Joshua Zirkzee, il nuovo baby prodigio con sangue olandese della Serie A

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La storia in lingua olandese della Serie A rievoca ricordi sensazionali. Basta citare il tridente delle meraviglie del Milan capace di segnare un’epoca – RijkaardVan BastenGullit – per farsi un’idea. Tra gli altri, andrebbero anche citati Edgar Davids e, per avvicinarsi a tempi più recenti, Clarence Seedorf e Wesley Sneijder. Un binomio – quello tra l’Olanda calcistica e la Serie A – spesso portatore di gloria e di calcio di grande livello.

Un segno di speranza per i tifosi del Parma, che affideranno i propri sogni di salvezza anche a un prodigio olandese. Trattasi di Joshua Zirkzee, prelevato dal club gialloblù in prestito con diritto di riscatto di 15 milioni dal Bayern Monaco. Un talento che promette tantissimo, ma le cui possibilità di esplodere all'”Ennio Tardini” dipendono dai prossimi 6 mesi. Una retrocessione comprometterebbe, infatti, l’opzione di riscatto che ha carico il club emiliano.

Fonte foto: profilo Instagram Zirkzee

Chissà che quel passato olandese in Serie A non si confermi glorioso sin da subito con una salvezza. Sarebbe un autentico regalo che il Parma si farebbe perchè avrebbe poi concrete possibilità di assicurarsi un giovane attaccante di spessore.

CECCHINO NATO

Joshua Zirkzee, nato a Schiedam, nell’Olanda meridionale, il 22 maggio 2001, ha fatto le sue prime esperienze giovanili prima al VV Hekelingen, poi al Spartan ’20 e infine all’ADO Den Haag.

All’età di 15 anni viene scoperto dal Feyenoord, uno dei club d’Olanda che punta tantissimo sul settore giovanile, dove resta appena un anno. Le sue prestazioni con la maglia biancorossa convincono rapidamente il Bayern Monaco, che per 150mila euro lo portano in Germania.

Nonostante sia stata la prima volta che è uscito dai confini della nazione d’origine, non ha avuto problemi di ambientamento. La prima stagione, giocata con la squadra under 17, l’ha conclusa con 16 gol e 9 assist in 21 partite. All’annata successiva, pur essendo stato promosso nel Bayern Monaco U19, non ha cambiato abitudine: segnare. In 22 presenze le marcature sono state 18, alle quali ha aggiunto anche 5 passaggi vincenti.

Un rendimento che ha portato i bavaresi a inserirlo nella stessa stagione nella seconda squadra, militante in terza divisione. Un salto che non ha placato la sua sete di gol: 4 con altrettanti assist in 12 partite. Un’ascesa rapida, decisa, nel segno del gol, che nella scorsa stagione lo ha portato in prima squadra.

Fonte foto: profilo Instagram Joshua Zirkzee

Già prima dell’arrivo di Flick, con Kovac in panchina, aveva strappato qualche convocazione. Poi il tecnico tedesco, il 18 dicembre 2019, lo ha lanciato nella mischia a Friburgo, al 89° minuto, con il risultato sull’1-1. Una mossa coraggiosa dell’allenatore che Zirkzee ha avvertito come un atto di enorme fiducia riposta nei suoi confronti. Uno stimolo che in un solo minuto gli ha permesso di segnare il suo primo gol tra i professionisti.

Si è confermato un cecchino nato anche nelle volte successive. Nel match successivo contro il Wolfsburg il primo pallone toccato lo ha depositato subito in rete. Non è cambiata la storia neanche quando è partito titolare, il 29 febbraio 2020, contro l’Hoffenheim: gol dopo 15 minuti, sempre alla prima palla toccata.

