Fournier torna a parlare del caso Galtier: “I giocatori sono le vittime”

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CASO GALTIER – All’interno del calcio francese e in Francia in generale, il caso Christophe Galtier ha scosso molto l’ambiente. L’ex allenatore del Paris Saint-Germain è stato accusato di razzismo durante la sua parentesi al Nizza, tramite la denuncia via e-mail dell’allora direttore sportivo Julien Fournier. Secondo l’ex assistente Frederic Gioria e riportato da L’Equipe, Galtier avrebbe manifestato discriminazione contro il giocatore Bilal Brahimi, definendolo indesiderato a causa della sua fede musulmana e lamentandosi del numero eccessivo di giocatori musulmani nella squadra. In particolare, Galtier avrebbe espresso disprezzo nei confronti degli algerini, definendoli i “peggiori” e usando epiteti offensivi. Nel corso di un’intervista a RMC Sport, Fournier torna a parlare dell’argomento.

REAZIONI – “Le reazioni suscitate durante la giornata non mi sorprendono, poiché riflettono le esperienze personali che ho vissuto. Quello che ho denunciato non è un’eccezione, ma piuttosto un’esperienza condivisa da numerosi giocatori. Tuttavia, devo ammettere che nel corso del processo di denuncia ho scoperto dettagli aggiuntivi che ampliano la portata del problema”.

NESSUNA CONTESA – “Per un lungo periodo, la lettera è stata fraintesa come una sorta di contesa personale tra me e Christophe. Sono stato io a portarlo al Nizza, e conservo ancora un grande rispetto per la sua abilità di allenatore, dato che ha sempre svolto il suo lavoro con competenza. Tuttavia, la prospettiva delle persone è ora cambiata: non si tratta più di un conflitto tra Fournier e Galtier. Nel corso dell’anno, abbiamo affrontato insieme diverse questioni con Christophe. Il mio obiettivo è stato quello di stare vicino ai giocatori, riconoscendoli come le vere vittime di questa situazione“.