Maldini, Del Piero, Zanetti, Totti. Sono solo alcuni dei grandi campioni che hanno legato il loro nome ad un unico club nel nostro campionato, vestendo la stessa maglia per almeno vent’anni. Piano piano hanno salutato tutti, non sempre trattati come uomini (prima ancora che giocatori) che hanno giurato fedeltà assoluta.
Il caso certamente più emblematico è quello di Francesco Totti, il più vicino in ordine di tempo. Nessun tifoso giallorosso avrebbe voluto vedere il giorno dell’addio del più grande calciatore della storia capitolina. Nessun tifoso della Roma pensava di vedere andarsene anche De Rossi e Florenzi. Altri due ragazzi cresciuti e affermatisi sempre con quella maglia che hanno sempre sognato di indossare in Serie A. Anche loro non considerati importanti a sufficienza: il primo non ha mai ricevuto un’offerta di rinnovo, finendo la carriera con l’esperienza argentina al Boca Juniors, il secondo è stato girato ben due volte in prestito perché non considerato nel progetto di Fonseca.
Volente o nolente, le bandiere nel calcio sembrano in via di estinzione.
LA FREDDEZZA DEL FATTURATO
I proprietari nel calcio sono cambiati: sono arrivati investitori stranieri e le logiche sono mutate drasticamente. Sono lontani i tempi in cui giocatori come Buffon, Del Piero, Nedved, Camoranesi e Trezeguet decidevano di restare alla Juventus nonostante la retrocessione in Serie B. Oggi è sempre più raro vedere una situazione simile: i giocatori cercano il miglior guadagno possibile, i proprietari vivono con la pressione di mantenere in ordine i conti.
Abbiamo visto tutti di cosa è stato capace Pallotta alla Roma. Ma non sono solo gli stranieri a dare poco valore alla storia, pensando soprattutto ad esigenze economiche e di marketing. Gli stessi Agnelli hanno attuato questo tipo di ideale, pur mantenendo alcuni elementi storici al centro del progetto di squadra. Buffon e Chiellini sono ancora lì, nonostante la parentesi di Gigi al Paris Saint-Germain. Tantissimi proprietari dei club sono cambiati nel corso degli anni e le squadre sono effettivamente diventate aziende. Per questa concezione, uno degli obiettivi fondamentali è avere una diffusione del brand in tutto il mondo, cosa che può avvenire in modo strategico anche attraverso le mosse di mercato. Pensiamo all’acquisto di McKennie da parte della Juventus. Si potrebbe pensare all’idea dei bianconeri di affermarsi maggiormente nel mercato statunitense come uno dei motivi che hanno portato il centrocampista in Italia? Non è da escludere.

Fonte: profilo Twitter @tutticonvocati
LE BANDIERE RIMASTE NEL CALCIO DI OGGI
Ad oggi, nei top 5 campionati europei, i calciatori con la più lunga militanza in un club sono Mark Noble e Lionel Messi, che vestono le divise di West Ham e Barcellona da 17 anni e 5 mesi. Spingendoci più in alto nella classifica dei più fedeli offerta da Transfermarkt, troviamo lo storico portiere del CSKA Mosca, Igor Akinfeev, che veste la maglia dei russi da 18 anni e 5 giorni. Il primato assoluto di fedeltà nel mondo del calcio però va a un giocatore poco conosciuto, ma che indossa la maglia dello stesso club da 22 anni, 11 mesi e 5 giorni: il portiere giapponese Hitoshi Sohagata, legato al Kashima Antlers.
Tornando a nomi più noti nel mondo del calcio, troviamo Giorgio Chiellini, che risulta essere il calciatore più fedele del nostro campionato, essendo legato alla Juventus da 16 anni, 6 mesi e 6 giorni. Simile militanza anche per Sergio Ramos al Real Madrid, dove gioca ormai da 16 anni, 4 mesi e 6 giorni. Supera i 14 anni col Real Madrid anche Marcelo, mentre vanno oltre i 12 con le proprie squadre Pyatov, Busquets, Schmelzer, Danny Rose, Gaspar, Dzagoev, Piqué, Koke, Anthony Lopes e Thomas Muller. In Italia, oltre a Chiellini, ne sono rimasti in pochi. Radu, che indossa la maglia della Lazio da oltre 12 anni, Insigne, a Napoli da più di 11 e Ranocchia, da più di 10 all’Inter.
Le bandiere nel mondo non sono forse sparite così repentinamente, ma guardando al nostro campionato il ribaltamento della situazione nell’ultimo decennio è evidente. Se prima trovare un calciatore fedele alla maglia per più di un decennio era quasi la regola, oggi è l’eccezione, con soli 4 giocatori in tutto il massimo campionato italiano.

Fonte: profilo IG @mark_noble16