La stella della Francia Kylian Mbappé tornerà a vestire la maglia della nazionale dopo le assenze di ottobre e novembre. La mancata convocazione dell'attaccante del Real Madrid ha suscitato clamore in patria e sono state ipotizzate varie teorie, tra cui quella della rottura con il commissario tecnico Didier Deschamps.
In un'intervista rilasciata a Le Parisien Mbappé ha voluto chiarire la situazione, negando qualsiasi problema con la guida tecnica.
LE PAROLE DI MBAPPÉ
IL RITORNO IN NAZIONALE - "Un piacere tornare. Tutti sanno cosa significa per me questa squadra. Sono felice di tornare, ho la stessa energia e la stessa voglia di aiutare la nazionale francese a vincere".
ROTTURA CON DESCHAMPS? - “No! Se ci fosse stata una rottura, non avrei mai risposto alle sue chiamate. Tutti mi conoscono. Se c'è una rottura con qualcuno, non mantengo i contatti, non posso fingere. Questo non significa che in una relazione non ci siano mai divergenze. Anche se non lo voglio, potrebbero esserci. Ora, ho la mia educazione, ho sempre avuto rispetto e riconoscimento per l'allenatore. È stato il mio unico allenatore nella nazionale francese, e mi ha dato la mia prima convocazione. Abbiamo avuto successi insieme e la nostra relazione non può finire nella spazzatura per due o tre divergenze che, peraltro, non sono gravi”.
IL DUBBIO SULL'IMPEGNO IN NAZIONALE - "Non ho sentito che la gente dubitasse del mio attaccamento alla nazionale francese. Ha fatto parlare, è vero, perché tutto fa parlare".
IL CAOS MEDIATICO PER L'ASSENZA - "Queste cose succedono quando sei quello che sei e rappresenti quello che rappresenti. Penso che la gente, nella sua incomprensione, abbia voluto riempire un vuoto. Hanno scritto cose false, fatto deduzioni, parlato a mio nome, dicendo che mi concentravo solo sulle grandi partite della nazionale, che non volevo tornare... A volte bisogna lasciar perdere. È così ridicolo che non merita nemmeno di essere evocato".
SUL SUCCESSORE DI DESCHAMPS - "Non so chi lo succederà. So di chi vuoi che parli, ma non ne parlerò perché non è il mio ruolo. C'è un presidente della Federazione, ed è lui che prenderà questa decisione. Tutti parlano di Zidane, quindi non facciamo finta di vivere in una caverna e non sapere cosa sta succedendo, ma non spetta a me parlarne".