Liga review: cos’è successo nel week end

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Meravigliosamente Karim Benzema. Parafrasando una delle più iconiche telecronache di Massimo Marianella, si può introdurre il week end numero sedici della Liga (quindici se parliamo di barça e Real) all’insegna di goal pazzeschi, Palloni d’oro e, sempre e ineluttabilmente, Karim Benzema.

PERCHÉ É IL MIGLIORE

Innanzitutto veste la nove del Real Madrid da dieci stagioni, e solo questo dovrebbe bastare a qualificarlo come migliore nel suo ruolo per la storia che la maglia porta con se. Oltre a questo però, c’è tutto un mondo che fa di Benzema l’unico antagonista di Leo Messi alla classifica del Pichichi e sottolinea come, liberato da ingombranti presenze al suo fianco, sia in grado di mantenere sulle proprie spalle le ambizioni di una squadra come il Real Madrid. La vittoria contro il sempre più in crisi Espanyol è nuovamente sigillata dal suo timbro e da quello di Raphael Varane, permettendo ai Blancos di agganciare il Barcellona al primo posto e di preparare la sfida del 18 al meglio. Oggi la classifica del Pichichi recita Leo Messi primo a 12 goal, Karim Benzema secondo, prima volta dopo quasi quattro mesi, con undici reti all’attivo. Una lotta all’ultima giocata che vedrà nel Clasico il primo grande incrocio di lance della stagione.

fonte immagine: profilo IG @LaLiga

GRIZOU E LUIS

Dalla celebrazione all’acclamazione: il Barcellona contro il Mallorca ha riversato in campo tutta la quantità di oro liquido presente nelle proprie tesorerie aprendo la cerimonia con l’incoronazione del sovrano taumaturgo Leo Messi e proseguendo con la giostra dei principi ereditai Griezmann e Suarez. Cinque goal, tre dell’argentino sei volte pallone d’oro, uno di Griezmann e uno, spettacolare, di Luis Suarez.

Il colpo di tacco, geniale e dilaniante per l’autostima avversaria e – ci permettiamo – mondiale, entra come una lama gelida nella nomina del Premio Puskas per il 2019, vinto da Daniel Zsori del Debreceni con un goal in rovesciata, e assegnato forse troppo presto viste le prodezze quotidiane dell’uruguaiano. Disarmante e dissacrante, splendidamente gelido nella sua perfezione: il Barcellona sta tutto nel colpo di tacco di Suarez e nei due goal con firma d’autore di Leo Messi, che apre la stagione di caccia al prossimo pallone d’oro a poche ore dal Clasico più politicamente compromesso degli ultimi anni.

L’ALTRA LIGA

Sotto alle prime della classe si staglia un novero di formazioni altisonanti sempre in lotta per quella terza piazza che vale la vittoria del titolo virtuale dell’altra Liga, quella dei comuni mortali, quella da cui l’Atletico si era staccato e che ora ha ripreso a frequentare. Il Siviglia, primo in questa speciale classifica con 31 punti, pareggia con l’Osasuna ora decimo in classifica a quota 23 punti,  stesso risultato per la Real Sociedad contro il Valladolid, mentre Getafe e Valencia vincono le rispettive partite staccando, o raggiungendo, Bilbao e Atletico Madrid. La squadra di Simeone impatta su un Villarreal roccioso e combattivo che tra le mura amiche dell’ormai ex Madrigal ferma la rincorsa di Morata e compagni, certificando delle difficoltà ataviche che potrebbero portare, alla fine dell’anno in corso, a una rivoluzione dalle parti del Wanda.

LA CLASSIFICA

Il resto della classifica è dominato dalla mediocrità con Alaves, Eibar, Mallorca, Celta Vigo ed Espanyol che perdono malamente punti preziosi mentre il solo Leganes, vittorioso contro lo stesso Celta, sembra dare segni di vita sul fondo del barile. Da segnalare le ottime stagioni di Granda ed Osasuna, rispettivamente a quota 24 e 23 in classifica, che rimpiazzano il Villarreal (19 punti) nella parte sinistra di classifica e anticipano il Betis di una sola lunghezza relegando la squadra andalusa all’undicesimo posto del tabellone.

fonte immagine: profilo IG @LaLiga

JOAQUIN

Le copertine di questa sedicesima di Liga sono però tutte per Joaquin, eterno soldato del Betis Siviglia che a 38 anni, 4 mesi e 18 giorni segna la sua prima tripletta in Liga (16 le doppiette prima di questo hat-trick) superando Di Stefano che segnò a 37 anni, 9 mesi e 13 giorni la tripletta che, fino a ieri, faceva di lui il più vecchio nella storia della Liga a incidere il proprio nome nel tabellino per tre volte in una partita. La tripletta è giunta nei primi venti minuti del match, lasso di tempo nel quale sia Cristiano Ronaldo (2015) sia Quique Setien (1984), attuale allenatore del Betis, riuscirono a segnare una tripletta.

Fonte immagine: profilo IG @LaLiga

Mancano nove giorni al Clasico che decreterà il vincitore del primo round tra le due contendenti, nove giorni ancora in cui Barça e Real serreranno i ranghi pronti al confronto politico e sportivo del Camp Nou.

Fonte immagine di copertina: profilo IG @LaLiga

 

SimoneS