L’esultanza è sicuramente uno dei momenti più belli per ogni calciatore. Nei secondi appena successivi ad una rete devi manifestare la tua grande gioia, da solo o con i compagni ed ognuno lo fa a modo suo. C’è chi si lascia semplicemente andare in corse liberatorie, chi ne ha una propria da sfoggiare dopo ogni gol o chi la dedica a delle persone care. Oggi, in occasione della festa del papà, vediamo chi utilizza la sua esultanza per omaggiare il proprio padre.
FRANK KESSIE
Franck Kessié nasce in Costa d’Avorio nel 1996 da una famiglia di classe media. Muove i suoi primi passi nei campi locali in terra battuta fino ad essere selezionato e portato in Italia, nella primavera dell’Atalanta. Si fa notare subito per la sua grande prestanza atletica ma soprattutto per il suo inusuale fiuto del gol. Rigorista infallibile, Kessié ha segnato finora circa 40 gol in appena 5 stagioni giocate. Dopo ogni gol, il calciatore del Milan esulta sempre allo stesso modo: mano sulla testa a mimare un saluto militare. Il motivo lo ha spiegato lui stesso ai microfoni della Serie A:
L’esultanza? Papà era calciatore, ma poi divenne un militare ma morì di malattia: io avevo 11 anni. Il gesto del militare è per lui. Quando segno mi metto sull’attenti per lui, per salutarlo e rendergli omaggio
In ricordo del padre scomparso Kessié aveva scelto anche la maglia numero 19, indossata anche a Cesena e Bergamo. La scelta del numero non è casuale. Si tratta infatti di un’altra dedica al padre, deceduto proprio il giorno 19. L’arrivo di Bonucci a Milano portò però il centrocampista ivoriano a cambiare numero, a causa del forte legame tra il difensore ed il numero 19.
PAULO DYBALA
Dopo ogni rete, Paulo Dybala alza le braccia al cielo e dedica il gol al padre scomparso quando lui aveva appena 15 anni. Un rapporto speciale, come da lui stesso raccontato:
Piango per mio padre, morto quando avevo 15 anni. Ha lottato tanto tempo contro un tumore al pancreas ma è stato inutile. Non fu facile. Ero rimasto orfano da poco e avevo la famiglia lontano: mi chiudevo in bagno a piangere, ma non ho mollato. E oggi so che papà è orgoglioso di me: i miei gol li dedico a lui
Se oggi Paulo è quello che è diventato, lo deve a suo padre. Il diez della Juve ha infatti dichiarato che fu lui ad insegnargli le sue più grandi qualità durante gli anni della malattia. Perseveranza, forza e volontà d’animo sono solo alcuni dei valori trasmessi da papà Adolfo.
Per ringraziarlo, “La Joya” alza le braccia al cielo dopo ogni gol e lo omaggia con tutte le sue prodezze. Come successo il 26 settembre del 2018, quando il nativo di Laguna Larga trovò il gol dopo 144 giorni di astinenza. Quel gol però non fu un gol normale tanto che dopo aver segnato il fuoriclasse argentino si lasciò andare in un pianto liberatorio dedicato al padre, scomparso lo stesso giorno di 8 anni prima.
ALEX DEL PIERO
Era il 18 febbraio 2001, quando Alex Del Piero entra al 18° minuto della ripresa durante il match contro il Bari. La partita è molto tirata e le squadre faticano a trovare spazi. Il risultato è fisso sullo 0-0 da 80′ e nessuno riesce a trovare la giocata per risolvere la partita.
Alex, che viene da un momento delicato a causa della scomparsa del padre, è entrato benissimo in campo ed al minuto 82 trova l’incredibile gol che regala la vittoria ai bianconeri. Accelerazione sulla fascia, finta su Neqrouz e scavetto su Gillet. Un gol da antologia. Al gol seguono un urlo ed una corsa liberatoria, nella quale non è difficile notare una certa malinconia. Il papà Gino lo ha abbandonato a causa di una malattia, lasciandolo un po’ più solo.
Oggi, a distanza di 20 anni, Alex lo ricorda ancora così.
MILIK, LEAO E TANTI ALTRI
Oltre a Kessié, Del Piero e Dybala sono stati tantissimi i calciatori che durante la loro carriera hanno dedicato un gol al proprio padre. Milik, ad esempio, dopo il gol col Verona dell’anno scorso, ha dedicato la rete a suo papà, scrivendo su Instagram:
Goal con dedica. Grazie di tutto. Ti amo papà
Anche Rafael Leao durante un’intervista a DAZN e MILAN TV ha affermato come la sua esultanza sia dedicata al papà, di origine angolane. Il gesto del telefono è infatti un omaggio al padre perchè a volte non riusciva ad andare a vedere le partite, così quando esultava faceva questo gesto per lui.
Ma anche Augello, Insigne, Chiesa, Izzo e Messi hanno dedicato alcuni dei loro gol ai loro padri, a dimostrazione che sono tantissimi i calciatori che ogni giornata omaggiano i loro padri rendendoli fieri e felici di loro.
Fonte immagine di copertina: profilo Instagram Kessié