Liga review: cos’è successo nel week end

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Restaurazione. Questo il termine da utilizzare per il week end appena terminato di Liga nonché l’ultimo prima della sosta internazionale che ci priverà dei campionati per una decina di giorni. Leo Messi ha fatto tripletta – e questa non può essere considerata una notizia ormai – ma il fatto che due goal su tre vengano da calcio piazzato è già qualcosa che stuzzica le fantasie di chi deve scrivere su di lui. Dall’altra parte della barricata, in una Spagna in piena politcal crisis, il Real Madrid aggancia il Barcellona grazie ad Hazard, finalmente assurto a leader tecnico del movimento blanco. 

STRAORDINARIO

Quarantasei goal su punizione, terza doppietta da calcio piazzato dopo quelle rifilate al Siviglia nel 2015 e all’Espanyol nel 2018, nono goal in undici partite di Liga, trentaquattresima tripletta con la quale aggancia Ronaldo nella classifica ipotetica composta da nessun altro che i due extraterrestri di triplette segnate in Liga. Numeri straordinari che sottolineano come in Spagna esista un solo e unico dominatore, osannato dal Camp Nou e oggetto di reverenza da parte degli avversari. Leo Messi sta tenendo alta la testa di questo abulico Barcellona: privo di Suarez e con un Valverde sempre più incerto sulla panchina, il club blaugrana sta meditando una rivoluzione alla fine dell’anno in corso, nonostante il primato e nonostante questo sarebbe dovuto essere l’anno della rinascita della fenice.

Fonte immagine: profilo Fb @LaLiga

MADRID: ECCOMI

Eden Hazard è stato per due mesi l’oggetto del mistero in casa Real Madrid. Avviluppato in infortuni e scarsa forma, il belga era rimasto schiacciato in panchina – e pochissime volte in campo – in un Real Madrid che aveva pazzamente bisogno di lui. La partita con l’Eibar, lontana da Madrid ma virtualmente trasportata al Bernabeu per l’importanza psicologica di tale vittoria, ha restituito a Zidane il suo numero sette e un primato condiviso che mette ancora più elettricità nell’attesa del Clasico di dicembre. Un motivo in più per guardare la partita più bella del mondo? Un Eden Hazard finalmente formato Galactico.

LIGA INNA-MORATA

É tornato? Forse non se n’era mai andato. Simeone è tornato al terzo posto della Liga con 24 punti conquistati e un Morata in forma straripante. Altro goal, al minuto 55 del match contro l’Espanyol, che spezza le speranze avversarie e rilancia l’Atletico in classifica a discapito della squadra catalana, oggi penultima. Ma ciò che ci interessa è come il ragazzo venuto da Londra stia impattando sui risultati del suo Atletico: settimo goal stagionale, quinto in Liga (con un assist) e una media di una rete ogni 117 minuti, quasi una a partita se prendiamo in considerazione gli spezzoni di gara giocati. In un momento di difficoltà come quello affrontato il mese scorso, Morata si è innalzato a certezza, tornando a dominare la scena del Wanda Metropolitano.

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NOBILTÁ E GRAN DERBI

Nel derby andaluso, che consumava il suo primo atto nel catino del Villamarin, il Siviglia si impone 2-1 sul terreno del betis e resta nelle zone alte della classifica. In un match dai ritmi alti in cui il 4-3-3 di Lopetegui affronta il 3-5-1-1 del Betis con Bartra mediano, prevale la qualità della squadra di Lopetegui, che con i fraseggi e le sovrapposizioni prevale contro un assetto verdiblanco piuttosto difensivo ed a corto di idee. Nonostante ciò, il pichichi Loren Moron riesce a pareggiare la contesa a fine primo tempo sfruttando uno dei pochi cross betici del primo tempo.

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Nel secondo però, la pellicola sembra ripetersi: il Betis cala l’attenzione ed il pressing ed una grande azione di Ever Banega, abile nello smarcarsi dalla flebile copertura di Bartra, schierato in mediana a causa delle assenze, e nel servire Luuk De Jong, che realizza un gran gol arricchendo una prestazione determinante per i suoi. Il tecnico betico Rubi, già sulla graticola ed a rischio esonero, effettua tre cambi a cavallo dell’ora di gioco, inserendo Joaquin, Tello ed il panda Iglesias e spostando il baricentro dei suoi. Ne ottiene un’occupazione totale della metà campo sevillista ma un attacco a tratti confuso quando la palla non passa dai piedi educati di Fekir e Canales. Le ultime battute dell’incontro sono incentrate sulle proteste betiche per due falli su Joaquin e Fekir, ma è il Siviglia a tornare alla vittoria in terra verde dopo più di due anni di digiuno. Il Betis, ad un passo dalla zona retrocessione, rifletterà sul da farsi in panchina.

LA CLASSIFICA

Ultimo grande sguardo alla classifica generale: il Siviglia vince il desafio con il Betis e sale al quarto posto, il Bilbao aggancia Getafe, Granada e Valencia a quota venti mentre la Real Sociedad continua a convincere (1-1 contro il Leganes) e ottiene il ventitreesimo punto in stagione. Sul fondo le acque paiono dividersi: 13 punti per il Betis quartultimo, solo 9 per il Celta, 8 per l?Espanyol e 6 per il Leganes. Una vera mattanza che sembra non aver fine.

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