FA – Football Addicted #19! “Premier League: numeri di un weekend ricco di temi”

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QUESTA È FA – FOOTBALL ADDICTED, LA RUBRICA D’APPROFONDIMENTO TARGATA NUMERO DIEZ DEDICATA ESCLUSIVAMENTE AL CALCIO D’OLTREMANICA. OGNI DUE SETTIMANE, AL MERCOLEDÌ, VI RACCONTEREMO UNA STORIA D’ATTUALITÀ O DEL PASSATO, CONDIVIDENDO CON VOI LA NOSTRA PASSIONE PER IL FOOTBALL MADE IN UK! OGGI RIPERCORRIAMO LA QUINDICESIMA GIORNATA DI PREMIER LEAGUE: UN WEEKEND RICCO DI TEMI E DI STORIE, GARA PER GARA.  

La Premier League è entrata ufficialmente nel cuore della propria stagione.

Il mese di dicembre è iniziato e per tutti gli appassionati di calcio inglese questo non può che significare una cosa sola: il campionato è pronto a vivere i suoi due mesi più intensi.

È tra dicembre e gennaio che infatti spesso si iniziano a decifrare le sorti di un’annata di Premier League.

Tra chi riuscirà a dimostrare di essere una squadra pronta a combattere per il trofeo finale fino all’ultimo metro prima del traguardo e chi invece vedrà congelarsi nel rigido inverno inglese gli ambiziosi piani programmati in estate.

Una decina di partite in poche settimane, tra feste, scontri diretti e molti temi interessanti da raccontare.

In questo senso, la quindicesima giornata di Premier League – svoltasi nell’ultimo fine settimana – ha già regalato spunti importanti. Più che nelle giornate passate.

Noi di “FA – Football Addicted” li riassumeremo per voi in questa puntata, gara per gara, lasciandoci guidare dai numeri (fonti statistiche: Opta, Sky Sports UK, Premier League).

UN BRASILIANO DA RECORD, UN ARGENTINO DA DERBY

West Ham United – Chelsea 3-2 [29’ Thiago Silva, 40’ Lanzini (r), 44’ Mount, 56’ Bowen, 87’ Masuaku]

Passano le giornate e il West Ham continua a confermarsi la squadra rivelazione delle ultime due stagioni di Premier League.

Dopo aver già battuto Tottenham e Liverpool tra ottobre e novembre, gli Hammers nell’ultimo weekend sono riusciti nell’impresa di sconfiggere anche l’ormai ex capolista del campionato: il Chelsea.

Lo hanno fatto in un 3-2 scoppiettante al London Stadium, in una gara in cui i padroni di casa sono riusciti a rispondere per ben due volte agli affondi dei Blues, riuscendo poi addirittura ad imporsi fortunosamente (vedasi goal di Arthur Masuaku, ndr) nel finale.

A vivere un pomeriggio difficilmente dimenticabile sono stati in particolare due dei sudamericani in campo. Uno per parte.

Bravo ad aprire le marcature per il Chelsea al 28’, Thiago Silva è diventato a 37 anni e 73 giorni il marcatore più anziano della storia dei Blues in Premier League. Superato il vecchio record di Didier Drogba, capace di realizzare un goal contro il Leicester nel 2015 a 37 anni e 49 giorni.

Al difensore brasiliano ha però risposto al 40’ Manuel Lanzini su calcio di rigore. Dagli undici metri l’argentino ha infatti trovato il suo goal numero 23 in Premier League, continuando così una piccola tradizione personale.

Dei 23 goals segnati nel campionato inglese da Lanzini, ben 11 sono stati realizzati in un derby contro altre squadre londinesi. Una percentuale del 48%, mai raggiunta da nessun altro calciatore con almeno 20 goals in Premier League. Un record davvero invidiabile.

LA PRIMA COSA BELLA

Newcastle United – Burnley 1-0 [40’ Wilson]

Spostandoci al nord dell’Inghilterra, la quindicesima giornata di campionato ha portato in dote la prima vittoria in questa Premier League 2021/22 per il Newcastle United.

Prima della vittoria per 1-0 al St James’ Park contro il Burnley, i Magpies alla voce vittorie avevano infatti ancora uno zero. Unica squadra tra le 20 di Premier League senza successi.

