Inter 2023/24 e Juventus 2013/14: il confronto

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L’Inter di Inzaghi sta viaggiando a ritmi incredibili. La formazione nerazzurra è prima in campionato con un grande distacco dalla seconda in classifica, ovvero la Juventus. Le grandi prestazioni sono frutto di un lavoro che va avanti da ormai tre anni. Se nel primo anno di Inzaghi lo scudetto è stato perso contro il Milan, e l’anno scorso c’è stato il grande assalto alla Champions League, in questa stagione sembra che l’Inter possa andare in fondo per centrare i due grandi obiettivi, sfumati nel recente passato.

Un ritmo del genere in Serie A è stato mostrato dal Napoli lo scorso anno, che ha rallentato verso il finale di stagione per via di un traguardo praticamente conquistato con grande anticipo. I numeri e le statistiche indicano che l’Inter sta viaggiando esattamente come una grande squadra che esattamente dieci anni fa ha vinto il campionato con grande distacco ed un record di punti incredibile di 102 punti: la Juventus del 2013/2014.

I NUMERI ALLA 25^ GIORNATA

Le statistiche parlano chiaro. Alla giornata numero 25 l’Inter di Simone Inzaghi ha registrato gli stessi punti in classifica della Juventus di Antonio Conte del 2013/2014, che riuscì a conquistare il suo terzo scudetto consecutivo dei nove vinti dal 2011/2012 sino al 2019/2020.

Per quanto riguarda le statistiche dei gol fatti e subiti, entrambe le voci sorridono addirittura ai nerazzurri: i gol realizzati dai bianconeri sono stati 60 contro gli attuali 63 dei nerazzurri. Anche per il reparto difensivo l’Inter ha un vantaggio di 7 gol subiti in meno, ovvero 12 contro i 19 della Juventus.

Un paragone che vede due squadre costruite nel tempo arrivate ad esprimersi a livelli altissimi. Non a caso, Inzaghi ha comunque ereditato un lavoro iniziato proprio da Antonio Conte, che nella stagione 2019/2020 e 2020/2021 si è piazzato prima secondo e poi primo, conquistando lo scudetto numero 19 della storia nerazzurra.

DIFESE A CONFRONTO

Conte e Inzaghi hanno entrambi lavorato molto sui reparti arretrati nella Juve di allora e l’Inter di adesso. Le due squadre prese in analisi poggiano le proprie certezze di gioco su una solida base rappresentata dai difensori. Partendo dal terzetto difensivo, nella maggior parte delle volte Pavard-Acerbi-Bastoni hanno coperto la porta difesa da Sommer. Bastoni conosceva già questo tipo di gioco grazie a Conte, mentre Acerbi ha giocato anche nella Lazio come centrale di difesa proprio con Inzaghi (anche De Vrij, schierato come centrale, ha dimostrato grandi prestazioni prima alla Lazio con Inzaghi e successivamente con Conte). Sia per esperienza che grande intesa e nonostante i numeri positivi per i nerazzurri, la difesa dell’epoca della Juventus ha segnato una vera e propria era. La BBC, Barzagli-Bonucci-Chiellini, partendo da Conte e vista anche con Allegri, ha salvato in tante occasioni la formazione bianconera.

IL CUORE DEL GIOCO

Il centrocampo di Inzaghi è il segreto della formazione nerazzurra, composto da qualità e grande corsa dei due esterni. Calhanoglu ha dimostrato nel ruolo di regista di essere uno dei migliori d’Europa. Barella alza sempre il tasso tecnico e Mkhitaryan da mezzala sta vivendo una seconda giovinezza. Con questi interpreti l’Inter riesce a dominare e comandare spesso e volentieri il gioco nel corso delle partite. Anche se di grande livello, Conte ha avuto a disposizione nell’annata 2013/2014 dei centrocampisti che hanno formato insieme uno dei reparti più forti dello scorso decennio: Pirlo sempre presente, Vidal in formato attaccante con Pogba e Marchisio spesso alternati. La Juventus deve tanto ad un reparto che negli ultimi anni ha indubbiamente registrato una flessione rispetto al glorioso decennio scorso.

DUELLO ARGENTINO E NON SOLO

In attacco, troviamo un vero e proprio duello, segnato anche dall’Argentina: in prima linea Lautaro contro Tevez, con i co-protagonisti Thuram e Llorente. Il capitano dell’Inter ha nelle caratteristiche qualcosa che può ricordare l’ex numero 10 della Juventus, trascinatore dei bianconeri nel biennio 2013/2014 e 2014/2015. I numeri premiano però El Toro, che ha superato in questa annata i gol siglati dall’Apache all’epoca (22 contro 19).

Marcus Thuram ha sorpreso tutti per la capacità con cui si è inserito nel sistema di Inzaghi, svolgendo un grande compito ovvero dare profondità alla squadra soprattutto nelle ripartenze. Fernando Llorente invece ha svolto un ottimo lavoro agendo più da boa; onnipresente in area di rigore con il suo poderoso colpo di testa. Due giocatori profondamento differenti sul piano delle caratteristiche,  il francese è un giocatore dotato di velocità che riesce a spaccare le difese avversarie, mentre l’ex numero 14 della Vecchia Signora spesso si sacrificava per far salire la squadra grazie alla sua fisicità, ma comunque grandi partner d’attacco di due compagini, la bianconera in passato, la nerazzurra nel presente, che hanno fatto e stanno facendo la storia del nostro campionato.