Juventus, serve un restyling: il domani è adesso

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Ancora 180 minuti e la prima, grande, sentenza in casa Juventus arriverà.

Ecco, non proprio. Perché la vera sentenza della stagione è arrivata in Europa. Dopo una figura tutt’altro che grandiosa. All’interno di quella che da tanti, troppi, anni dovrebbe essere il vero obiettivo dei bianconeri.

Quest’anno, la vera stranezza per la Vecchia Signora è stata quella di aver abbandonato con largo anticipo i sogni di gloria verso lo scudetto. Quella che stava diventando una sorta di normalità, dopo quasi un decennio di monopolio, ora non lo è più. La Champions League, però, rischia di diventare ancora di più una maledizione; soprattutto, se si pensa a quello che sta accadendo ai vertici in UEFA, dopo l’ipotesi Superlega. Tra minacce e ricatti, lo scenario relativo alla partecipazione alla prossima Champions potrebbe essere a serio rischio, indipendentemente dal risultato sportivo. E questa, forse, è una variabile che sta danneggiando le ambizioni e il rendimento della formazione bianconera.

TRIPLA CIFRA E ADDII

La vittoria contro il Sassuolo, come tutte le altre, vale 3 punti.

Nei 90 minuti del Mapei Stadium, però, si sono verificati tre fatti che segnano la storia della Juventus. Cristiano Ronaldo e Paulo Dybala -autori di due delle tre reti bianconere- hanno raggiunto le 100 realizzazioni con la maglia della Vecchia Signora. E, poco prima, Buffon ha parato il rigore, calciato da Berardi. È il portiere più anziano ad aver neutralizzato un tiro dal dischetto, con i suoi 43 anni; e potrebbe essere anche stata la sua ultima partita ufficiale con i colori bianconeri.

Ronaldo Dybala Juventus 100 gol

Ronaldo e Dybala, per loro è arrivata la rete numero 100 con la maglia bianconera (Fonte: Michael Regan)

Il suo secondo addio alla Juventus non dovrebbe modificare eccessivamente i piani per il futuro. Ma di sicuro ci sarà da pensare all’estremo difensore che sarà chiamato a scrivere pagine importanti della storia bianconera.

Dando per scontato che Szczesny continuerà a difendere i pali dello Stadium, ci sarà da capire se il futuro di Donnarumma e quello della Juventus finiranno per incrociarsi in modo definitivo. Non solo da avversari. 

A meno di clamorosi scenari, Ronaldo e Dybala continueranno ad essere due pedine fondamentali dell’attacco, anche se con ruoli diversi. CR7 è stato forse messo in discussione per la prima volta nella sua carriera, più dall’opinione pubblica che dal giudizio della Juventus stessa. I numeri non si discutono e le 100 reti in bianconero lo testimoniano. Ma ciò che è stato criticato è proprio il sistema di gioco di Andrea Pirlo, all’interno del quale l’ex stella delle Merengues è risultato troppo spesso accentratore.

Buffon rigore parato Berardi

Il rigore di Berardi, parato da Buffon. L’estremo difensore bianconero è il portiere più anziano ad aver parato un rigore in Serie A (Fonte: Getty Images)

Al netto dei traguardi raggiunti e delle bandiere che dicono addio alla Vecchia Signora, la voglia di tornare a recitare un ruolo da protagonista è già presente nell’animo di Madama. Quindi, per forza di cose, alcuni cambiamenti dovranno concretizzarsi.

TORNARE AL TOP

Uno dei punti di forza della Juventus delle ultime stagioni è stato, senz’ombra di dubbio, il centrocampo. In questa ultima stagione si sono viste fin troppe lacune nella mediana bianconera. Emblematica l’assenza di elementi di riferimento e troppe prestazioni altalenanti, fornite da coloro i quali, sia per esperienza che per qualità tecniche, avrebbero dovuto tenere il pallino del gioco.

Certo, risulta difficile comporre un centrocampo anche solo simile a quello visto con giocatori come Pirlo, Vidal, Pogba, Marchisio e altri elementi, che hanno egregiamente ricoperto questo ruolo. Si può, anzi si deve, ripensare a un centrocampo che possa seriamente fare la differenza.