Quando in Baviera sembravano aver trovato un talento formidabile capace di far la differenza da subito, qualcosa ha complicato le cose. L’arrivo di Choupo-Moting all'”Allianz Arena” all’inizio dello scorso mese di ottobre ha limitato lo spazio al giovane attaccante olandese. I minuti totalizzati nella prima parte di questa stagione sono stati appena 102, troppo pochi per chi voleva vedere sempre di più il campo.

Una situazione che gli ha aperto la strada della Serie A.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Joshua Zirkzee è uno dei più promettenti attaccanti moderni in circolazione in Europa. Un vero e proprio ragazzo prodigio che abbina a una importante struttura fisica – 1.93 m d’altezza per 89 kg – una qualità tecnica di alto livello.

Il talentino cresciuto nel Bayern Monaco è il classico centravanti che non è statico in area di rigore ma che, sfruttando una grandissima agilità nei movimenti, è in continuo movimento, senza dare punti di riferimento. Un calciatore imprevedibile nel vero senso della parola, che scende spesso a prender palla per aiutare la squadra ad alzare il baricentro.

Una delle sue azioni classiche è andare incontro al portatore di palla, ricevere, liberarsi, anche con un dribbling secco, della marcatura avversaria e salire palla al piede, prima di decidere se assistere un compagno o finalizzare. Una giocata in cui riassume le sue principali enormi doti.

Oltre alla fisicità – che usa per difender palla e fare la voce grossa sul gioco aereo- ha grande abilità a liberarsi della marcatura avversaria quando prende il possesso della palla, ricorrendo anche al dribbling. È molto bravo, inoltre, a condurre palla per molti metri con disinvoltura, eleganza, rapidità, infilandosi anche tra le maglie avversarie. Negli ultimi metri di campo aumenta il suo tasso di pericolosità mostrando la sua capacità a saltare l’uomo e una spiccata qualità nell’ultimo passaggio.

Notevole è anche il suo talento da finalizzatore. È molto intelligente a scegliere il posizionamento che gli permette di non sfigurare quasi mai in area di rigore avversaria e forte nell’attacco della profondità. Difficile da contenere per gli avversari anche per la bravura a utilizzare entrambi i piedi: delle volte inganna i difensori cambiando direzione per andare al tiro con l’altro piede. Non gli mancano assolutamente neanche le capacità balistiche, d’altronde nelle giovanili ha tirato delle punizioni bellissime dalla medio-lunga distanza.

Il 19enne olandese è quindi un attaccante completo, preziosissimo nel gioco della squadra in cui milita.

NEL PARMA DI D’AVERSA

Roberto D’Aversa non ha ancora avuto modo di esprimersi in maniera diretta su Zirkzee, anche se le sue parole nel post-partita di Napoli-Parma sono state esplicative:

Il campionato di Serie A è difficile, quindi chiaro che servono giocatori pronti ed è quello di cui si era parlato con la società

Un chiaro riferimento al fattore esperienza, che per la complicata situazione in cui verte la squadra crociata è più che mai indispensabile. Per questo motivo le possibilità per l’olandese di trovare spazio fin da subito sono minime. Il ragazzo, pur essendo molto interessante, ha bisogno di tempo per apprendere la cultura italiana e un nuovo campionato. Abbastanza scontato dunque che non sia catalogabile tra i “giocatori pronti“, tanto che la società emiliana ha puntato anche su un profilo totalmente diverso come Graziano Pellè.

Fonte foto: profilo Twitter Parma Calcio

In un calcio dove è sempre più fondamentale la rosa lunga, però, l’attaccante classe 2001 può rappresentare il jolly che a partita in corso può far saltare il banco. Per caratteristiche, infatti, è uno dei pochi nella rosa del Parma che, se inserito negli ultimi di partita, può fare la differenza con la sua freschezza tecnica. Inoltre il profilo dell’ex Feyenoord sembra adattarsi molto bene al gioco di D’Aversa, che si basa sulla compattezza dei reparti e l’abilità a risalire velocemente il campo.

 

Fonte immagine di copertina: profilo Twitter Parma Calcio