Nicolò Zaniolo, il “diez” alla ricerca della numero 10

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Si può essere un numero 10, senza indossare la maglia numero 10? Nicolò Zaniolo questa domanda se la pone da anni. Più precisamente, da quando, nell’estate del 2018, lascia l’Inter per approdare alla Roma.

In maglia giallorossa, il numero 10 non è un numero qualsiasi. Soprattutto dopo essere stato indossato, per venti anni da Franceso Totti, tra il 1997 e il 2017. Quando “Il Pupone” ha dato l’addio al calcio nel maggio 2017, la maglia numero 10 sembra essersi ritirata con lui.

Nessuno l’ha indossata nella stagione successiva. E nessuno la indosserà, da allora fino ad oggi.

Formalmente, il numero 10 della Roma è ancora disponibile e non è stato ritirato, come successo ad altre maglie storiche del calcio italiano.

Ma dal punto di vista pratico, sembra proprio di sì.

HABEMUS EREDE?

Quando Zaniolo arriva alla Roma, lo fa in punta di piedi e con i riflettori di tutta Italia sulla testa. Lui e Santon sono state le due contropartite dell’Inter, per portare Nainggolan in neroazzurro.

Nicolò Zaniolo, a soli 19 anni, è sconosciuto ai più. Ma dopo qualche mese, inizia a prendersi la scena. Prima la convocazione in nazionale, da parte di Mancini. Poi l’esordio in Champions League, contro il Real Madrid al Santiago Bernabeu.

Pian piano il suo nome inizia ad apparire sulle copertine.

Poi il botto!

Roma-Sassuolo del 26 dicembre 2018: il “boxing day” a tinta tricolore, che incorona per la prima volta Nicolò Zaniolo tra i grandi. Dopo aver superato la difesa neroverde, partendo leggermente defilato verso destra, arriva a tu per tu con Consigli, lo mette a sedere con una finta e lo supera con un elegante scavetto.

È il primo gol in Serie A, per il classe 1999 dei giallorossi.

È l’inizio di un percorso che metterà Nicolò Zaniolo sempre più al centro di questa Roma, complice anche il progressivo addio di molte bandiere. E, soprattutto, di un sentimento comune che lo vede come un perfetto erede di Totti.

Le storie dei due sono diverse. Eppure, quando il numero 22 prende palla, le emozioni che prova in tutto lo Stadio Olimpico sembrano essere proprio le stesse.

Qualcuno, sottovoce, ha iniziato tempo fa ad indicarlo come l’erede di Totti. Qualcun altro, forse anche per un senso di riverenza, non si azzarda a pronunciare i due nomi. Ma lo pensa.

Sta di fatto che quella maglia numero 10 sembra molto più che una suggestione per il fantasista italiano. Ed in questo momento la Roma non ha nessun giocatore che meglio di lui possa onorarla.

IL RICHIAMO BIANCONERO

Eppure, la maglia numero 10 della Roma non è l’unica che scotta, tra quelle della Serie A. E soprattutto, non è l’unica che dal prossimo giugno resterà senza proprietario. Dalle parti di Torino, dopo sette anni, si sta per infrangere un sodalizio: quello tra la Juventus e Paulo Dybala.

Anche in questo caso, il numero 10 non è uno qualsiasi. Da Sivori a Platini, da Del Piero a Dybala, il numero 10 bianconero è sempre appartenuto a giocatori che si sono presi la Juventus a suon di giocate. E che si sono dimostrati degni di portare quel numero sulla schiena.

Però la Joya, a fine stagione, farà le valigie per migrare lontano dalla Continassa. E la maglia numero 10 resterà nuovamente in attesa di un proprietario.

La Juventus, in questo senso, sembra muoversi in maniera netta e decisa. Il casting per il sostituto della Joya è già iniziato. E, con molta probabilità, chi arriverà per prendere il posto di Dybala, nello spogliatoio, erediterà anche la sua maglia.

Nicolò Zaniolo è uno dei primissimi nomi sulla lista del club bianconero. Italiano, di valore certificato, mancino come Dybala e, soprattutto, con l’abilità di reggere alle pressioni. L’attuale trequartista della Roma sembra il profilo ideale per sostituire l’argentino, senza farlo rimpiangere.

La Juventus sonda il terreno in maniera decisa e spedita. E non da poco tempo. Il nome di Zaniolo, infatti, è nei radar bianconeri da almeno tre stagioni, ma il club non ha mai affondato davvero il colpo. Nella prossima estate potrebbe farlo, per portare Zaniolo alla Continassa ed proseguire la striscia dei grandi campioni, che hanno onorato e reso grande la maglia numero 10 della Vecchia Signora.

IL 10 MANCATO

È necessario, però, fare anche un passo indietro e tornare dove tutto è iniziato.

Nella stagione 2017/18 mentre l’Inter di Spalletti duellava per la qualificazione in Champions League, la sua Primavera, allenata da Stefano Vecchi, dominava il campionato di categoria. In quella squadra c’erano molte conoscenze dell’attuale Serie A. Tra tanti prospetti alla ricerca di consacrazione, spiccava il numero 10.

Quel numero 10 era proprio Nicolò Zaniolo. Trascinatore, leader, fantasista e uomo simbolo della compagine neroazzurra, che concluse la stagione con 13 gol segnati.

Nicolò Zaniolo era l’astro nascente dell’Inter e sarebbe potuto diventare il numero 10 del futuro, legando il suo nome a quello dei neroazzurri. E diventando l’ennesimo esempio di valorizzazione del settore giovanile, da parte di una big.

Ma così non è stato! Le porte girevoli del calcio avevano altro in serbo per lui.

Spalletti, infatti, vorrà con sè Nainggolan a Milano. Nel corso della trattativa, Zaniolo volerà a Roma. Dall’Argentina, nel frattempo, arriverà anche un giovane attaccante albiceleste di nome Lautaro Martinez: sarà lui a predersi la maglia numero 10 della Beneamata.

Dopo essersi messi alle spalle un passato da “secondo violino” nei rispettivi club, sabato sera, al “Giuseppe Meazza“, Zaniolo e Martinez si scontreranno per l’ennesima volta. Ma questa volta lo faranno da leader delle loro due squadre.

Rispettivamente uno con il 10 sulle spalle. E l’altro con il 10 disegnata addosso, ma con un altro numero dietro la schiena.