Juventus, problema attacco: le soluzioni di Allegri

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La Juventus arriva da due vittorie consecutive negli ultimi turni di campionato, rispettivamente contro la Fiorentina in casa ( 1-0 con Cuadrado quasi al 90’ ) ed in trasferta contro la Lazio per 2-0 con un’inaspettata doppietta di Bonucci che si è presentato due volte agli undici metri senza tentennare. In ambedue le partite abbiamo notato due diverse Juventus dal punto di vista offensivo, sia per scelte tattiche che per degli infortuni che hanno afforzato l’allenatore dei bianconeri Massimiliano Allegri a scelte forzate. Anche se l’atteggiamento cinico e difensivo non è affatto cambiato, molto più determinato contro i biancocelesti che contro i viola. Come può allora il tecnico livornese dettare la via giusta cercando di offendere in maniera maggiore?

 

LA ROSA IN ATTACCO

Dopo l’addio di Cristiano Ronaldo a campionato iniziato e a mercato quasi concluso la Juventus non ha avuto il tempo e  nemmeno la forza economica tale da sostituire il fenomeno portoghese. Nonostante questo, in quel di Torino, sponda bianconera, c’è stato il ritorno di Moise Kean. Il classe 2000 dopo l’esperienza non positiva all’Everton ha cercato riscatto dopo il prestito verso il Paris Saint-Germain, dove l’attaccante italiano ha saputo dimostrare il proprio valore quando chiamato in causa, sia da prima punta al centro dell’attacco con Mbappè e Neymar ai lati e sia da ala destra, come spesso viene schierato invece da Mancini in nazionale maggiore. Risultato: 19 gol in 45 partite che hanno convinto la nuova dirigenza guidata da Cherubini e l’ex team principal della Ferrari in Formula 1, Maurizio Arrivabene a puntare per il ritorno del numero 18.

 

Insieme al giovane italiano troviamo Alvaro Morata, ancora in cerca di conferma e della fiducia della Juventus visto che il riscatto per essere acquistato dall’Atletico Madrid sarà di altri 35 milioni al fronte degli altri 20 versati nelle casse degli spagnoli. Federico Chiesa, che ormai si è preso un ruolo da protagonista, Dejan Kulusevski che non trova la continuità giusta a nemmeno la fiducia dovuta che ha avuto a Parma, Bernardeschi che invece sembra ormai relegato ad un ruolo meno avanzato e ovviamente il numero 10 e vice-capitano della squadra Paulo Dybala, forse il giocatore da cui ci si aspetta di più nella rosa bianconera. Il nome invece ancora nascosto è quello di Kaio Jorge, che ha comunque mostrato di essere pronto quando chiamato anche in causa dallo stesso Allegri, come in occasione del derby contro il Torino.

 “Quello è sveglio, a calcio sa giocare. Capisce dove smarcarsi, dove andare. È entrato bene, ha ottima tecnica e credo possa trovare spazio. Ha personalità, poi è giovane e incosciente”.

 

LE SCELTE TATTICHE

Momentaneamente la scelta base dell’allenatore bianconero è sempre stata quella di un 4-4-2 con tre uomini offensivi: Chiesa sulla destra o come seconda punta, Dybala in coppia con Morata. Questi gli uomini più usati e ritenuti più affidabili dal tecnico. Infatti notiamo come la miglior prestazione dei bianconeri, parlando a livello realizzativo, sia proprio quella in Champions League contro lo Zenit. Una partita in cui abbiamo trovato il miglior Dybala della stagione in grado di essere sempre pericoloso e di trovare grandi giocate anche per mandare in gol i compagni. Un Chiesa in grado di essere decisivo e anche un Morata comunque in difficoltà ma che ha ritrovato la via del gol. Il punto però sembra essere sempre uno solo: quando Dybala è in campo e quando il giocatore argentino rimane fuori, come cercare l’equilibrio ma anche la via del gol in maniera costante?

 

Prendiamo come esempio la sfida di campionato contro la Lazio: ancora una volta un 4-4-2. Molto più offensivo quando la palla tornava dalle parti dei bianconeri. Inizialmente con Cuadrado esterno alto ( più in là con la gara rilegato alla posizione di terzino destro per via dell’infortunio di Danilo ) e poi Kulusevski. Chiesa dal lato sinistro e Morata ( poi Kean ) al centro hanno sempre cercato la soluzione giusta sfiorando più volte il gol. Ovviamente, tutto questo è stato permesso dalla copertura a centrocampo con Rabiot Locatelli e McKennie che formavano una linea a 3 di contenimento pronta a ritornare a 4 con il francese sulla sinistra e Kulusevski sulla destra. Sarà proprio questa la soluzione che adotterà maggiormente Allegri con la Juventus? Oppure un possibile innesto a gennaio potrà scombussolare tutti piani di gioco?