A poco più di quarantott’ore dal fischio d’inizio della finale di Coppa Italia, Marco Tardelli ha rilasciato un’interessante intervista alla Gazzetta dello Sport. Il campione del mondo nell’ 82′ è un doppio ex (dieci anni ai con i bianconeri, due con i nerazzurri) e si è espresso sui temi del momento.
SU DYBALA E VLAHOVIC
Dybala è il giocatore più in forma della Juve al momento, ma sembra essere clamorosamente in dubbio per la finale; Tardelli si è espresso così in merito.
“Mi sembra il più in forma della Juve. Non è brillante come ai tempi migliori, però sta facendo quello che gli si chiede”.
Se Dybala sembra essere in stato di grazia, Dusan Vlahovic sembra essere entrato in un tunnel decisamente negativo. Tardelli però non ha dubbi sul giocatore e predica calma:
“Vlahovic è un problema? Ma no, è un momento così, basta aspettare. Rispetto a Firenze, su di lui ci sono aspettative diverse, va così”.
SU ALLEGRI
Sul periodo negativo di Vlahovic e della Juve, però, Marco Tardelli ci tiene a precisare una cosa, Max Allegri non ha assolutamente colpa:
“Allegri non fa giocare bene la squadra? Ma perché, Ancelotti gioca come Guardiola? È questione di giocatori, non di allenatore. Io sono allegriano, lo sono sempre stato. Negli anni passati, quando vinceva, tutti a fine stagione stavano zitti e lui diventava bravo. Ora che non corre per lo scudetto, è sempre colpa sua”.
SUL CALCIOMERCATO
Non si può che concludere, infine, con il calciomercato. Per la Juventus Tardelli sogna un giocatore fantastico dalla Premier League:
“Quali giocatori vorrei alla Juve? Ma bisogna vedere come Allegri vorrà giocare. Io credo che inizierà il prossimo campionato con un’idea precisa e la Juve andrà in quella direzione. Nome? I giocatori che piacciono a me non si possono comprare. Se volete un nome, va bene: Alexander-Arnold. Che fenomeno!”.
Immancabile, poi, la fatidica domanda su Dybala e sul suo possibile approdo all’Inter, l’ex calciatore la pensa così:
“Dybala all’Inter sarebbe un tradimento? Il tradimento nel calcio di oggi non c’è, oggi si va nelle squadre che offrono più soldi. Per un italiano, forse il concetto di bandiera può valere. Per uno straniero no, va dove gli offrono l’occasione migliore oppure dove lo manda chi comanda. Sia un un club o agente o scegliete voi chi”.