QUESTA È ‘FA – FOOTBALL ADDICTED‘, LA RUBRICA D’APPROFONDIMENTO TARGATA NUMERO DIEZ DEDICATA ESCLUSIVAMENTE AL CALCIO D’OLTREMANICA. OGNI DUE SETTIMANE, AL MERCOLEDÌ, VI RACCONTEREMO UNA STORIA D’ATTUALITÀ O DEL PASSATO, CONDIVIDENDO CON VOI LA NOSTRA PASSIONE PER IL FOOTBALL MADE IN UK! OGGI VI PARLIAMO DELL’ATTACCANTE ATTUALMENTE PIÙ IN FORMA IN INGHILTERRA: ALEKSANDAR MITROVIC!
Il Natale è alle porte e tra nemmeno due settimane sarà già tempo di accogliere il 2022. Ciò significa che questa puntata di “FA – Football Addicted” sarà l’ultima dell’anno.
Per celebrare al meglio la chiusura del 2021 abbiamo allora deciso di rendere protagonista del nostro episodio il calciatore che in quest’annata in Inghilterra più di tutti ha visto capovolgersi la propria carriera.
From zero to hero, come direbbero oltremanica. Dal fondo della Premier League al vertice della Championship e delle statistiche europee.
Aleksandar Mitrovic in meno di dodici mesi è passato da problema in casa Fulham a leader dei Cottagers ed eroe in Serbia.
Un goal dopo l’altro. Dimostrando, partita dopo partita, di essere in questo momento l’attaccante più in forma del calcio inglese (e non solo).
FROM ZERO TO HERO
“Se ti senti abbattuto, rialzati. Questo è il significato della vita. Mio padre mi ha insegnato che dopo la pioggia esce il sole”.
Queste parole Aleksandar Mitrovic le ha pronunciate al Daily Mail nel febbraio del 2020, quando in quel di Londra, con la maglia del Fulham, era finalmente riuscito a ritrovare serenità dopo un’esperienza burrascosa al Newcastle United negli anni precedenti.
“Ho avuto un periodo molto ‘piovoso’ al Newcastle. Ora nella mia vita invece splende il sole”.
Pioggia e sole. Depressione ed euforia. Caduta e risalita.
Concetti alternatisi spesso nel corso della carriera di Mitrovic e perfetti per riassumere non soltanto quanto vissuto dal serbo in precedenza, ma anche quanto accadutogli nel corso dell’ultima annata.
Quando è passato dall’escludere la sua Serbia da Euro 2020, sbagliando il rigore decisivo nello spareggio contro la Scozia nel novembre del 2020, al realizzare il goal vittoria contro il Portogallo nella partita che ha regalato la qualificazione al Mondiale di Qatar 2022 alle Aquile Bianche di Dragan Stojkovic.
E ancora, quando è passato dal far panchina con il Fulham in Premier League (con gli Whites poi retrocessi, ndr), al guidare i londinesi al vertice del campionato di Championship grazie a una continuità impressionante in zona goal.
“Non mi diverto a passare la palla, correre e lottare… la mia ossessione è il goal. Solo gli attaccanti possono capirlo”.
MITRO IS ON FIRE
Goleador più prolifico d’Europa nei maggiori cinque Paesi calcistici.
A pochi giorni dal Natale, nessuno quest’anno da inizio stagione ha collezionato i numeri di Mitrovic sotto porta.
Con 22 reti realizzate in 22 gare di Championship (ha saltato solamente la diciannovesima giornata del girone d’andata contro il Derby County a causa di un raffreddore, ndr), il serbo è, infatti, il giocatore con più reti se si prendono in considerazione i primi due campionati dei cinque maggiori Paesi calcistici europei (Inghilterra, Italia, Germania, Spagna e Francia). Come ritratto dal Daily Mirror.
- ALEKSANDAR MITROVIC – 22 goals (Fulham, Championship)
- ROBERT LEWANDOWSKI – 16 goals (Bayern Monaco, Bundesliga)
- DUSAN VLAHOVIC – 15 goals (Fiorentina, Serie A)
- MOHAMED SALAH – 14 goals (Liverpool, Premier League)
- GUIDO BURGSTALLER – 14 goals (St. Pauli, Zweite Liga)
- KARIM BENZEMA – 13 goals (Real Madrid, Liga)
- RHYS HEALEY – 13 goals (Tolosa, Ligue 2)
- CRISTHIAN STUANI – 12 goals (Girona, Segunda Division)
- JONATHAN DAVID – 11 goals (Lille, Ligue 1)
- GIANLUCA LAPADULA (Benevento, Serie B) & GABRIEL STREFEZZA (Lecce, Serie B) – 9 goals
[dati aggiornati al 21.12.21]
È giusto sottolineare che Mitrovic, tra i calciatori citati, è anche quello con più partite giocate, essendo il campionato di Championship composto da un maggior numero di squadre (e quindi incontri per girone d’andata e ritorno) degli altri campionati presi in considerazione.
