Dopo mesi di voci continue e di news giornaliere, alla fine la Juventus ha scelto di chiudere il mercato estivo senza il tanto agognato centrocampista. O meglio, senza un centrocampista di spessore. Prima Pogba, poi Aouar, per poi arrivare ai vari Pjanic e Witsel. Infine, non è arrivato nessuno.
Il centrocampo juventino, quindi, ad oggi si presenta così: sei centrocampisti, nessun top player. Per carità, si parla di ottimi giocatori, ma che ultimamente hanno dimostrato più di qualche difficoltà nel coesistere insieme. Il problema è passato di mano in mano, da Sarri a Pirlo, per poi finire sulle spalle di Massimiliano Allegri.
Ora spetterà al tecnico livornese trovare la quadra a un reparto che ormai da troppo tempo rappresenta il vero handicap dell’organico bianconero. Ma come potrebbe riuscirci?
NODO REGISTA
Che il regista sia il ruolo più deficitario della Juve è risaputo, ma mai come quest’anno i bianconeri presentano delle gravi lacune. Un club che ha per anni vantato tra le proprie fila nomi come Pjanic e Pirlo, oggi si ritrova con un solo regista di ruolo e un altro adattato.
Quello più adatto e affidabile è sicuramente Arthur, che l’anno scorso ha ricoperto il ruolo per gran parte della stagione. Con risultati non proprio ottimali. Il brasiliano si è infatti rivelato un calciatore piuttosto innamorato della palla, finendo spesso per tenerla anche più del dovuto. Inoltre, è abbastanza evidente come per fare il regista serva il lancio lungo, vedere la giocata, saper agire davanti alla difesa.
Vittoria importante, mai mollare!!
💪🏻 🔙
Focus on @championsleague. 🏴🏳️ #ForzaJuve pic.twitter.com/sUQ9H1FDTu— Arthur Melo (@arthurhromelo) March 6, 2021
Tutte caratteristiche non esattamente appartenenti all’ex Barça. Come se non bastasse, anche la sua tenuta fisica rappresenta un’incognita, dato anche il recente infortunio che gli ha fatto saltare l’inizio di stagione. Eppure, Arthur resta ancora il principale indiziato per ricoprire il ruolo di regista bianconero. Soprattutto, visti i fallimentari tentativi effettuati con Bentancur e Rabiot nella stagione scorsa e la pessima prova di Danilo di pochi giorni fa.
Quest’estate, però, è arrivato un nuovo centrocampista, duttile e con tanta voglia di fare. Ovviamente si tratta di Manuel Locatelli, nel mirino della Juve già da qualche anno. Al Sassuolo si è mostrato perfettamente in grado di giocare sulla mediana, soprattutto come playmaker. Visione di gioco, gamba e un’ottima tecnica per un ragazzo di soli 23 anni. Con l’Italia, invece, le sue prestazioni da mezzala hanno stupito tutti, dai tifosi a Roberto Mancini stesso. Un giocatore in grado quindi di ricoprire un duplice ruolo, motivo per il quale Allegri non vede l’ora di averlo a disposizione a pieno regime.
Eppure, “Acciughina” pare aver già trovato una soluzione. A causa dell’infortunio di uno e del ritardato arrivo dell’altro, il mister aveva bisogno di un regista per l’inizio di stagione. Ecco quindi che Aaron Ramsey, da esubero, è stato preso e schierato al centro del campo, investendolo quindi di un compito di una certa importanza.
“Io credo che questa sera Ramsey abbia fatto una buona partita, è un ragazzo intelligente. Davanti alla difesa credo abbia un ottimo futuro. Stasera non era facile contro l’Atalanta, è la seconda volta che ci giocava, è andato a chiudere molte traiettorie. Quando la condizione lo sosterrà di più sbaglierà di meno, perché avrà più geometrie nella testa. È un giocatore su cui io conto molto”.
-Massimiliano Allegri, 14/08/2021
Certo, riadattarsi in un nuovo ruolo all’alba dei trent’anni non è (e non sarà) un compito facile. In più, per un giocatore che per tutta la carriera ha fatto degli inserimenti in area il suo cavallo di battaglia.
MEZZALI TRA QUALITÀ E QUANTITÀ: COME VALORIZZARLE?
