Continua l'incredibile equilibrio del Gruppo F dell'europa league. Dopo il pareggio per 2-2 tra Midtjylland e Feyenoord, finisce allo stesso modo tra Lazio e Sturm Graz. I biancocelesti partono bene e vanno in vantaggio con il solito Immobile, poi però un espulsione fin troppo fiscale a Lazzari complica le cose. Sale in cattedra il giovane Bøvingche entra dalla panchina e realizza una super doppietta. In gol anche Pedro.
LE PAGELLE DELLA LAZIO
Provedel 6: Spettatore non pagante nel primo tempo, deve sporcarsi i guantoni nel secondo. Bravo a neutralizzare i tentativi di Horvat e dell'onnipresente Bøving.
Lazzari 5: Premettiamo con il dire che sì, il cartellino rosso sventolatogli in faccia al 46esimo è decisamente troppo severo. Quando ti fai espellere così presto, però, il tuo voto non può che essere questo. Sulla graticola deve finire il primo giallo, quando al 24esimo l'ex Spal si fa innervosire eccessivamente da un tuffo plateale di Kiteishvili in area di rigore e va a dirgli qualche parolina di troppo. Una reazione spropositata che il direttore di gara decide di punire con un'ammonizione che con il senno di poi peserà moltissimo.
Gila 6: Viene paradossalmente impegnato poco in fase difensiva. Lo Sturm ci prova prevalentemente da fuori, lui è attento ogni volta che il pallone gravita dalle sue parti.
Patric 6: Sorprendente constatare quanto la cura Sarri lo abbia rivoluzionato. Lo spagnolo è uno dei più miglioratidall'arrivo dell'allenatore toscano e gare come queste non fanno altro che confermarlo.
Hysaj 6: Un paio di discese sulla sinistra che mantengono sul chi va là la difesa avversaria.
Luis Alberto 6: Una luce e tante ombre, si vede solo quando al 24esimo illumina in verticale per Immobile, poi però si spegne. Troppo poco per uno con il suo talento. (Dal 58' Felipe Anderson 6.5: Prova a variare un po' le carte in tavolama la difesa dello Sturm lo tiene più o meno bene. Suo l'assist a Pedro)
Cataldi 5: L'errore che porta al pareggio dello Sturm Graz è troppo grande per essere ignorato. Una sua palla persaapre il campo agli austriaci che si distendono e trovano l'1-1. Per questo motivo lascia il campo furente: è il primo ad essere consapevole della sua brutta prestazione. (Dal 58' Vecino 6: Ordine in mezzo al campo, resiste insieme ai compagni alle controffensive ospiti).
Basic 5.5: Quando giochi così poco queste devono essere le tue partite. Basic però appare fin dal primo minuto troppo impacciato e in questo sicuramente ha influito il poco minutaggio, ma è lecito aspettarsi molto di più. (Dal 58' Milinkovic Savic 6.5: In una parola: classe. Ogni suo tocco di palla profuma di calcio, non sbaglia praticamente una giocata dal momento del suo ingresso in campo. Un patrimonio).
Pedro 7: Lo si vede a sprazzi, ma quando si accende è letale. Al 28esimo pesca alla grande Immobile in area di rigore, poi sei minuti più tardi spacca la traversa con un sinistro alla dinamite. Il gol che arriva al 70esimo corona un'ottima prestazione, anche se c'è molto della collaborazione del portiere avversario.
Immobile 7: Cuore e anima, oltre che capitano e bomber, della Lazio. La prima grande occasione si presenta al 28esimo, quando un miracoloso intervento di Siebenhandl strozza in gola l'urlo del vantaggio. È solo l'aperitivo di un gol che arriva puntuale sedici minuti più tardi, quando il 17 realizza glacialmente dal dischetto. Una rete importante, grazie alla quale stacca Simone Inzaghi nella classifica all-time dei marcatori europei biancocelesti. (Dal 78' Cancellieri s.v.)
Zaccagni 6: Il calcio di rigore conquistato è l'unico acuto di una partita tutto sommato ordinata. Bravo a puntare continuamente un Ingolitsch costantemente in difficoltà, viene sacrificato per ricomporre la linea difensiva a quattro dopo il rosso a Lazzari. (Dal 45' Marusic 6: Lo si vede praticamente mai).
LE PAGELLE DELLO STURM GRAZ
Siebenhandl 6: Sporca un'ottima prestazione bucando il tiro del 2-1 di Pedro. Va notificata, comunque, una super parata su Immobile a metà primo tempo.
Ingolitsch 5.5: È nettamente il più in difficoltà dei suoi nella prima metà di gara dal momento che va in estrema difficoltà ogni volta che Zaccagni lo punta. Poi però, per sua fortuna, Sarri decide di sacrificare propio l'ex Verona per ricomporre la linea difensiva. In questo modo Ingolitsch si trova improvvisamente svincolato dai suoi compiti difensivi, ma nel complesso la sua gara non raggiunge la sufficienza.
Affengruber 6: Il fallo da rigore su Zaccagni viene cancellato da un clamoroso intervento in tackle al 93esimo su Felipe Anderson. La super scivolata impedisce al brasiliano di concludere tutto solo di fronte al portiere.
Wuthrich 6: Il più ordinato della linea difensiva, rischia il minimo indispensabile e regge l'urto con Immobile.
Dante 6: Contiene come può Pedro nel primo tempo, poi nel secondo trova più libertà e da sfoggio delle sue spiccate qualità offensive.
Stankovic 6: Compensa un primo tempo insufficiente con una seconda metà di gara più ordinata e convincente. Il suo cognome da queste parti è molto importante, forse anche per questo prova ad emulare il suo omonimo Dejan con due tiri da distanza siderale, l'esecuzione, però, è rivedibile. (Dal 79' Ljubic s.v.).
Hierlander 6: Nei momenti di maggiore difficoltà prova a suonare la carica da capitano. Non tocca moltissimi palloni, ma li gioca tutti con intelligenza. (Dal 79' Sarkaria s.v.).
Prass 6.5: Senza dubbio uno dei più propositivi dei suoi. Con "mestiere" (chiamiamolo così) riesce a far espellere Lazzari. Con il passare dei minuti sale di intensità e prende per mano il centrocampo. Da un suo recupero nasce il gol del momentaneo 1-1.
Kiteishvili 5.5: Più attaccabrighe che trequartista, prova a giocare tra le linee per mandare in tilt la difesa biancoceleste. I numerosi battibecchi però lo portano ad innervosirsi e, di conseguenza, ad essere fin troppo frenetico in più occasioni. (Dal 58' Horvat 6.5: Buon ingresso in campo; entra nei tabellini servendo l'assist del 2-2).
Ajeti 6: Prova a tenere vivo l'attacco dello Sturm andando a pressare tutti nel primo tempo. Comprensibilmente ha pochissime occasioni, in una di queste spedisce alto dal limite dell'area. Nella ripresa Bøving gli ruba la scena. (Dal 79' Jantscher s.v.).
Emegha 5: Va bene che nel primo tempo in attacco gravitino pochi palloni, ma quanto meno il suo collega Ajeti prova a venirseli a prendere con voglia. Lui è una sagoma, sempre in ritardo e mai nel posto giusto. (Dal 45' Bøving 8: Il funambolico classe 2003 mette in crisi la difesa della Lazio e diventa il migliore in campo. Limitare la sua partita alla doppietta decisiva sarebbe addirittura riduttivo. Il suo nome sarà sicuramente stato annotato nei taccuini degli osservatori presenti all'Olimpico).