Ora non più. Merito del goal di Callum Wilson, bravo a regalare la prima gioia al nuovo tecnico Eddie Howe (già suo allenatore ai tempi comuni del Bournemouth, ndr) e alla nuova proprietà saudita.

Che sia l’inizio del percorso di risalita che da tanti anni ormai tutti invocano dalle parti di Newcastle upon Tyne? I mesi di dicembre e gennaio daranno sicuramente le prime significative risposte a questa domanda.

Intanto le Gazze possono provare a trarre entusiasmo da questo primo successo, arrivato proprio contro quel Burnley che resta l’unica altra squadra ad aver raccolto una sola vittoria fin qui in campionato.

GIOVENTÙ E RECUPERO

Southampton – Brighton & Hove Albion 1-1 [29’ Broja, 98’ Maupay]

Simil derby della costa meridionale dell’Inghilterra, la sfida tra Southampton e Brighton è stata senza ombra di dubbio la partita di Armando Broja e Neal Maupay.

Tra goals divorati, tante azioni pericolose prodotte e una rete realizzata, Broja ha ribadito di essere uno dei giovani più interessanti del campionato.

Tra Premier League e Carabao Cup l’attaccante albanese in prestito al Southampton dal Chelsea ha infatti già realizzato 5 reti in 13 apparizioni, confermandosi come il giocatore under 20 di Premier League con più reti.

Una bella soddisfazione per un giovane talento che ambisce a diventare il prossimo grande attaccante dei Blues.

Chi invece un grande attaccante quest’anno sta già dimostrando di esserlo dalle parti di Brighton è Maupay.

Per la seconda volta nelle ultime due gare di campionato la punta francese è infatti riuscita a regalare un ormai insperato pareggio ai Seagulls, quando in entrambe le occasioni i Gabbiani si sono ritrovati a giocare gli ultimi minuti di gara in dieci uomini a causa di infortuni.

Contro il West Ham il primo dicembre aveva aspettato il minuto 89 per far gioire i propri tifosi. Contro i Saints sabato ha atteso addirittura fino al 98’.

E se pensiamo che anche contro il Crystal Palace aveva gonfiato la rete al minuto 95, attingendo dal vocabolario del football americano, non possiamo che etichettare Maupay come l’uomo dell’Hail Mary… goal (definizione più che in tema con il giorno dell’Immacolata).

Tre delle sue sei reti in questa Premier League sono infatti arrivate in “zona triplice fischio”.

IO SONO DIVOCK

Wolverhampton Wanderers – Liverpool 0-1 [94’ Origi]

Da un goal all’ultimo respiro, a un altro.

La vittoria per 1-0 del Liverpool sul campo del Wolverhampton ha permesso ai Reds di scavalcare il Chelsea in classifica e mantenere il fiato sul collo del Manchester City.

“Vai lì fuori e sii Divock”, gli aveva suggerito Jurgen Klopp prima di farlo entrare in campo al 68’ al posto di Jordan Henderson.

Detto, fatto!

Origi è entrato in campo e al 94’, quando lo 0-0 sembrava ormai scritto, ha portato un +3 nella classifica del Liverpool.

Il sostituto dai goals pesanti. Tra i 401 giocatori con almeno 20 reti in Premier League il belga è secondo solamente a Victor Anichebe nella percentuale di goals segnati dopo aver iniziato la gara da panchinaro. 10 su 21, il 48% (mentre l’ex Everton, West Bromwich Albion e Sunderland, Anichebe, vanta un 50% in questa speciale classifica, con 13 goals realizzati da subentrante su 26 segnati, ndr).

Sostituto di lusso. Come aveva già dimostrato in un Merseyside derby contro l’Everton nel 2018, quando segnò al 96’ dopo essere entrato in campo una decina di minuti prima al posto di Roberto Firmino.

Sequenza di eventi che ripeté poi nella finale della Champions League vinta per 2-0 dal Liverpool contro il Tottenham nel 2019, quando subentrò ancora una volta al posto di Firmino al 58’ e realizzò poi il goal del 2-0 finale per i Reds all’87’.

“Merita un allenatore che lo faccia giocare più di quanto faccio io”, ha detto Klopp dopo la vittoria contro i Wolves. “Spero che resti con noi però”, ha poi aggiunto. Consapevole dell’importanza di Origi nelle sue rotazioni.