Ciò non toglie però nulla al centravanti serbo, avviato con decisione alla conquista di nuovi record.
Attualmente il primato per il maggior numero di goal realizzati in una singola stagione, play-offs esclusi, di Championship (da quando il campionato ha assunto questa denominazione nel 2004/2005, ndr), è detenuto da Ivan Toney, autore lo scorso anno di 31 reti con il Brentford.
Mitrovic, essendo già a quota 22 dopo 23 giornate, avrà ora potenzialmente a disposizione le altre 23 gare del girone di ritorno per realizzare almeno 10 marcature e porre così il proprio nome al primo posto di questa classifica.
LEADER
Ventidue goals. Due triplette (contro Swansea City e West Bromwich Albio), tre doppiette (contro Birmingham City, Queens Park Rangers e Nottingham Forest), quindici squadre differenti trafitte con almeno una rete.
Cinque assist. Ventidue partite giocate da titolare su ventidue e ben sedici terminate senza essere sostituito.
Coinvolto direttamente in oltre la metà delle marcature realizzate dal Fulham in campionato (27 su 51).
Solamente sei gare chiuse senza realizzare una rete o fornire un assist.
Mitrovic il girone d’andata di Championship con il Fulham l’ha letteralmente dominato, portando i Whites a poter festeggiare il Natale da capolista con 45 punti (due in più del Bournemouth).
Un primato che fa sorridere i Cottagers, visto che nove delle precedenti dieci squadre che nell’ultimo decennio hanno passato il 25 dicembre in cima alla classifica di Championship hanno poi ottenuto la promozione diretta in Premier League a fine anno (grazie a un primo o a un secondo posto).
È successo nel 2011 al Southampton, poi di seguito al Cardiff City, poi al Burnley, poi al Bournemouth, poi al Middlesbrough, poi al Newcastle United, poi al Wolverhampton, poi al West Bromwich Albion e infine lo scorso anno al Norwich City (curioso vedere come si sono sempre alternati club diversi, a dimostrazione della grande competitività della Championship).
Solamente il Leeds United di Marcelo Bielsa nel 2018 ha spezzato questa catena virtuosa, scivolando dal primo posto natalizio al terzo posto finale in campionato a fine stagione e non ottenendo così la promozione in massima serie (venne poi eliminato ai play-offs, ndr).
Mitrovic, invece, sa come si fa, avendo già vissuto questa esperienza con il Newcastle di Rafael Benitez nel 2016.
Ora sembra però ancora più sicuro dei propri mezzi, più maturo, più decisivo. In una parola, più leader!
Quello che gli ha chiesto di essere fin dal suo arrivo sulla panchina del Fulham la scorsa estate Marco Silva, manager che ha saputo rilanciare Mitrovic dopo che il serbo aveva toccato il punto più basso della sua carriera.
REDENZIONE
I primi mesi del 2021 Aleksandar li ha vissuti in un clima di depressione.
L’errore dagli undici metri contro la Scozia, che aveva costretto la sua Serbia a guardare da casa Euro 2020, era ancora fresco nella sua mente.
Poi quattro mesi senza segnare. Il Covid-19. Gli infortuni.
La titolarità persa per decisione di Scott Parker (allora manager del Fulham) e la retrocessione dalla Premier League.
Una rovinosa caduta che lo ha portato a pensare forse per un secondo a un possibile addio ai Cottagers.
“La sconfitta contro la Scozia mi brucia ancora dentro. Fa male ed è una sensazione che non se ne andrà mai”.
Sul mercato il suo nome è stato accostato alla nuova Roma di Jose Mourinho, al sorprendente West Ham United di David Moyes, alla lontana Dinamo Mosca.
L’arrivo di un ottimo allenatore come Marco Silva lo ha però convinto a restare a Londra. A Craven Cottage.
Mitrovic ha ritrovato il suo posto al centro del progetto del Fulham, ha firmato un rinnovo di contratto fino al 2026 e ha riconquistato la fiducia in se stesso.
“Ringrazio tutti coloro che in questo club mi fanno sentire sempre a casa, dimostrandomi quanto credono in me e quanto mi amano”.