Pjanic Barcellona

Miralem Pjanic e la voglia di tornare in Serie A. Basterà a riportarlo a Torino? (Fonte David Ramos/Getty Images)

Proprio per questo motivo, ci saranno alcuni membri della rosa di Pirlo che difficilmente conserveranno un posto nel suo scacchiere. Uno su tutti, Bentancur. Negli ultimi giorni ha preso forma la suggestione che lo vedrebbe volare in direzione Barcellona, in cambio di un Miralem Pjanic, che farebbe volentieri le valige in Catalogna per tornare nella capoluogo piemontese. Per ora si tratta di fantamercato. Però, le lacune mostrate dal giocatore uruguaiano hanno spesso e volentieri compromesso il piano partita, con disattenzioni difensive grossolane e poco impatto nella metà campo offensiva. Rabiot, al netto del talento, risulta troppo spesso discontinuo e dal carattere complesso. Due aspetti che non stanno convincendo la dirigenza bianconera. Il processo di adattamento di Arthur procede a rilento; soprattutto se lo si mette a confronto con Pjanic, giocatore con il quale si è reso protagonista, in sostanza, di uno scambio, tra Juventus e Barcellona.

Difficile dare un giudizio dettagliato anche alla stagione di Aaron Ramsey. Le sue prestazioni rientrano nella media. Senza mai eccellere. Chi, forse, doveva incontrare il maggior numero di difficoltà, ovvero McKennie, si è dimostrato utile alla causa grazie al suo atteggiamento sempre aggressivo. Sempre intento a conquistarsi una maglia da titolare a dispetto di altri elementi più talentuosi.

Bentancur Juventus vs Porto

Rodrigo Bentancur, sempre più in difficoltà nel centrocampo bianconero (Fonte: Getty Images)

Servono cambiamenti, serve più qualità, oltre a giocatori che possano avere un impatto fisico e mentale da Juventus. La dimensione europea, che ha sempre contraddistinto il DNA bianconero, sembra un lontano ricordo. È molto complesso definire i piani relativi al prossimo futuro, con annessi e reali obiettivi di mercato. Ci sono ancora un paio di variabili con cui fare i conti. Ma sarà altrettanto fondamentale comprendere quella che dovrà essere la base sulla quale ricostruire.

COPRIRSI E SCOPRIRSI

È inutile negarlo, la difesa bianconera sta perdendo di brillantezza.

Sia per una questione anagrafica, sia per motivi che riguardano rendimenti sotto le aspettative. Per quanto Chiellini si sia sempre dimostrato una presenza determinante, le sue condizioni fisiche lasciano a desiderare. Per Bonucci, invece, i problemi riguardano principalmente il rendimento. É necessario rendersi conto che il primo Leonardo Bonucci, visto in maglia Juventus, sarà difficile da replicare, per ovvi motivi. De Ligt sta crescendo e ha tutte le carte in regola per diventare uno dei migliori difensori in Europa, ma questo processo deve essere coadiuvato e accellerato da una presenza di un certo spessore al suo fianco . Un altro elemento da considerare è la carta d’identità di alcuni elementi che hanno scritto la storia bianconera nell’ultimo decennio. Il restyling è d’obbligo, nel tentativo di scovare talenti cristallini per il futuro. Ma non solo. Servono elementi di affidamento, profili che hanno esperienza europea di un certo tipo. Chiaro, nessuno pensa che mettere insieme una rosa formata da questi tipi di giocatori sia semplice da costruire, ma l’obiettivo deve essere proprio quello.

Paratici Nedved Agnelli Juventus

Sarà la fine di un ciclo anche a livello dirigenziale in casa Juventus? (Fonte: Getty Images)

Non avrebbe alcun senso smantellare una rosa già competitiva. Allo stesso tempo, risulta quanto mai cruciale pensare alla Juventus dell’imminente futuro. Il discorso vale anche per il settore offensivo, che vedrà verosimilmente le partenze di Álvaro Morata e Federico Bernardeschi. Paulo Dybala resta un punto di domanda, ma si tratta ormai di una situazione più mediatica che concreta. Perché ogni stagione si ipotizza una sua partenza e, puntualmente, la permanenza diventa pura formalità.

Il futuro è rappresentato da Federico Chiesa e Dejan Kulusevski, con i quali CR7 dividerà l’attacco anche nella prossima stagione. La sensazione è che questi tre talenti non basteranno.

Kulusevski Chiesa Juventus

Dejan Kulusevski e Federico Chiesa, il volto dell’attacco del futuro della Vecchia Signora (Fonte: AFP)

La vera incognita riguarderà l’assetto societario, che sembra non essere più un punto fermo, e la conseguente fiducia che verrà accordata ad Andrea Pirlo. Esonerarlo a poche giornate dal termine della stagione sarebbe stato un azzardo; ma, anche nella migliore delle ipotesi, la sua permanenza sulla panchina della Vecchia Signora verrà valutata e rivalutata con una certa frequenza il prossimo anno.

Juventus fa rima con continuità. O almeno questo valeva fino a pochi mesi fa. Ora è tempo di cambiamenti, di restyling. E ogni scelta avrà un peso specifico elevatissimo. 

Fonte immagine in evidenza: profilo Facebook @Juventus

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Scritto da

Carlo Ferrario