UN CITY DI VINCENTI

Watford – Manchester City 1-3 [4’ Sterling, 31’ e 63’ Bernardo Silva, 74’ Hernandez]

Una vittoria da primo posto. Il successo del Manchester City a Vicarage Road ha permesso alla squadra di Pep Guardiola di tornare in solitaria in vetta alla Premier League, spingendo a sua volta il Watford di Claudio Ranieri a un passo dalla zona retrocessione.

Merito di un Bernardo Silva ormai quasi imbattibile.

Il portoghese quest’anno sta vivendo la sua miglior stagione di sempre in carriera e i 7 goals realizzati in sole 14 partite lo dimostrano perfettamente (il suo precedente record in Premier League era di 7 reti in 36 gare, nella stagione 2018/19, ndr).

Cresciuto costantemente alle dipendenze di Guardiola, Bernardo Silva sta diventando il “Mr. Vittoria” del massimo campionato inglese.

Tra i giocatori con almeno 100 presenze nella competizione, l’ex Monaco è infatti il calciatore con la percentuale maggiore di vittorie nella storia della Premier League.

112 successi su 145 gare disputate. Ciò significa che Bernardo ha vinto il 77% delle partite di campionato in cui è sceso in campo.

Una classifica curiosa dominata esclusivamente dal Manchester City. Le prime quattro posizioni tra i più vincenti sono occupate infatti tutte da calciatori Sky Blues.

Alle spalle di Bernardo Silva il secondo posto è occupato da Ederson (121 vittorie su 159 gare, 76%), Gabriel Jesus (109 vittorie su 144 gare, 76%) e Ilkay Gundogan (104 vittorie su 140 gare, 74%).

Continuando a parlare di vincenti, nel successo di sabato contro il Watford a entrare in un’altra particolarissima lista di stelle del calcio inglese è stato Kyle Walker.

Il terzino inglese è infatti diventato il terzo giocatore nella storia della Premier League in grado di collezionare almeno 100 vittorie con due clubs diversi: 102 con il Tottenham e 100 con il Manchester City.

Gli altri due campioni presenti in questa classifica sono due vecchie glorie come Phil Neville (Manchester United ed Everton) e Ashley Cole (Arsenal e Chelsea).

Chi invece sta per entrare in un altro ristrettissimo club di eccellenze è Raheem Sterling.

Con il suo goal realizzato contro gli Hornets (l’undicesimo in carriera contro il Watford, sua vittima preferita, ndr), l’ex Liverpool è salito infatti a quota 99 reti in Premier League (75 di questi sono arrivati sotto la guida di Guardiola, l’uomo che ne ha cambiato la carriera in fase realizzativa).

Ciò significa che l’attaccante inglese con il prossimo goal in campionato entrerà nel famoso “Club dei 100” della Premier League, posizionando il suo nome al fianco di quello di grandi leggende del football d’oltremanica.

Che dire, un sabato pomeriggio da grandi sorrisi in casa Man City.

LUNGHE ATTESE IN ZONA GOAL

Leeds United – Brentford 2-2 [27’ Roberts, 54’ Baptiste, 61’ Canos, 95’ Bamford]

Aveva lasciato con un assist. Ha ripreso con un goal.

Costretto a saltare nove gare di campionato a causa di un infortunio alla caviglia rimediato nel mese di settembre, Patrick Bamford domenica è tornato in campo contro il Brentford a Elland Road, rivestendo subito i panni del salvatore in casa Leeds.

Lo ha fatto con un goal in pieno recupero, quando un’altra sconfitta per i Peacocks di Marcelo Bielsa sembrava ormai essersi concretizzata.

È la terza volta in questo campionato che il Leeds trova la rete del pareggio (contro Wolverhampton e Brentford, appunto) o della vittoria (contro il Crystal Palace) oltre il 90’ minuto. Nessun’altra squadra in Premier League in stagione è riuscita a far meglio in zona goal nei minuti di recupero.

Il ritorno alla rete di Bamford i tifosi dei Whites lo aspettavano dalla terza giornata. Quello di Tyler Roberts da un po’ più di tempo.

Era dal luglio del 2020 che la punta gallese non riusciva a segnare infatti a Elland Road.

