Il trequartista uruguaiano Gaston Pereiro, andato in prestito alla Ternana nel mercato di gennaio dopo una prima metà di stagione in cui ha trovato pochissimo spazio al Cagliari, è intervenuto ai microfoni di Radiolina. Tra Terni, Cagliari e i tanti bei ricordi che lo legano al club sardo, Gaston Pereiro ha toccato vari temi in questa lunga intervista. Di seguito, le sue dichiarazioni:
CAGLIARI, LE PAROLE DI GASTON PEREIRO
TERNANA - "A Terni mi sento bene, sto giocando con continuità. Sto segnando e andando bene, ma dobbiamo continuare così perché dobbiamo salvarci. E' difficile lottare per salvarsi, sai che non puoi sbagliare niente. E' più difficile che lottare per altri obiettivi, però io quando sono in campo cerco di fare al meglio quello che so fare".
CAGLIARI - "Sì, mi sarebbe piaciuto giocare di più a Cagliari. Sono qui ora per trovare continuità, sentirmi importante e per divertirmi. Seguo sempre il Cagliari e sto sempre in contatto con altri giocatori".
LA CHIAMATA DI CAPOCUZZA: "Mi ha chiamato a gennaio per venire qui e anche io volevo avere continuità perché negli ultimi mesi avevo giocato poco. Mi ha fatto piacere che mi abbia chiamato, mi ha fatto sentire importante".
DOPPIETTA IN ATALANTA-CAGLIARI - "Quella partita e quella con il Parma sono state belle".
TORNARE A CAGLIARI? - "Ho ancora un anno di contratto e sono venuto qui sei mesi e a giugno torno a Cagliari, speriamo in Serie A".
MATURAZIONE - “Quando sono arrivato era tutto nuovo, ma mi sono trovato subito bene. C'erano Nandez, Oliva e tanti uruguaiani che mi stavano vicino, oltre a un gruppo spettacolare. Anche la città e i tifosi mi hanno sempre aiutato e li ringrazio per questo”
QUATTRO ANNI A CAGLIARI - "Abbiamo avuto tanti problemi, il Covid, gli infortuni, ecc... Ho grandi ricordi di Cagliari e della città. Speravo di giocare di più, mi è mancata la continuità. Di questi 4 anni ho un ricordo bellissimo".
TI MANCA CAGLIARI? - "Certo, la città, il Poetto, tutto. E' un paradiso".
RANIERI - "Non ci ho parlato perché sono andato via da un giorno all'altro e non ho potuto salutare il mister e i miei compagni. Voglio ringraziare i tifosi, mi manca un po' l'Unipol Domus sempre piena".