Inter, Bisseck: "A San Siro mi vengono i brividi, aspetto una chiamata in Nazionale"

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L'Inter, reduce dal pareggio nel derby contro il Milan, si prepara a tornare in campo. Tra gli uomini a disposizione di Simone Inzaghi parsi in ottima forma nel corso della delicata sfida del weekend figura Yann Bisseck, difensore acquistato dai nerazzurri nel corso della passata stagione. Il tedesco, subentrato a Benjamin Pavard allo scoccare del 63' minuto, ha avuto un'ottima occasione stampatasi, proprio come altre due, sul palo alla sinistra di Mike Maignan.

In giornata, inoltre, Bisseck ha rilasciato una lunga intervista a Sky Sport Deutschland durante la quale ha ripercorso alcuni tratti della sua carriera.

LE PAROLE DI YANN BISSECK NEL CORSO DELL'INTERVISTA

UNO SGUARDO AL FUTURO - "Se a un certo punto in futuro sarà la mia migliore opzione tornare in Germania, tornerò in Germania. Se sarà la Spagna, sarà la Spagna. E se sarà restare qui per sempre, resterò qui per sempre. Farò ciò che è meglio per me e dove mi sento meglio. Ma al momento non è per nulla un problema. Ho prolungato il mio contratto con molta attenzione e sono incredibilmente felice all'Inter".

INDOSSARE LA MAGLIA DELL'INTER - "Mi vengono i brividi ogni volta che gioco a San Siro. Non ho mai giocato in uno stadio migliore in vita mia. Non c'è niente di meglio quando i tifosi cantano il tuo nome. I nostri tifosi sono incredibili. Le persone tifano non solo il giorno della partita, spesso vengo riconosciuto per strada. Le persone sono molto rispettose".

L'ACCOGLIENZA DA PARTE DEI TIFOSI - "Non sapevo che i nuovi arrivati fossero così seguiti, ma bisogna fare delle distinzioni. C'è gente che viene acquistata per 60 milioni di euro, io fui pagato appena sette milioni. È bello sapere quanto la gente tenga al calcio. Ti fa capire quanto è grande ciò che stiamo facendo qui. Ecco perché è un grande privilegio giocare qui".

L'IMPATTO CON L'ITALIA - "Posso contare sulle dita di due mani le persone che hanno creduto in me. Ma penso che questo renda il tutto ancora migliore. Il tempo trascorso in Portogallo, Olanda e anche Germania non è stato facile, ma questa è una cosa che alla fine ti rende solo più forte. È facile per me dirlo ora perché è andata bene (ride, ndr), ma ci ho sempre creduto. E le persone che non hanno mai dubitato di me mi hanno dato forza".

I PENSIERI SUL RITIRO CON IL VITORIA GUIMARAES - "Sì, li ho avuti. Avevo già un piano ben ponderato, quello di trasferirmi a Berlino con un amico. Per studiare qualcosa, condividere un appartamento. Mi vedevo già lì (ride, ndr). Fortunatamente, le cose sono andate diversamente. Il mio amico ora è felice, però. Sono felice per lui che abbia preso la sua strada e sono felice per la mia. La cosa più importante è che siamo entrambi soddisfatti. Ho sempre voluto studiare medicina. Sono sicuro che avrei trovato qualcosa. Ma guardandomi indietro, sono molto, molto felice di non dover fare esami, ma di poter giocare a calcio davanti a 70.000 spettatori".

LA SCELTA SULLA NAZIONALE - "Ho sempre giocato per la Germania e ho militato nella maggior parte delle squadre giovanili, facendo anche il capitano della squadra Under 21. Al momento mi piacerebbe giocare per la Nazionale".

I PROSSIMI IMPEGNI DELLA GERMANIA - "Non è che ho una comunicazione WhatsApp in corso con il CT Nagelsmann, ho avuto una conversazione con lui a novembre. Da allora non ci siamo più parlati, ma non mi aspetto che sia lui a chiedermelo personalmente. Ero estremamente felice e ho visto il fatto che mi abbia contattato come segno di grande rispetto. Spero di rimanere sotto i riflettori. Credo di stare andando abbastanza bene. Mi sono infortunato di recente, ma sono sicuro che avrò i miei minuti a febbraio e inizio marzo. E poi tocca a me, dovrò dimostrare di cosa sono capace e sperare che l'allenatore della nazionale se ne accorga. Ovviamente spero in una chiamata".

IL DIALOGO CON IL CT NAGELSMANN - "La conversazione è durata circa cinque minuti e mezzo. Mi ha detto di continuare così, che la mie prestazioni sarebbero state notate e che sarei salito più in alto nelle gerarchie, se avessi avuto continuità. E così è successo, soprattutto a dicembre e all'inizio di gennaio. Ora spero che le cose continuino così, poi vedremo".