Allora fu contro il Charlton in Championship. Domenica è stato invece contro un’altra squadra londinese come il Brentford, vittima del primo goal realizzato da Roberts tra le mura amiche in Premier League.

Ritorni attesi a lungo e arrivati insieme, per la gioia del Loco.

PRIMO TRA I TEDESCHI

Manchester United – Crystal Palace 1-0 [77’ Fred]

L’ultimo weekend di campionato ha visto l’esordio sulla panchina del Manchester United di Ralf Rangnick, subentrato come noto al posto di Michael Carrick e, allargando il campo, di Ole Gunnar Solskjaer.

Per il tecnico tedesco quella di Old Trafford contro il Crystal Palace è stata la prima tappa di un lungo tour che dovrà proseguire ora con l’obiettivo di rendere nuovamente competitivi i Red Devils, provando a ricostruire una classifica fin qui deludente a colpi di tre punti conquistati partita dopo partita.

L’1-0 finale firmato Fred contro le Eagles non può dunque che essere l’avvio migliore in questo senso per il manager ex Lipsia, con il goal partita del brasiliano che ha finito per regalare immediatamente un primo record al tecnico teutonico.

Rangnick è infatti il primo allenatore tedesco capace di vincere all’esordio in Premier League. Nessun connazionale ci era mai riuscito prima!

A partire da Felix Magath, che nel 2014 pareggio contro il West Bromwich Albion la sua prima partita alla guida del Fulham in massima divisione.

Proseguendo poi con Jurgen Klopp (il suo Liverpool pareggiò 0-0 contro il Tottenham nel 2015), Jan Siewert (il suo Huddersfield Town perse 1-0 contro l’Everton nel 2019) e Danile Farke (il suo Norwich perse contro il Liverpool nel 2019).

E finendo con Thomas Tuchel (il suo esordio in Premier League alla guida del Chelsea è stato in uno 0-0 contro il Wolverhampton lo scorso gennaio).

Oltre che il primo tedesco, Rangnick è diventato poi il quarto manager del Manchester United in grado di vincere subito alla prima gara di Premier League.

Solo David Moyes, Jose Mourinho e Ole Gunnar Solskjaer lo hanno preceduto in questa classifica.

Buona la prima!

L’ARTE DELL’ASSIST

Tottenham Hotspur – Norwich City 3-0 [10’ Lucas Moura, 67’ Sanchez, 77’ Son]

Ancora imbattuto in campionato sotto la guida di Antonio Conte. Pareggio all’esordio contro l’Everton e vittorie in sequenza contro Leeds, Brentford e Norwich.

Complice un calendario favorevole, il Tottenham sta provando a risollevarsi in Premier League, dove a trascinare gli Spurs quest’anno continua a essere la stella di Heung-min Son.

A segno anche nell’ultimo match contro i Canaries, il sudcoreano ha raggiunto infatti 6 reti in 13 partite di campionato, confermandosi come il faro d’attacco più luccicante in casa Tottenham in una stagione in cui Harry Kane continua a faticare incredibilmente in zona goal.

Per Son è stato il goal numero 75 con la maglia del Tottenham in campionato, nonché il ventesimo segnato al Tottenham Hotspur Stadium (raggiunto Kane al primo posto in questa statistica di marcature nel nuovo stadio).

Oltre a buttare la palla in rete, l’ex Bayer Leverkusen negli anni trascorsi nel nord di Londra ha affinato però anche l’arte dell’assist ed è proprio in questo fondamentale che ha raggiunto un traguardo per nulla banale.

Bravo a fornire il passaggio vincente per il primo goal di Lucas Moura contro il Norwich domenica, Son ha infatti raggiunto quota 41 assists in Premier League (in 211 partite, ndr).

Un numero notevole che gli ha permesso di pareggiare il conto con il numero di assistenze fornite negli anni da una leggenda dei rivali dell’Arsenal come Robert Pires.

Il francese nei suoi anni tra le fila dei Gunners riuscì infatti a fornire appunto 41 assists per i compagni in 198 partite, accompagnati poi da 62 goals.

Maestri nell’arte dell’assist nella capitale inglese. In un North London Derby a distanza tra generosi.

L’INCUBO ALLIEVO PER IL MAESTRO

Aston Villa – Leicester City 2-1 [14’ Barnes, 17’ e 54’ Konsa]

L’allievo che supera il maestro. Ancora una volta.

