppa delle Coppe (la prima nella storia del club, ndr), grazie alla vittoria per 2-0 sull’Amburgo (con il leggendario Ule Seeler in campo, ndr) al De Kuip di Rotterdam.
Era il Milan di Gianni Rivera e Pierino Prati. Di Giovanni Trapattoni e Kurt Hamrin (autore di una doppietta al De Kuip, ndr). Un Milan ricco di campioni e che in quegli anni si sarebbe imposto come il club più forte al Mondo.
Un valido motivo per copiarne la maglietta, sulla scia di quanto fatto già da Don Revie, famoso, anche, per aver reso il Leeds United blancos come il Real Madrid.
Questione di prestigio!
IL PRIMO TRIONFO IN ROSSONERO
Il Manchester City indossò per la prima volta una maglia a strisce rosso e nere il 5 ottobre 1968. L’occasione fu la partita di campionato a Goodison Park contro l’Everton e il debutto della nuova maglia non andò come desiderato.
Gli Sky Blues persero 2-0 e i tifosi non accolsero il nuovo kit nel migliore dei modi, poco convinti dalla nuova colorazione.
Un sentimento che mutò però completamente nel giro di pochi mesi, quando il kit rossonero iniziò a essere uno dei più amati dai supporters del City.
Clamorosamente eliminati al primo turno della Coppa dei Campioni dai turchi del Fenerbahce, i Citizens si concentrarono allora sulle coppe nazionali, in particolare sulla FA Cup, competizione in cui raggiunsero la finale.
Il 26 aprile 1969 la squadra di Mercer e Allison scese in campo a Wembley contro il Leicester City davanti a una folla di 100.000 persone e lo fece indossando la maglia rossonera.
Un kit che quel giorno diventò iconico.
Il City vinse infatti la finale per 1-0, grazie alla rete del suo numero 10, Neil Young, e alzò al cielo la sua quarta FA Cup.
Dai rossoneri ai Rossoneri, caso volle che il Milan un mese dopo vinse la Coppa dei Campioni al Santiago Bernabeu di Madrid, imponendosi per 4-1 sull’Ajax di un certo Johan Cruijff.
Che fosse la maglia a strisce rosso e nere a portare fortuna?
Kit colours: Man City in Red and Black
1969 – One of the most iconic City shirts of all time was the red and black shirt worn in the FA Cup Final win over Leicester City. The club had to wait 42 years until they lifted the trophy again in 2011.#MCFC pic.twitter.com/5ComWTCqsL
— Classic Football Shirts (@classicshirts) August 8, 2018
AMULETO
Visto il successo ottenuto nel 1969, il Manchester City decise di continuare a indossare la maglia rossonera anche nelle due finali raggiunte la stagione successiva.
Una sorta di amuleto portafortuna. E i risultati lo confermarono.
Il 7 marzo 1970 gli Sky Blues vinsero, infatti, la Coppa di Lega, battendo 2-1 il West Bromwich Albion in finale ai tempi supplementari, con i goals di Mike Doyle e Glyn Pardoe.
Poche settimane dopo, il 29 marzo, i Citizens fecero loro invece la Coppa delle Coppe. Anche in questo caso il risultato fu 2-1, ma a farne le spese furono i polacchi del Gornik Zabrze, piegati dalle reti di Neil Young e Francis Lee allo stadio Prater di Vienna.
In entrambe le finali il Manchester City indossò l’ormai consolidato kit rossonero, alimentando così la leggenda che lo vedeva ormai come un kit portafortuna all’interno del club.
RICORDO POSITIVO
Dopo essere stato indossato per tre volte in tre finali vinte, come è logico immaginarsi, la maglia rossonera diventò una delle più amate dai tifosi del Manchester City, e non solo.
Ad apprezzarla furono anche diversi giocatori ritrovatisi a indossarla in quegli anni.