Oltre ad Arthur, sostanzialmente la Juve dispone di ben 5 mezzali. Il neo-arrivato Locatelli, infatti, è solo l’ultimo tassello di un puzzle iniziato già qualche anno fa con l’obiettivo di ringiovanire la zona mediana.
Il primo arrivato, in ordine cronologico, è stato Rodrigo Bentancur. L’uruguaiano negli anni ha acquistato esperienza e, soprattutto, personalità. Non che gli mancasse, ma insieme a giocatori di qualità come Pjanic, Khedira e Matuidi, ha preso sempre più fiducia in sé stesso. Bentancur, tra tutti i suoi compagni di reparto, è senza dubbio il tipo di centrocampista più adatto per Max Allegri. La sua abnegazione e il suo stile di gioco equilibrato lo rendono una mezzala molto interessante, soprattutto sotto la guida del mister ex Milan.
Eppure, negli ultimi tempi è stato spostato dappertutto. Da trequartista a regista, quasi senza criterio. In realtà, un criterio ci sarebbe: di fatto, in tutto il centrocampo della Juve, Bentancur è il più adattabile. Per questo, conoscendo Allegri, semmai dovesse decidere di adoperare due (o più) moduli durante la stagione, quello che probabilmente giocherebbe di più sarebbe proprio l’uruguaiano.
Sulla stessa lunghezza d’onda Weston McKennie, sicuramente il miglior centrocampista della Juve durante la scorsa stagione. Con ben 6 reti, anche il più prolifico di tutto il pacchetto centrale. Impiegato spesso da esterno, la sensazione è che in realtà come mezzala possa dare il meglio di sé. Ottimi tempi d’inserimento, sempre pericoloso nel gioco aereo e allo stesso tempo prestanza fisica. C’è chi lo ha paragonato a Matuidi, chi al Vidal dei tempi d’oro. Forse ne è semplicemente una via di mezzo: l’uomo ideale per il centrocampo allegriano.
Al contrario, vi sono alcuni giocatori anch’essi molto capaci, ma che apparentemente il tecnico non vede come possibili jolly. Per primo Adrien Rabiot, fin dal suo arrivo un centrocampista con potenziale ma incostante. Anch’egli rende al meglio come mezzala, date le grandi doti in progressione e in ripiegamento. Il suo punto debole è l’incostanza, si sa, ma con Allegri può finalmente tornare a essere il Rabiot di Parigi.
La soluzione parrebbe quindi essere un centrocampo a tre, con un regista e due mezzali. Contro l’Udinese, per esempio, non si è vista una brutta Juve, nonostante in mezzo al campo ci fossero l’inedito Ramsey e l’adattato Bernardeschi, con il solo Bentancur nel suo ruolo. Con un McKennie, un Rabiot o un Locatelli in più, si potrebbe creare un pacchetto tra titolari e riserve di grandissimo livello. Senza dimenticare, inoltre, che Max Allegri ama il turnover e punta moltissimo sui cambi a partita in corso.
Tuttavia, è ancora presente nell’immaginario collettivo lo switch, di ormai 4 anni fa, in favore del 4-2-3-1, con cui il mister livornese trovò un equilibrio quasi perfetto. Per questo, alcune voci parlano di un tentativo di Max di riproporre nuovamente questo schieramento.
La scelta favorirebbe indubbiamente il rendimento di Paulo Dybala, ma il duo di centrocampo potrebbe creare qualche problema in più. Dando per scontato che in tal caso un posto spetterebbe ad Arthur o a Locatelli, il suo vicino invece non sarebbe così certo del posto. Con tutta probabilità Bentancur, con McKennie e Rabiot pronti a spaccare la partita dal 60’.
L’unica cosa certa, però, è che Massimiliano Allegri avrà molto da fare, soprattutto per trovare l’amalgama a un reparto forte e promettente, ma non eccezionale. Le opzioni sono tante, ma in passato sono stati tanti anche gli esperimenti, più o meno fallimentari.
Il mercato (per ora) è chiuso e almeno fino a gennaio la rosa è definita. Ora starà solo a lui assemblare al meglio il reparto intorno al quale ruota l’equilibrio dell’intera squadra.
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