“Probabilmente sono io il miglior portiere del mondo e della storia del calcio. Quando giocavo nella Roma, la mia riserva era Alisson, che oggi è il miglior portiere del mondo. Ora, alla Juve, il mio sostituto è uno dei più grandi giocatori della storia, Gianluigi Buffon. Questo vuol dire che probabilmente sono il migliore al mondo e nella storia”.
Poco più di un anno fa si era scherzosamente incoronato come il miglior portiere del mondo, eppure, prima dell’inizio di questa stagione, Wojciech Szczesny non era considerato nemmeno come il più forte della Serie A. Il suo approdo alla Juventus nel 2017 (per soli 12 milioni) non aveva entusiasmato e in pochi lo ritenevano all’altezza del ruolo di erede di Buffon. Nella sua terza annata da titolare bianconero però, il portiere polacco si sta prendendo una bella rivincita nei confronti di chi lo criticava, abbinando le ottime parate ad un ruolo chiave nello spogliatoio. Un numero 1 che può valere quanto un Diez.
LONDRA E ROMA
Come molti ricorderanno, prima di arrivare a Torino Szczesny aveva già protetto i pali di due squadre di primissimo livello, vale a dire Arsenal e Roma. Con i Gunners, dove si era trasferito a soli 16 anni, ha disputa la bellezza di 181 gare tra il 2010 e il 2015, vivendo però spesso di alti e bassi. Dopo aver conquistato la titolarità nella stagione 11/12, nel 2015 si rende protagonista di un episodio che manda su tutte le furie dirigenti e tifosi. Dopo una partita persa contro il Southampton viene infatti pizzicato con una sigaretta che gli costa decisamente caro. La settimana successiva siede in panchina dopo aver pagato una multa e, complice il buon rendimento di Ospina, perde il posto.
La stagione successiva si vede costretto a fare le valigie, destinazione Roma. Anche nel club della capitale alterna ottime prestazioni a errori inspiegabili, dando l’impressione di essere un buon portiere, ma forse non adatto ad un top club. Saranno solo due le stagioni trascorse all’ombra del Colosseo, complice la sua voglia di tornare all’Arsenal. Come lui stesso ammetterà in seguito infatti, all’origine del suo primo trasferimento in Italia c’era la speranza di convincere Arséne Wenger a dargli una seconda chance.
“Quando ho capito che non sarebbe successo ed è arrivata l’opportunità di andare alla Juventus… è stata dura. Accettare che il mio tempo all’Arsenal era finito è stato difficile perché non pensavo che me ne sarei mai andato. Tifavo per loro quando ero un bambino e sono riuscito a giocare per la squadra dei miei sogni, ma la vita va avanti. Era la cosa giusta per me e per entrambi i club”.
LA CRESCITA CON LA JUVENTUS
Come anticipato in apertura, la Juve acquista Szczesny per poco più di 12 milioni di euro, con l’intenzione di renderlo il sostituto di Buffon. Dopo il passaggio dell’eterno Gigi al PSG, l’estremo difensore polacco eredita il suo posto davanti alla porta e il suo numero di maglia e inizia a dimostrare che un anno alle sue spalle non è andato sprecato. Gli errori sono sempre meno, così come i goal subiti: 96 in 112 gare, l’unica squadra dove ne ha subiti in media meno di uno a partita (0,85). Inoltre, sicuramente anche per merito dei compagni del pacchetto arretrato, Szczesny vanta una percentuale di clean sheets del 42%, anche in questo caso la migliore in carriera. Statistiche che però sembrano non bastare per valergli particolare riconoscimento.
Quest’anno però sembra che qualcosa sia cambiato e non solo nel rendimento. Già nella scorsa stagione era stato tra i migliori in Europa, con una percentuale pari al 79.8% di possibili gol neutralizzati (solo Alisson aveva fatto meglio). Oggi è nei migliori della Champions, con il 75% di tiri parati, ma di certo non può bastare qualche parata spettacolare per scomodare Cristiano Lupatelli, l’unico Diez con i guanti. Va detto che nelle prime uscite di questa stagione Tek ha fatto più di “qualche” grande intervento, tenendo a galla i bianconeri in molte partite, anche se il valore di Szczesny si misura soprattutto in altre qualità.
UN DIEZ TRA I PALI
Il dieci in pagella non lo si dà praticamente mai a nessuno, nemmeno per essersi conquistati la Top 10 mondiale come ha fatto lui. Ma Szczesny si merita il Diez soprattutto per il suo ruolo nello spogliatoio. Sorrisi smaglianti e battute da una parte, sguardi di ghiaccio e urla dall’altra. Szczesny ha conquistato tutto l’ambiente, dai compagni più difficili alla dirigenza, che quest’estate non ha voluto sentire offerte inferiori ai 60 milioni. Lo stesso Buffon, dopo il successo sul Barcellona, ha voluto mandargli un messaggio che non può non essere visto come un attestato di stima:
“Ci tengo a ringraziare Tek che mi lasciar il posto e mi permette ogni tanto di fare qualche partita, lo ringrazio veramente di cuore”.
Domani sera, dopo essersi seduto ancora in panchina per far giocare il suo amico Gigi contro il Parma, Wojciech ritroverà il primo posto nella distinta per la gara contro la Fiorentina. Le critiche delle scorse stagioni sono state cancellate con un rendimento super in queste prime uscite e di certo vorrà proseguire su questa strada. Dopo averci scherzato poco più di un anno fa, ora Szczesny è sicuramente più vicino ai migliori del mondo, chissà che non possa raggiungerli.
(Fonte immagine di copertina: profilo Instagram @wojciech.szczesny1)