QUAL È LA COPPIA D’ATTACCO PIÙ FORTE DELLA SERIE A 23/24? – Il calciomercato di Serie A è finalmente giunto al termine.
L’assuefazione generata dalle voci di mercato e dalle infinite trattative lascia ora spazio dopo una sofferente attesa ai 90 minuti di gioco e al prato verde, severo giudice dei destini di squadre e tifosi.
Nonostante l’andazzo boccheggiante e austero del calciomercato estivo della maggior parte delle squadre italiane, l’estate è riuscita comunque a regalarci emozioni e colpi interessanti, in grado di rivoluzionare i reparti offensivi di alcune delle principali compagini della Serie A.
Due fra tutti Thuram e Lukaku, il primo ingaggiato dall’Inter proprio per sostituire il belga, divenuto in primis protagonista in negativo della bollente estate di calciomercato italiana per via del tradimento ai nerazzurri e per l’ammiccamento verso la Juventus (sfociato in un nulla di fatto), e accolto poi come un imperatore dalla piazza romanista quando sembrava ormai che il suo destino fosse quello di separato in casa con il Chelsea.
Lukaku andrà ad affiancare Dybala nell’attacco giallorosso, esattamente come Thuram farà con Lautaro Martinez, presentando così due tra le coppie d’attacco più interessanti di questo campionato.
Come non citare poi il duo juventino Vlahovic-Chiesa, già sperimentato da Allegri nella scorsa stagione e che minaccia di rivelarsi estremamente prolifico.
Le tre coppie d’attacco, oltre al gran potenziale, hanno in comune un altro fattore: hanno come fondamenta il 3-5-2. Modulo di partenza uguale per tutte e tre le squadre, ma interpretato in modi molto differenti e con influenze sulle coppie d’attacco molto distinte.
L’aspetto legato al modo in cui il gioco delle tre squadre valorizzi le due punte, oltre che la sinergia tra i due giocatori analizzati, rappresentano l’ago della bilancia principale per cercar di prevedere quale delle tre coppie d’attacco renderà con più efficacia in questa stagione.
THURAM-LAUTARO
La coppia d’attacco nerazzurra è, nonostante non eccezionale dal punto di vista della completezza delle caratteristiche, probabilmente quella ad oggi con più potenziale e su cui è più evidente la mano dell’allenatore.
Per quanto la struttura fisica possa trarre in inganno, il nuovo innesto Thuram non è una vera e propria prima punta.
Parliamo di un giocatore che nasce come esterno d’attacco, e che quindi ha insito nelle sue caratteristiche il defilarsi sulla fascia e puntare l’avversario più che il riempire l’area di rigore o muoversi da prima punta.
Ma le intenzioni di Inzaghi per il figlio d’arte sono chiare, e l’affidargli il responsabilizzante numero 9 è un segnale che conferma quale sarà il destino interista di questo interessantissimo attaccante.
Il primo gol nel nostro campionato parla in modo chiarissimo dei miglioramenti e e dei dettami tattici che il classe ’97 sta apprendendo, nonostante ci sia ancora molto da lavorare sull’attacco alla profondità e sulla finalizzazione.
Per quanto riguarda Lautaro Martinez, invece, è incredibile notare la sua preziosissima capacità di adeguare il suo gioco complementareamente al suo partner d’attacco. Lo abbiamo visto abbassare il suo raggio d’azione per favorire l’attacco alla profondità di Lukaku ed avanzarlo invece con la presenza di Dzeko, agendo più da punto riferimento offensivo.
Oggi con Thuram vediamo un Lautaro maturo e al suo massimo livello d’espressione, in grado di interpretare entrambi i compiti sopra citati e divenire finalmente il leader tecnico di cui l’Inter aveva bisogno.
La coppia interista, se ancora lavorata nei dettagli e nei compiti individuali delle due punte, ha il potenziale di divenire uno dei reparti offensivi più interessanti d’Europa.
Marcus Thuram gets his first Inter GOL with a lovely header pic.twitter.com/c7vdxdRIzC
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VLAHOVIC-CHIESA
Quella bianconera è l’unica coppia d’attacco delle tre non inedita, ma è paradossalmente quella che lascia più perplessità e vuoti d’ombra. E i motivi sono vari.