Ha detto dopo la firma la scorsa estate.
Un cambio d’umore radicale. Un nuovo Mitrovic.
Si è ripreso il suo Fulham, arrivando già a collezionare in metà stagione più dei minuti accumulati in tutta la scorsa annata.
Si è ripreso la sua Serbia, entrando nel secondo tempo dell’ultima gara del Gruppo A per le qualificazioni al Mondiale 2022 contro il Portogallo e realizzando al 90’ il goal vittoria del 2-1 che ha spedito le Aquile Bianche direttamente in Qatar e i lusitani di Cristiano Ronaldo & Co. ai play-offs.
Missione redenzione completata!
EROE SERBO
La notte di Lisbona, con il goal al Portogallo, resta ad oggi la più importante della carriera di “Mitro”.
Gli ha permesso di regolare i conti che aveva con il passato e di entrare ancor più nella storia della Nazionale serba.
Lui che quest’anno è anche diventato il miglior marcatore di tutti i tempi delle Aquile Bianche.
Con la rete segnata il 27 marzo scorso, anche in quell’occasione contro il Portogallo (squadra che sembra portargli fortuna), Mitrovic ha infatti raggiunto i 38 goals di Stjepan Bobek, leggenda del Partizan Belgrado e della Jugoslavia degli anni ‘30/40 del Novecento.
Un record che poi l’attaccante del Fulham ha alimentato con altre sei reti, portando a 44 le segnature realizzate in 69 gare con la Nazionale maggiore (Sinisa Mihajlovic lo fece debuttare il 7 luglio 2013 in un match perso 2-1 contro il Belgio, ndr).
Ben otto di queste sono arrivate nel corso delle diverse gare di qualificazione ai prossimi Mondiali di Qatar 2022 (5 goals in tre partite lo scorso marzo, 2 contro il Lussemburgo a settembre e 1 contro il Portogallo a novembre), a dimostrazione dell’ottimo stato di forma che Mitrovic sta vivendo.
Meglio che nel lontano 2013, quando con l’U19 vinse l’Europeo di categoria, venendo eletto “Miglior giocatore” del torneo ed essendo inserito nella “Squadra Top 11” della competizione.
Meglio anche che nel 2018/19, quando con 6 reti vinse la classifica marcatori della Nations League e venne anche eletto “Giocatore serbo dell’Anno” (premio vinto due volte in passato solamente da giocatori come Dejan Stankovic, Nemanja Vidic, Nemanja Matic, Branislav Ivanovic e Dusan Tadic).
RE NELLE MANI DI MARCO SILVA
Nella scacchiera che ama tanto sarebbe un Re, ovviamente tra le pedine bianche.
Il pezzo più importante da proteggere. Quello che gli avversari cercano di attaccare con maggior ferocia.
Gli scacchi per Mitrovic sono una vera passione. A trasmettergliela è stato il padre, come ha rivelato in passato al Daily Mail.
“Era un vero campione. Uno dei migliori della nazione. Poteva giocare senza nemmeno guardare. Aveva un libro con tutte le combinazioni, conosceva ogni mossa. Io ci gioco spesso la sera prima di dormire invece. Con mia moglie oppure online. Mi rilassa e mi insegna ad anticipare le mosse degli altri, che per un attaccante è tutto”.
Chi l’avrebbe mai detto?
L’irrequieto, il sanguigno, il focoso Mitrovic, amante degli scacchi.
Calcolatore, riflessivo, stratega.
“Con gli scacchi sei solo tu con la tua mente. Provi a predire le mosse dell’avversario, così da vincere le partite. Devi capire cosa fare”.
Una consapevolezza che il serbo negli anni sembra aver trovato sempre più anche in campo. Raggiungendo l’apice ora tra le mani di Marco Silva.
In passato Mitrovic faro del Fulham lo era infatti già stato. Per due volte, nel 2018 e nel 2020, ha guidato i Whites alla risalita in Premier League attraverso le finali play-offs a Wembley (nel 2019 e 2021 ha collezionato invece altrettante retrocessioni).
Nel 2020 aveva vinto addirittura il premio di Capocannoniere della Championship con 26 reti, al pari di Ollie Watkins (all’epoca al Brentford, oggi all’Aston Villa in Premier League).
Mai però come in questa prima parte di stagione è stato così trascinante per il Fulham. Così insostituibile.
Ha segnato più goals di quelli che le statistiche avevano predetto (i noti “expected goals”). Realizzato più assists. Tirato più in porta. Creato più occasioni pericolose.
