ESCLUSIVA – Leone: “I giovani vanno aspettati, in Italia si vuole tutto subito”

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Giuseppe Leone è un centrocampista classe 2001 che sta facendo le fortune del Siena nel Girone B di Lega Pro. Quello del Siena, però, non è l’unico bianconero della sua vita. Leone è cresciuto calcisticamente nella Juventus: il bianconero per eccellenza!

A Torino ha giocato in tutte le selezioni giovanili, fino ad approdare nella Juventus Next Gen, con cui ha esordito in Lega Pro. La scorsa estate ha abbandonato il Piemonte e il Girone C, per restare sempre in bianconero, ma trasferirsi a Siena e nel Girone B.

Abbiamo avuto opportunità di intervistare Leone e ci siamo fatti raccontare come è andato questo passaggio di casacca. Anche se, inevitabilmente, il tema si è concentrato anche sulla modalità di utilizzo e valorizzazione dei giovani in Italia.

Ciao Giuseppe, sei cresciuto tra le fila della Juventus, attraversando tutta la trafila delle giovanili per approdare alla Juventus Next Gen in Serie C. Ora giochi nel Siena, sempre Serie C ma un girone diverso rispetto ai bianconeri: come ti trovi in Toscana?

Sicuramente lasciare la Juventus dopo ben 14 anni era un passo che andava fatto. Come scelta penso di averla fatta giusta, perchè qui mi trovo bene con la squadra e con la città. Siena è una piazza importante, con una grande storia alle spalle e ha fatto tanti anni di Serie A e sto bene coi tifosi. Credo anche di essere cresciuto molto con la squadra sia dal punto di vista fisico che prettamente calcistico e quindi penso sia stata la scelta giusta. Mi trovo molto bene!

Immagino che abbia condiviso buona parte del tuo percorso, ma anche la zona di campo in molte partite, con Niccolò Fagioli, che ora è in prima squadra nella Juventus. Purtroppo, però, sappiamo che i casi di Fagioli siano solo uno tra tanti e spesso i giovani sono chiamati a tanta gavetta prima di arrivare in Serie A (come ha fatto anche Nicolò con la Cremonese). Secondo te è un problema di poca fiducia o c’è effettivamente troppa distanza tra Primavera e Serie A, come detto di recente da Aquilani?

Se penso ad altri campionati, mi viene in mente ad esempio la Premier League, i giovani vengono lanciati più frequentemente. Non c’è l’ossessione del vincere subito, ma quella di coltivare e valorizzare un giovane per poterlo far crescere e per poterlo abituare a certi palcoscenici. Ovvio che nei primi tempi, i risultati magari non si vedono immediatamente. Ma poi nel futuro è normale che se un giovane cresce, si abitua a stare a certi livelli. Deve avere tutte le caratteristiche per poterlo fare, poi in futuro ci potrebbero essere benefici per la squadra. In Italia c’è questa ossesione, almeno dal mio punto di vista, del voler vincere subito e del voler tutto subito E quindi non c’è tempo per aspettare il giovane, che ovviamente devono fare molta gavetta come è giusto che sia per adattarsi“.

Immagino che anche tu sia cresciuto con un mito che ti abbia spinto a scegliere il calcio e, in particolare, questo ruolo. Volevo chiederti, a questo proposito, a che giocatore ti senti simile o ti ispiri?

Il mio idolo da sempre, quello che mi ha fatto innamorare del calcio, è Zidane. Un giocatore secondo me fantastico. Un giocatore a cui mi ispiro posso dire Pirlo, che mi piaceva tanto quando giocava e nel mio ruolo io cerco di prendere spunto da lui. Mgaari da qualche video o cercando di replicare qualche giocata che ho visto dal vivo“.

Concludiamo con una domanda che guarda al futuro: quali sono i tuoi obiettivi per i prossimi mesi?

Nei prossimi mesi l’obiettivo è vincere quante più partite possibili con la maglia del Siena e riuscire ad arrivare ad una buona posizione in campionato. Mentre gli obiettivi personali per il futuro sono quelli di arrivare a giocare più in alto possibile, crescendo sia dal punto di vista tecnic, che fisico, a 360º“.

Ringraziamo Giuseppe Leone per la sua disponilità, così come il Siena e l’agenzia che ne cura gli interessi: NGA Sport.