Tra i match più attesi dell’ultimo fine settimana di Premier League, la gara tra Aston Villa e Leicester City ha visto l’uno contro l’altro ancora una volta Steven Gerrard e Brendan Rodgers.

Dalla stessa parte ai tempi di Liverpool, quando il Gerrard giocatore e capitano dei Reds provava a mettere in campo gli insegnamenti del suo allora manager Rodgers (nell’annata del famigerato scivolone di Gerrard contro il Chelsea e del titolo scappato di mano al Liverpool, ndr).

Rivali negli anni a seguire, quando in Scozia il Gerrard manager dei Rangers si trovava costretto a duellare con il Rodgers allenatore dei Celtic nel leggendario Old Firm.

Una sfida tra tecnici vissuta ora per la prima volta anche sul suolo inglese, dove ad avere la meglio come ormai spesso accade è stato l’allievo.

Il 2-1 a doppia firma Ezri Konsa a favore dell’Aston Villa contro il Leicester ha infatti permesso a Gerrard di battere per la seconda volta di fila uno degli attuali migliori allenatori britannici come Rodgers.

Era accaduto in Scozia nel dicembre del 2018, quando i Rangers di Gerrard si imposero per 1-0 sui Celtic di Rodgers in quello che fu il primo Old Firm vinto dai Gers dopo una striscia di 13 partite senza successi contro gli Hoops.

È accaduto nuovamente domenica scorsa, quando l’Aston Villa di Stevie G ha conquistato la sua terza vittoria in quattro gare (da quando la leggenda del Liverpool siede in panchina), interrompendo un’altra striscia di cui Rodgers poteva andar fiero.

Nei suoi precedenti sei incontri contro i Villans al Villa Park, il tecnico nordirlandese aveva sempre vinto.

L’allievo ora sta diventando un vero incubo per il maestro.

UN BRASILIANO DA PODIO

Everton – Arsenal 2-1 [47’ Oedegaard, 79’ Richarlison, 92’ Gray]

Il successo in casa Everton mancava ormai da otto gare di Premier League e la panchina di Rafael Benitez iniziava a vacillare.

Questo prima del Monday Night contro l’Arsenal dell’ex Mikel Arteta, gara in cui i Toffees sono riusciti a tornare alla vittoria con una prestazione di voglia, sacrificio e tanto carattere

Spinti dalla fantastica atmosfera che minuto dopo minuto si è creata sugli spalti di Goodison Park nel corso dell’incontro, Richarlison e Demarai Gray hanno regalato tre punti in rimonta all’Everton, in una gara che ha finito col regalare una notte speciale soprattutto al primo marcatore in maglia Toffees.

Con la rete segnata al 79’, Richarlison è diventato infatti il terzo brasiliano con più goal nella storia della Premier League. Ben 41, al pari dell’ex Liverpool Philippe Coutinho.

Solo Roberto Firmino, con 70 reti, e Gabriel Jesus, con 52 marcature, hanno numeri migliori.

E pensare che Richarlison avrebbe potuto addirittura superare e staccare il connazionale Coutinho se gli altri due goals realizzati contro l’Arsenal lunedì sera non gli fossero stati annullati (correttamente) dal VAR.

Brasiliani dominatori nel nord dell’Inghilterra, dove lo spagnolo Arteta sta finendo con l’accumulare invece brutti ricordi.

La sfida tra Everton e Arsenal si è infatti confermata ancora una volta come indigesta per l’ex discepolo di Pep Guardiola.

Delle undici sfide disputate da giocatore dell’Everton contro l’Arsenal, Arteta ne ha vinte solamente due.

Delle quattro vissute dalla panchina come tecnico dei Gunners contro i Toffees ne ha perse invece ben tre.

Quasi sempre dalla parte degli sconfitti, dunque, in un match che a questo punto lo spagnolo spera di non dover rivivere per parecchi mesi!

Ve lo avevamo anticipato, la quindicesima giornata di Premier League è stata davvero ricchissima di temi!

Un perfetto antipasto per due mesi da divorare.

And now – once more – let’s grab a pie and a beer, mates. Enjoy!

Alla prossima puntata di ‘FA – Football Addicted’!

 

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