Gianluca Gaetano è stato il numero 10 della Cremonese che, dopo 26 anni, ha riconquistato la Serie A. I grigiorossi, guidati da Fabio Pecchia, giocano un calcio che si affida alle nuove generazioni e valorizza il talento individuale.

Nel corso delle ultime stagioni, i lombardi hanno avuto tra le loro fila moltissime promesse provenienti dalla Primavera delle big di Serie A. Questa stagione il progetto ha raggiunto compimento. Carnesecchi, Fagioli, Okoli, Rafia, Zanimacchia e Gaetano sono stati i giovani innesti ad una squadra che presentava altri profili di maggiore esperienza. E con questo mix, la Cremonese ha ottenuto 69 punti in 38 partite.

Non abbastanza per arrivare prima nel raggruppamento. Però largamente necessari per la promozione diretta, come squadra seconda classificata.

CURIOSITÀ DI CHAMPIONS

Nato a Cimitile, nei pressi della città di Napoli, e cresciuto con la maglia dei partenopei sulle spalle, per lui la maglia numero 10 non potrà mai essere una maglia qualunque. Quel numero rappresenta e identifica Diego Armando Maradona. E anche se i colori della maglia sono diversi dall’azzurro mare del Napoli, rimanderà sempre al Pibe de Oro.

Un sentimento che si fa ancora più forte quando Gianluca Gaetano entra a far parte delle giovanili del Napoli e scala le gerarchie, fino all’approdo tra i grandi.

Il classe 2000 sale agli onori della cronaca, in maniera molto curiosa,  nella stagione 2019/20.

Il Napoli era allenato da Ancelotti e superò il girone di Champions League, con Liverpool, Salisburgo e Genk, da imbattuto. Però, nelle ore successive al match casalingo contro il Salisburgo, gli azzurri si guadagnano le copertine per una vicenda extra-campo. Un “ammutinamento” in piena regola, contro la decisione del ritiro imposta dalla società. Aurelio De Laurentiis procederà con una serie di multe per tutti i giocatori. Tra i quali anche un giovanissimo Gaetano, formalmente parte della squadra.

Il suo nome divverà celebre, per la prima volta, proprio per quella vicenda. Che lo vedrà paragonato a pilastri di quel Napoli, nella punizione imposta dall’alto.

Ora i tempi di Champions League e ammutinamenti sono molto lontani. Così come è lontana la sua Cimitile e il centro sportivo di Castelvolturno.

Gaetano è il presente della Cremonese, che vuole tenerlo con sè anche nell’esperienza in massima serie, dopo esser stato uno dei protagonisti principali della promozione.

METAMORFOSI


La Cremonese ha conosciuto Gianluca Gaetano lo scorso anno. Ma, soprattutto, lo ha riscoperto in quest’annata.

Dopo un anno di ambientamento in serie cadetta, Gaetano ha saputo esprimere al meglio il suo talento. Fabio Pecchia lo ha inserito inserito in uno schema adatto alle sue caratteristiche, affiancandolo a compagni di squadra che sappiano valorizzarlo. Il classe 2000 è diventato, pian piano, sempre più centrale nello scacchiere tattico grigiorosso. E a beneficiarne sono stati soprattutto i suoi numeri.

Il bottino di cinque reti e tre assist in 34 partite, nella stagione 2020/21, è stato ampliato fino a sette centri e cinque assistenze in 35 match, quest’anno. Ma, oltre a questi dati, un segnale forte lo dà il modo in cui gioca.

Molto più duttile, nasce trequartista, ma non disdegna di giocare anche in altri ruoli. In ben due occasioni, quest’anno, ha giocato come ala d’attacco. Contro la Ternana, nella vittoria per 2-1 del Liberati, giocherà a sinistra, mettendo a referto un gol e un assist.

È diventato il fulcro offensivo della Cremonese, nonchè la spalla perfetta per Ciofani, Baéz e Zanimacchia, il tridente titolare. I sette gol segnati lo rendono il quarto migliore marcatore del club, dietro Ciofani, Zanimacchia e Bonaiuto, con 8 gol a testa. Le dodici partecipazioni ai gol, sommando alle 7 reti i 5 assist, il secondo più presente in questa classifica, preceduto, anche stavolta, da Zanimacchia.

GENIO E SREGOLATEZZA

La dimostrazione della crescita di Gaetano la fornisce anche due fattori.

È il quinto giocatore più presente della Cremonese. Alle spalle del tridente offensivo sopracitato e del portiere Carnesecchi. Le parole del suo allenatore, Fabio Pecchia, fanno il resto.

Il coach italiano è l’autore principale della sua rinascita, da quando ha preso in mano il gruppo, nel gennaio 2021. A Radio Kiss Kiss Napoli l’allenatore ha affermato:

Il miglioramento è sotto l’occhio di tutti. Quando sono arrivato l’anno scorso era in un momento particolare ma diede un contributo alla salvezza. Quest’anno è arrivato dopo ma è stato un crescendo di consapevolezza, ha impreziosito le sue prestazioni con giocate di livello assoluto. Credo che questi 18 mesi gli abbiano dato la possibilità di affrontare il suo futuro con una maggiore consapevolezza“.

Pecchia ha puntato molto su Gaetano, facendo tesoro anche dell’esperienza con i tantissimi giovani nella sua parentesi alla guida della Juventus Under-23. Pochi dettami tattici, molta libertà d’azione per le giovani leve.

Con Gaetano ha trovato, probabilmente, uno tra i giocatori più adatti a questo modo di agire. Non è un goleador e non è un regista assistman. È, piuttosto, un trequartista polivalente, che sembra avere il numero 10 cucito sotto pelle.

La sua predilizione per la giocata di fino si unisce perfettamente al suo essere letale e cinico nei momenti clou. Il baricentro basso e l’eccezionale dote di dribbling sono le sue migliori caratteristiche. Ma, allo stesso tempo, lo sottopone a paragoni molto pesanti su di lui.

Tra questi, senza scomodare nomi di entità quasi ultraterrene (leggasi Lionel Messi e Diego Maradona), sbuca il nome di Lorenzo Insigne.

FUTURO ALL’OMBRA DEL VESUVIO

Gianluca Gaetano nasce e cresce sognando Napoli e il Napoli. Si parla di lui come di un giocatore molto tecnico e capace di risolvere le partite. Ma non riesce a prendersi la scena come vorrebbe, con gli azzurri. Servirà la gavetta in Serie B per mettere il suo nome tra quelli da tenere d’occhio.

Come lui, lo stesso percorso lo ha vissuto Insigne. Da Fuorigrotta a Napoli, passando per il Pescara di Zeman e superando tantissimi pregiudizi. Fino a sognare la maglia numero 10, mai ottenuta. E alla scelta di volare a Toronto nella prossima estate.

Lorenzo Insigne lascerà un vuoto enorme dalle parti di Castelvolturno. Ma non totalmente incolmabile.

La fascia da capitano finirà sul braccio di Koulibaly o Mertens, con molta probabilità. Il suo ruolo, a sinistra nel tridente offensivo, potrebbe esssere coperto da Lozano, nell’immediato futuro.

Ma il titolo di “figlio del popolo” difficilmente verrà ereditato in maniera adeguata. Dries Mertens potrebbe farlo. Nel corso degli anni, il belga ha catturato il cuore dei tifosi. Ma la sua resta pur sempre, un’adozione maturata negli anni.

Gianluca Gaetano, con 18 mesi di Serie B sulle spalle e con la 10 grigiorossa dietro la schiena, potrebbe essere la soluzione ideale per sostituire, nella maniera più fedele possibile, Lorenzo “Il Magnifico“.