É il 7 novembre 2021, si gioca la dodicesima giornata di campionato. Allo stadio Penzo il Venezia ospita una strafavorita Roma. Lo scontro però è tutt’altro che a senso unico e i lagunari riescono a strappare i 3 punti con un 3-2 in rimonta. Da quel momento in poi gli arancioneroverdi non sono più riusciti a vincere una sola partita fra le mura amiche. Una crisi che, a quattro giornate dalla fine, sembra ormai aver compromesso la stagione del Venezia.

Un inizio strepitoso

Dopo il match contro i giallorossi il Venezia occupa la quindicesima posizione in classifica con 12 punti. Dopo questo entusiasmante inizio di stagione, i ragazzi di mister Zanetti continueranno con altre buone prestazioni che permetteranno alla squadra di piazzarsi fuori dalla zona retrocessione a metà campionato.

Il club sembra aver azzeccato la scelta di puntare sul blocco della promozione dell’anno precedente, andando a spendere solo per l’acquisto di molti giovani, su tutti Gianluca Busio, pagato 6 milioni e, soprattuto, per il miglioramento del centro tecnico e delle infrastrutture. Dando un chiaro segnale di progettualità a lungo termine da parte del club.

Per quanto riguarda il lato tecnico Zanetti insiste sulle idee di gioco che hanno permesso la promozione in Serie A dei veneti. Il modulo è il 4-3-3 o il 4-3-2-1. La Costruzione della manovra parte dal basso, anche grazie all’acquisto di Romero fra i pali, abilissimo anche con i piedi. Le azioni di gioco sono ragionate e sono continui i dialoghi fra i tre attaccanti con Aramu, vero leader tecnico della squadra, ben coadiuvato dalla freccia Okereke, dal funambolico Johnsen e dalla fisicità di Henry. In mediana Busio, nonostante l’età, sembra giocare in Serie A da anni. La linea di pressing è alta, anche se, quando il caso lo richiede, la squadra può arretrare il proprio baricentro.

Grazie a questa organizzazione il Venezia chiude il girone di andata con 4 vittorie e 5 pareggi e con un vantaggio di 6 punti sulla zona retrocessione.

Le cause del tonfo in classifica

La situazione rispetto alla prima parte di stagione è ora completamente cambiata. Quella contro la Roma è infatti l’ultima vittoria casalinga del Venezia in campionato. Dopo la sconfitta con l’Atalanta di questa giornata sono ben 8 le partite senza punti per i lagunari, evento che non si registrava dal dopoguerra. Una sola è la vittoria in campionato nel 2022, a febbraio contro il Torino, e sono solo 5 i punti conquistati dall’inizio del girone di ritorno. Da aggiungersi inoltre il buon momento di forma di Salernitana, Genoa e Cagliari, che rosicano punti su punti per la lotta salvezza, declassando inevitabilmente il Venezia all’attuale ultimo post0 in classifica.

Il problema è nell’involuzione del gioco della squadra di Zanetti. L’entusiasmo di inizio stagione sembra completamente esaurito. I giocatori sembrano correre a vuoto e le azioni offensive portano a pochi tiri nello specchio degli avversari. Aramu e Busio sembrano aver smarrito il tocco magico di inizio stagione e l’attacco regge tutto sulle spalle di Henry. In generale l’ambiente sembra poco sereno, come dimostra la sfuriata di Zanetti ad Henry nel match contro la Sampdoria.

Il Venezia ha inoltre fatto la scelta di optare per calciatori giovani e con pochissima esperienza in Serie A. Alla lunga questo fattore, forse troppo sottovalutato dalla dirigenza, è risultato essere determinante. La lotta per la retrocessione è dura per chiunque ed è facile esserne logorati da un punto di vista mentale prima ancora che fisico. Un gruppo di giocatori più preparato a questa lotta avrebbe di certo trovato meno difficoltà.

Il mercato di gennaio poi non ha aiutato il club. Nani, preso dopo essersi svincolato dagli Orlando City, è già da qualche anno sulla via del tramonto. Ullmann e Nsame hanno finora racimolato poche presenze. Forse al posto loro si sarebbe potuto optare per giocatori già pronti ad affrontare il campionato. Altro discorso va fatto per Cuisance, preso per 4 milioni dal Bayern Monaco. Il centrocampista francese per età e doti tecniche è sicuramente un buonissimo prospetto ed è subito entrato far parte dei titolari di Zanetti, ma ovviamente gli va dato tempo per poter essere più incisivo. E nel marasma della lotta salvezza il poter attendere non è di certo un lusso che ti puoi permettere. Inoltre desta qualche perplessità la cessione di Mazzocchi, che ha ben figurato nel girone d’andata, per giunta a una diretta concorrente per la salvezza come la Salernitana.

I tifosi perdono le speranze, ma Zanetti continua a lottare

I tifosi veneti non hanno nascosto il loro malcontento per la situazione e durante il match con l’Atalanta hanno fatto partire dei cori sarcastici inneggiati al ritorno degli arancioneroverdi in Serie B, con critiche anche alla dirigenza. La situazione è quindi rovente in casa dei lagunari, e non aiuta il nuovo rinvio della partita contro la Salernitana, spostata dal 27 aprile al 5 maggio, che profila un vero tour de force per il Venezia, che dall’1 all’8 maggio affronterà in successione Juventus, Salernitana e Bologna, dove, con tutta probabilità, si decideranno le sorti della squadra.

Amareggiato, ma tuttavia ancora combattivo Paolo Zanetti, che dopo la partita con l’Atalanta ha commentato:

“Non possiamo pretendere che la nostra gente sia felice e che ci sostenga a prescindere. Veniamo da un momento difficile lungo. Dobbiamo essere noi a portare i tifosi dalla nostra parte. Abbiamo un calendario non semplice, ma non è impossibile. Alla fine tireremo le somme. Io non mollerò mai fino all’ultimo respiro”