Il Red Bull Salisburgo mercoledì prossimo in casa contro l’Atletico Madrid si giocherà una storica qualificazione agli ottavi di finale di Champions League. Servirà un’impresa agli austriaci che dovranno per forza battere la squadra di Simeone, che però nella competizione non vince da 3 partite. Un’affascinante opportunità che i “Tori” si sono regalati grazie al successo per 3-1 in casa della Lokomotiv Mosca, uscita imbattuta dal doppio scontro con gli spagnoli.
Una vittoria dunque importante in una serata in cui, pur non brillando la stella Dominik Szoboszlai, si sono messi in evidenza altri interessanti talenti. Sicuramente Mergim Berisha, che con la sua doppietta è arrivato a 4 gol in questa Champions, e Sekou Koita che in occasione dell’azione dello 0-2 ha servito al primo una bella palla. Nel finale di gara ha però attirato l’attenzione Karim Adeyemi, soprattutto per il modo in cui ha segnato.
Il classe 2002, sfruttando un errore di Murilo a centrocampo, si è involato a campo aperto, è entrato in area di rigore, ha saltato Corluka portandosi con il sinistro la palla sul destro, con il quale ha messo a segno la sua prima rete nella massima competizione europea. Una giocata che ha fatto notare qualità tecniche importanti e grande personalità.
IL “MONELLO” DIVENTATO GRANDE
Karim Adeyemi è nato il 18 gennaio 2002 a Monaco di Baviera, in Germania, da padre nigeriano e madre rumena. Proprio in uno dei distretti del suo paese di nascita ha iniziato a giocare a calcio, al TSV Forstenried. Il talento è evidente già all’epoca e basta davvero poco affinchè lo prelevi il Bayern Monaco. L’avventura con il club teutonico, però, non è andata così bene per il carattere scorretto e lo scarso rendimento scolastico del ragazzo. Motivazioni che hanno portato la società, sempre molto rigida in materia di disciplina, a non occuparsi più del percorso di crescita di Adeyemi.
Una grande delusione per il giovane di origini nigeriane e rumene che allo stesso tempo lo ha portato a trovare la strada della svolta. In seguito è infatti passato al Spielvereinigung Unterhaching, squadra della terza divisione tedesca. Qui ha trovato nel presidente, Manfred Schwabl, una figura fondamentale per limare i difetti che mettevano in ombra la sua classe calcistica. Il numero uno del club lo ha portato a impegnarsi nello studio adottando anche strategie particolari come quella di vietargli, a 12 anni, di allenarsi con la squadra.
Schwabl in un’intervista, qualche anno dopo, ha fatto capire che usare il bastone era importante per la crescita del ragazzo, allora abbastanza “monello“:
Mi disse che la scuola gli interessava poco, ma che sarebbe diventato un calciatore professionista. Negli sport a scuola dimenticava l’abbigliamento, nelle lezioni di matematica il materiale per la geometria
La linea dura alla fine portò i suoi frutti, come rivelato dallo stesso patron del Spielvereinigung Unterhaching:
Fu stimolato, dopo qualche settimana la scuola ci disse che Karim stava diventando uno studente modello sempre gentile e disponibile coi compagni di classe
Da quel momento Adeyemi potè far brillare l’immenso talento di cui fin da piccolo è dotato, tanto da giocare sempre contro avversari più grandi di lui di età. Già a 15 anni aveva personalità da vendere, come si può dedurre da un retroscena raccontato dal suo allenatore nella squadra Under 17 Ognen Zaric. In occasione di un match contro l’Heindeheim, i suoi si ritrovarono in 10 uomini mentre il punteggio era fermo ancora sullo 0-0. Questo è stato il racconto del tecnico:
Nello spogliatoio, Karim all’improvviso disse: ‘Mister stai tranquillo, ci penso io’. Alla fine vincemmo 2-0 con una sua doppietta
Anche i numeri parlavano chiaro. Nella stagione 2016/17 4 gol in 6 presenze con l’U17, un anno dopo 15 marcature in altrettante partite con tanto di passaggio nel gruppo dell’Under 19.