In primis è importante sottolineare il rendimento di Federico Chiesa, che ha già siglato due gol nelle prime 3 partite.
Ma su di lui è ugualmente importante fare delle ulteriori considerazioni, che trascendono dal comunque ottimo avvio dal punto di vista realizzativo.
Allegri fin dalla prima conferenza stampa, ha imposto il suo punto di vista sul fuoriclasse italiano: per lui è una seconda punta.
Per quanto questa intuizione potrebbe rivelarsi affascinante, è fondamentale che il tecnico lavori però sul giocatore e lo aiuti nella metamorfosi tattica, aspetto che non sempre Allegri riesce a curare.
L‘heatmap di Federico Chiesa, infatti, non ci parla proprio di una seconda punta.
Analizzandola notiamo infatti che l’ex viola agisce ancora prevalentemente nel suo ruolo originario di esterno, zona del campo che probabilmente continua a prediligere e su cui riesce ad incidere con maggiore efficacia.
C’è poi da analizzare un altro fattore: il classe ’97 gioca in completa autonomia e con azioni totalmente personalistiche (vedasi il gol contro l’Empoli) e nell’economia del gioco bianconero appare ancora come un corpo estraneo.
Chiesa podia cair e cavar a expulsão do goleiro. Mas quis o gol.pic.twitter.com/QEtLqKqSJb
— Leonardo Bertozzi (@lbertozzi) September 4, 2023
I contatti e gli spunti di comunicazione con Vlahovic sono ai minimi storici e ad oggi i due non sono ancora una coppia di fatto. Il serbo, tra l’altro, mostra ancora quell‘insofferenza palesata durante tutta la scorsa stagione, causata anche dell’impossibilità di poter far divampare tutto il suo potenziale per via della sua recidiva lontananza dalla porta imposta dal tecnico e da trame di gioco che non riescono ancora a valorizzarlo.
Potenzialmente i due avrebbero tutte le carte in regola per far sognare i tifosi juventini, ma nelle prossime settimane sarà importante affinare la loro sinergia ed impostare una proposta di gioco più moderna e propositiva, come richiesto esplicitamente dallo stesso Chiesa in un post partita.
LUKAKU DYBALA
La nuova coppia d’attacco formatasi ai piedi del Colosseo ha tutte le carte in regola per infiammare i cuori dei tifosi romanisti.
Non abbiamo ancora avuto la fortuna di vederli in campo insieme, ma i due fuoriclasse minacciano di imporsi come la coppia d’attacco più impattante della Serie A, e per certi versi potrebbe ricordare quel devastante dualismo formato da Lautaro e lo stesso Lukaku nel periodo “contiano” in nerazzurro.
Ma, come sempre, oltre al nome altisonante e al potenziale, vi è poi il campo e lo scontro con la realtà.
In effetti se i gol e i successi arrivassero solo collezionando figurine, squadre come il PSG degli ultimi anni avrebbero vinto qualsiasi trofeo.
Per fortuna il calcio di oggi è complesso, e il ruolo dell’allenatore (soprattutto in questa epoca) è imprescindibile.
La sfida di Mourinho sarà quindi proprio quello di valorizzare al massimo questo immenso capitale a disposizione, e cercare di offrire alla sua Roma, oltre al carattere, anche un gioco più codificato e identitario.
🚨 Romelu Lukaku reacting to his welcome from AS Roma fans. 😅
(🎥 @ASRomaEN) pic.twitter.com/DoHgsGggp9
— Transfer News Live (@DeadlineDayLive) August 31, 2023
CONCLUSIONI
Alla terza giornata le prime conclusioni che si potrebbero trarre è che tra le tre, la coppia offensiva più organizzata e impattante è probabilmente quella interista.
Segue la coppia formata da Lukaku e Dybala, sulla carta anche per caratteristiche la più completa e di livello, ma che dovrà fare i conti con un’idea di gioco migliorabile e che pone quindi dei punti di domanda.
Fanalino di coda la coppia Vlahovic-Chiesa, ancora troppo confusionaria e sfilacciata, e su cui Allegri dovrà lavorare per tirarne fuori il vero potenziale.