Domenica scorsa si è conclusa la Liga 2018/2019 con i match di Real Madrid e Barcelona. Oltre ai risultati, validi solo per le statistiche, in quanto i blaugrana hanno già archiviato il titolo da qualche settimana, ha fatto scalpore il botta e risposta tra Gareth Bale e il suo allenatore Zinédine Zidane.
DICHIARAZIONI BOLLENTI
Il rapporto tra il tecnico francese e “Mister 100 milioni”, come venne soprannominato Bale quando acquistato dai blancos per una cifra record dal Tottenham, non era dei migliori e lo si sapeva. Le voci di mercato davano, infatti, la stella gallese come sicuro partente nell’estate. Le ultime dichiarazioni di Bale sembrano però affermare il contrario. Nell’ultima giornata di Liga, nel match tra Real e Betis, ci si aspettava di vedere in campo l’esterno ex-Spurs per la passerella d’addio. Zidane ha però deciso di lasciarlo in panchina per tutti i 90′ di gioco e ha tuonato così al termine del match:
“Ha vinto molto nel Real Madrid ma noi viviamo nel presente e per il futuro. Non dimenticheremo il passato ma dobbiamo vivere il presente. Ho contato su molti giocatori nelle ultime settimane e se avessi potuto schierare un quarto sostituto non sarebbe stato Bale a subentrare.”
Una presa di posizione netta e decisa, ribadita più volte ai giornalisti che lo incalzavano con ripetute domande sul gallese:
“Non devo dare delle giustificazioni, ultimamente gli ho solo preferito altri calciatori. Non so se sia stata l’ultima partita di Bale con il Real. Ora vedremo cosa accadrà. Prendo certe decisioni quando è giusto che lo faccia e devo agire ogni volta nell’interesse della squadra.”
Bale non ha replicato alla stampa, ma, secondo quanto riportano i media spagnoli, avrebbe parlato con alcuni compagni confermando la volontà di restare a Madrid pur di finire fuori rosa:
“Ho altri 3 anni di contratto. Se vogliono che me ne vada, qualcuno mi deve dare 17 milioni netti a stagione. Altrimenti rimango qui, anche a giocare a golf.
Un botta e risposta provocato forse dall’ennesima sconfitta, la dodicesima, di una stagione a tratti disastrosa.
UN RAPPORTO LOGORO DA TEMPO
La brutta stagione del Real Madrid è dovuta anche alle prestazioni insufficienti dei suoi singoli, che sono sembrati disorientati dalla partenza di CR7. Dall’arrivo di Zidane, l’esterno gallese ha collezionato 8 presenze in Liga segnando appena una rete, giocando perlopiù spezzoni di gara, con una media di 52′ a gara. L’epilogo del rapporto è arrivato dopo il match con il Rayo Vallecano, perso 1-0 dalle merengues. Dopo la partita, l’allenatore del Madrid, stanco delle continue prestazioni negative di Bale, aveva detto ai microfoni:
“Io sono l’allenatore e devo fare la squadra, prendere delle decisioni. Lui deve allenarsi e giocare. I giocatori sanno dove si trovano e le responsabilità che hanno”.
Per le due partite successive, contro il Villareal e i baschi del Real Sociedad, Bale non è stato convocato. Ormai con le valigie in mano, ha chiesto di poter salutare il suo pubblico nell’ultima gara stagionale ma Zidane non ha accolto la sua richiesta.
STAGIONE NO
42 le presenze complessive per Bale quest’anno. Appena 8 le reti all’attivo, l’ultima delle quali risale al 16 marzo, il giorno della prima di Zidane sulla panchina del Real dal suo ritorno. Un gol di pregevole fattura a conferma delle sue abilità sopra la media e, si pensava, della sua possibile rinascita con il tecnico francese.
La stagione è stata negativa per tutta la squadra. Con qualche eccezione, come le prestazioni di Benzema. A deludere però sono stati proprio quelli da cui ci si aspettava di più come, oltre a Bale, il pallone d’oro Luka Modric o Marcelo, escluso perfino dai convocati del Brasile per la prossima Copa America. A Bale è stato spesso preferito l’esterno Lucas Vázquez, 31 presenze per lui in Liga, un solo gol, tre assist nonostante le prestazioni nel complesso positive.
QUALE SARÀ IL FUTURO?
Ovviamente la situazione venutasi a creare è troppo complicata e la società dovrà fare una scelta. Il ritorno di Zidane aveva già dato segnali di cambiamento, dopo la conquista di 3 Champions League consecutive. Segnale ribadito pochi giorni fa dallo stesso tecnico francese che sottolinea come abbia in testa un progetto ben preciso che difenderà anche a costo di andarsene:
“Le decisioni spettano a me. Questo è chiaro come l’acqua, io sono l’allenatore e farò sempre ciò che voglio, altrimenti andrò via.”
In estate i partenti potrebbero essere tanti così come la lista dei desideri è ampia e ricca di talenti. Nonostante ciò, non è sicura la partenza di Bale, che piace a diversi club inglesi, come per esempio lo United, e anche al PSG, in un’operazione che potrebbe portare a vestire la maglia del Real Madrid a Kylian Mbappé. Il nodo principale però è l’elevato ingaggio di Bale che percepisce 17 milioni a stagione, una cifra che pochi club al mondo possono permettersi di pagare annualmente a un giocatore.
La sicurezza è che, ovunque giocherà nella prossima stagione, saprà riprendersi e riuscire a tornare agli standard a cui, fino all’anno scorso, ci aveva abituato.