Tutto grazie a un’idea di Allison, come raccontato al sito ufficiale del City da Tommy Booth, uno dei leader di quella squadra vincente.
“L’idea di indossare un kit rossonero fu senza dubbio di Malcolm. Aveva visto il favoloso Milan di fine anni ’60 indossare quella maglia e Mal ci disse subito che quei colori erano incredibilmente belli. Il Milan in quegli anni vinse anche una Coppa delle Coppe e una Coppa dei Campioni, indossando il rossonero in finale. Mal ci disse: ‘la indosseremo anche noi’. E così fu”.
Ad avere uno ottimo ricordo di quel kit composto da maglia rossonera, pantaloncini e calzettoni neri, è anche un’altra leggenda del club come Mike Summerbee.
“Amavamo quella divisa. Per noi divenne anche una sorta di portafortuna. Indossare quel kit ti faceva sembrare più grande di quello che eri realmente e penso che ci donasse molto. Riusciva anche a incutere un po’ di timore negli avversari”.
RIPROPOSIZIONI FORTUNATE
Diventata ormai una maglia iconica, la divisa rossonera è stata riproposta a varie riprese negli anni dal Manchester City e in diverse occasioni è riuscita ad alimentare la sua leggenda di portafortuna.
A partire dalla stagione 1999/2000, quando Le Coq Sportif produsse una terza maglia rossonera per il City in quella che fu l’annata che segnò il ritorno del club in Premier League.
L’azienda francese replicò poi l’esperimento nel 2008, creando una maglia da trasferta a strisce rosso e nere, con inserti bianchi. Anche in questo caso la stagione fu a suo modo storica, in quanto coincise con l’acquisto del club da parte della compagnia d’investimenti di Abu Dhabi ADUG, ovvero l’inizio della nuova era saudita per il Manchester City. Un’era ricca di successi.
Il più memorabile fu quello ottenuto nella stagione 2011/12, quando, grazie a un leggendario goal di Sergio Aguero al 93’ e 20’’ dell’ultima giornata di campionato contro il Queens Park Rangers all’Etihad, il City tornò a conquistare il titolo di Campione d’Inghilterra a 44 anni di distanza dall’ultima volta.
Nel corso di quella magica annata, gli Sky Blues vestirono come divisa da trasferta una maglia rossonera prodotta da Umbro. Ancora una volta portafortuna!
ALTRI KIT ROSSONERI
Oltre che annate vincenti, i kit rossoneri in casa Manchester City hanno però vissuto anche stagioni meno brillanti, senza successi.
Nel 1972 gli Sky Blues continuarono a indossare la maglia a strisce vestita nel glorioso 1970, ma con delle modifiche.
Il logo fu spostato al centro della divisa e venne cambiato.
Fu abbandonato, infatti, il vecchio stemma medievale della città di Manchester, a favore di un’immagine più semplice.
Una barca e una rosa rossa (a rappresentanza dell’House of Lancaster, ndr), contornate da dei cerchi contenenti il nome del club. Un logo molto simile a quello attuale.
Nel 1981 l’iconica maglia rossonera fu, invece, indossata nella semifinale di FA Cup vinta contro l’Ipswich Town (coppa persa poi all’ultimo atto contro il Tottenham Hotspur, ndr), e nel 1985 in occasione dalla finale di Full Members’ Cup giocata a Wembley e persa per 5-4 dal Manchester City di Billy McNeill contro il Chelsea.
L’anno successivo i Citizens continuarono a utilizzare gli stessi colori, in una veste grafica però inedita.
Le strisce vennero infatti abbandonate a favore di una trama a scacchi, prodotta ancora una volta da Umbro. Un kit che non lasciò però un buon ricordo, visto che il club retrocedette in Second Division.
Sempre l’azienda inglese di abbigliamento produsse poi una nuova versione della maglia rossonera nel 1994. Le strisce verticali vennero reintrodotte, ma ad altezza spalle vennero inserite delle parti in tessuto bianco, sulle quali venne posta una trama a retina di color nero. Una versione che fu utilizzata fino al 1996.