“Quando un attaccante segna così tanto, non c’è bisogno che io dica nulla. La sua sicurezza nei suoi mezzi ora è molto alta. Aiuta la squadra anche a non subire goal. È importante”.
L’analisi di Marco Silva, entusiasta del rendimento che Mitrovic sta avendo sotto la sua guida e speranzoso di poterlo veder continuare su questa strada.
Mercato permettendo.
GIOCATORE DI CATEGORIA?
Quando si parla di Aleksandar Mitrovic spesso ci si pone una domanda. È un giocatore di categoria?
È innegabile che le sue stagioni migliori il serbo le abbia vissute in Championship, campionato di livello indubbiamente più basso della Premier League.
Lo ha fatto migliorandosi sempre. Crescendo. Lasciando però sempre vivo nella mente dei suoi ammiratori il dubbio circa una sua possibile conferma anche in massima serie.
Conferma che per ora non è ancora arrivata, anche se i numeri raggruppati da “Mitro” in Premier League non vanno svalutati.
Se in Championship ha realizzato 64 goals e 14 assists in 104 partite (tra Fulham e Newcastle), in Premier League ha messo insieme 24 reti e 10 assistenze nello stesso numero di gare (sempre tra Fulham e Newcastle).
Va però sottolineato come i Fulham e il Newcastle con i quali ha giocato in massima serie sono sempre state rose costruite esclusivamente per lottare per la retrocessione, più deboli di gran parte delle altre squadre e nelle quali segnare goals era molto difficile (scenario completamente ribaltabile con la discesa in seconda categoria).
Inserito in una squadra ben strutturata, Mitrovic potrebbe quindi fare la differenza anche in Premier League? Una risposta potrebbe arrivare presto, qualora le strade del serbo e del West Ham, al quale è accostato ormai dalla scorsa estate, dovessero incontrarsi già a gennaio.
Mitrovic potrebbe lasciare a metà stagione la Championship di cui è padrone per provare a rimettersi in gioco da subito in massima serie? Difficile che questo accada. Marco Silva ovviamente spera sia impossibile.
Il vincitore degli ultimi tre premi consecutivi (settembre, ottobre, novembre) di “Giocatore del mese PFA (Professional Footballers’ Association)” (mai nessuno prima si era riconfermato per tre volte di fila, ndr) sarebbe bello che portasse a compimento la sua stagione con il Fulham. Ed è molto probabile che questo accada, visto l’amore che Mitrovic ha più volte dimostrato per i Cottagers.
Per nuove sfide ci sarà poi tempo. D’altronde la carta d’identità recita solamente 27 anni.
NUOVA CONSAPEVOLEZZA
Nel Teleoptik (squadra affiliata al Partizan Belgrado e militante in PRVA Liga, seconda divisione del calcio serbo) è stato lanciato.
Nel Partizan Belgrado ha conosciuto il sapore del successo, vincendo la Jelen Super Liga davanti agli eterni rivali della Stella Rossa.
Nell’Anderlecht ha vissuto la prima esperienza all’estero, conquistando anche una Jupiler Pro League e una Super Cup belga (curiosità: in un match di Champions League contro l’Olympiacos si ritrovò a vestire i guanti da portiere dopo l’espulsione del compagno Silvio Proto, non riuscendo però a parare un rigore ad Alejandro Dominguez).
Nel Newcastle si è fatto conoscere al grande pubblico, rimediando però più delusioni che gioie alle dipendenze sia di Steve McClaren che di Rafael Benitez.
Nel Fulham ha raggiunto un nuovo livello di consapevolezza circa la propria forza (altra curiosità: l’allenatore del Nottingham Forest, Steve Cooper, dopo aver visto la sua squadra trafitta da una doppietta di Mitrovic quest’anno, ha dichiarato ironicamente a The Athletic che “Aleksandar dovrebbero bandirlo dal campionato perché segna troppi goals. Il suo record a livello della Championship è fenomenale”).
E chissà dunque se i sogni nel cassetto ora sono cambiati.
Dopo la retrocessione del Newcastle nel 2016 rivelò a Blic Sport:
“Molti bambini sognano di giocare per Real Madrid, Barcellona o Manchester United. Io ho sempre voluto indossare le maglie di Partizan Belgrado, Newcastle e Serbia”.
Oggi in questo elenco ci sarebbe spazio forse anche per una citazione al Fulham.
La squadra in cui Mitrovic è diventato semplicemente indomabile.
And now – once more – let’s grab a pie and a beer, mates. Enjoy!
Merry Christmas and Happy New Year from ‘FA – Football Addicted’!
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