I top club europei nel 2018 già se lo contendevano. Nel gennaio dello stesso anno il Chelsea gli ha fatto svolgere una settimana di allenamenti a Londra con l’Under 17, ma anche il Liverpool si interessò a lui. Alla fine la spuntò il Red Bull Salisburgo con un investimento di 3,35 milioni di euro.
La società austriaca lo mandò subito in prestito al club affiliato, il Liefering, con il quale il classe 2002 realizza 6 gol e 4 assist in 20 presenze nella Serie B austriaca. Migliora nella prima parte della stagione seguente – 9 reti e 8 assistenze decisive con 14 partite giocate – tanto da convincere il Salisburgo a riportarlo alla base. Dopo lo stop dovuto alla pandemia, il 18enne tedesco ha esordito nel massimo campionato austriaco giocando ben 10 partite in cui ha aggiornato le statistiche bucando la rete una volta e fornendo 3 passaggi decisivi.
L’ultima settimana per lui è stata favolosa. Prima l’esordio in Champions proprio contro il Bayern Monaco, poi una prestazione sublime in campionato contro il SKN St. Polten con 1 gol e 4 assist e 2 giorni fa la prima gioia europea.
CARATTERISTICHE TECNICHE
Il gioiellino del Red Bull Salisburgo è una punta, in grado di fare l’ala su entrambi i fronti, con un’interpretazione del ruolo particolare. Karim Adeyemi è, infatti, un giocatore molto dinamico a cui piace partire lontano dall’area di rigore avversaria per mettere in azione un motore importante.
Il tedesco è dotato di una potente accelerazione e una velocità fulminea, qualità che lo fanno esaltare quando ha tanti metri da percorrere davanti a sè. È incontenibile anche nell’uno contro uno per questa sua micidiale capacità a saltare l’uomo anche con una serie di dribbling. Da sottolineare un controllo palla di notevole qualità con il quale riesce spesso a spiazzare l’avversario lasciandolo sul posto.
Per queste sue doti può partire largo sulla fascia andando a cercare il fondo o accentrandosi oppure partire direttamente in posizione centrale, ritagliandosi lo spazio tra le maglie avversarie. In carriera è stato schierato prettamente da numero 9 perchè il ragazzo è in grado di sfruttare la sua buona struttura fisica – 1.77 m per 67 kg – nei corpo a corpo e pure nel gioco di sponda. Inoltre sa attaccare lo spazio davanti a sè e ha un buon tiro e freddezza sotto porta.
Il classe 2002 oltre a essere concreto in attacco brilla pure nella fase di rifinitura grazie all’applicazione del ruolo di centravanti che lo rende una sorta di regista offensivo. Si fa notare per una bella cura della sfera di gioco e una buona scelta della giocata da compiere. Le statistiche – 6 occasioni da gol create, 1.2 key pass a partita e 2 assist in 10 partite della stagione 2019/20 – suonano come una conferma.
Si può concludere che Adeyemi impressiona per le tante mansioni che riesce ad assolvere alla sua giovane età.
LA NOMINA PER IL GOLDEN BOY
Dopo questo racconto non c’è da sorprendersi se Karim Adeyemi è stato nominato da Tuttosport nella lista dei 100 talenti per il Golden Boy Award 2020. Le sue qualità sono note da tempo ai dirigenti delle big europee e già nell’estate del 2019 il Barcellona presentò un’offerta di 15 milioni al Red Bull Salisburgo. Sarebbe stata una plusvalenza per il club austriaco, che però ha rifiutato per far completare il percorso di crescita al ragazzo. È evidente come la società di proprietà dell’azienda delle lattine punti a incassare una cifra notevole.
D’altronde il talento tedesco è considerato da addetti ai lavori il classe 2002 più interessante insieme a Eduardo Camavinga del Rennes. Un tesoro niente male per il Red Bull Salisburgo.
Fonte immagine di copertina: profilo Instagram Karim Adeyemi