Nel 2003 a cimentarsi nella creazione di un nuovo kit rossonero per il City fu invece Reebok, il quale realizzò una maglia away da far utilizzare al club nelle partite in trasferta di Coppa UEFA.
Man City returning to red and black? 👀 https://t.co/q7MvOitTYO pic.twitter.com/2bMXimhBeD
— Classic Football Shirts (@classicshirts) April 26, 2022
TRIBUTI A NEIL YOUNG
Nel corso degli anni diversi sono stati i tributi che società e tifosi hanno dedicato alla FA Cup vinta nel 1969 e in particolare all’autore del goal partita: Neil Young.
Scomparso il 3 febbraio 2011, a causa di un tumore terminale diagnosticatogli qualche mese prima, l’ex centrocampista offensivo inglese è sempre rimasto nel cuore di chi ha vissuto e vive il mondo Manchester City.
Una dimostrazione si è avuta il 18 gennaio del 2011, quando, in occasione del match di replay valido per il terzo turno di FA Cup contro il Leicester City, gli Sky Blues indossarono per le foto di rito pre-partita una maglia rossonera identica a quella del 1969, con un richiamo proprio a Neil Young sul retro della divisa (l’ex giocatore stava combattendo contro la malattia in quel periodo, ndr).
Un chiaro tributo al suo celebre goal segnato proprio contro le Foxes nella finale di FA Cup e che fece seguito a quanto già visto nove giorni prima in occasione del primo match pareggiato per 2-2 contro il Leicester, quando oltre 4.000 tifosi del Manchester City si presentarono allo stadio indossando sciarpe rosso e nere (il City vincerà poi quella FA Cup battendo 1-0 in finale lo Stoke City e tornando ad alzare la Coppa d’Inghilterra per la prima volta da quel lontano 1969, ndr).
Soffermandosi su un episodio più recente, anche nel 2019 i Citizens di Pep Guardiola hanno reso omaggio a quello storico trionfo arrivato a compiere 50 anni.
Pronti ad affrontare il Watford in finale di FA Cup, gli Sky Blues si presentarono in campo con un kit rossonero prodotto da Nike e svestito solamente pochi istanti prima del fischio d’inizio di una partita vinta poi con un largo 6-1.
Il miglior modo di festeggiare una storica ricorrenza.
It’s all in the detail 🤩 pic.twitter.com/DtPqQsFDQ4
— Manchester City (@ManCity) July 19, 2022
PORTAFORTUNA PER L’EUROPA
Legatosi alla Storia del Manchester City partendo dall’idea di un uomo visionario, il kit rossonero tornerà ora ad accompagnare in campo gli Sky Blues a distanza di dieci anni dall’ultima volta.
Nel 2012 portò in dote una storica Premier League vinta.
Nel 2022/23 la speranza per i Citizens è che questa maglia portafortuna possa portare invece a un successo europeo: il più desiderato.
Dopo essersi sempre fermato a un passo dalla vittoria nelle ultime due stagioni, il Manchester City quest’anno proverà in ogni modo a fare sua quella Champions League che ancora manca nella bacheca del club e che tanto ha alimentato i sogni dei tifosi.
E cosa c’è di meglio di dare la caccia alla coppa dalle grandi orecchie se non scendendo in campo con un kit rossonero? Prendendo ancora una volta ispirazione da quel Milan che proprio in Europa quei colori li ha resi celebri?
Il City sogna e il prossimo giugno spera di potersi trovare in campo a Istanbul, nell’atto finale della Champions League 2022/23.
Magari proprio con il kit rossonero addosso. Sperando che possa portare fortuna ancora in un’altra finale.
And now – once more – let’s grab a pie and a beer, mates. Enjoy!
Alla prossima puntata di ‘FA – Football Addicted’!
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