LIPPI SU JUVE E NAZIONALE – Al cinema Eden di Roma è stato oggi presentato il docufilm autobiografico sulla vita e le gesta calcistiche di Marcello Lippi, ex condottiero della Nazionale e della Juventus tra le altre. Il tecnico originario di Viareggio è uno che di trofei e rose vincenti se ne intende alla grande, ma il coronamento della carriera rimane senza ombra di dubbio il Mondiale conquistato nel 2006. Titolo che lo ha definitivamente consacrato nell’Olimpo degli allenatori più vincenti di sempre, anche considerando il fatto che l’Italia era appena stata travolta dallo scandalo Calciopoli e non era assolutamente tra le favorite alla vittoria finale. I quesiti postigli vertevano proprio sull’attuale Vecchia Signora, ma anche su Nazionale e su due suoi vecchi pupilli, ovvero Francesco Totti e Alessandro Del Piero.
LE PAROLE DI LIPPI
JUVENTUS – “Cosa serve a questa Juve per raggiungere il livello della mia? Innanzitutto i grandi calciatori, come c’erano in quegli anni. La Juve non vince da alcuni anni, perciò siamo vicini a ricominciare: il calcio è fatto di cicli, non vince da tempo e quindi tornerà presto a farlo“.
ALLEGRI – “Dare un consiglio ad Allegri? Non do consigli, non parlo di colleghi e non giudico le scelte che fa il club, posso dire che gli auguro il meglio“.
CONTE – “I tifosi non devono odiarlo perché è andato all’Inter, Antonio ha il cuore bianconero“.
DEL PIERO E TOTTI – “Non capisco perché bisogna per forza fare un paragone tra due calciatori. Attorno a entrambi ho costruito squadre che hanno regalato soddisfazioni, che senso ha dire chi è più forte? Per esempio Messi e Zidane sono di due epoche diverse, l’argentino ha sicuramente segnato la sua vincendo tanti palloni d’oro. Discorso uguale per Zidane, con cui alla Juve ho vinto tanto. Fortunatamente non ha vinto il Mondiale, perché così l’abbiamo vinto noi“.
SPALLETTI E NAZIONALE – “Oggi non ci sono i campioni che potevo convocare io, ma nonostante ciò sono convinto sia possibile costruire un grande futuro: Luciano Spalletti è un eccellente commissario tecnico“.
MANCINI – “Io ero sodisfatto di quanto vinto con i club italiani, e così decisi di accettare un’offerta economica mai vista prima, arrivata dalla Cina. Per questo motivo, quando mi si chiede di commentare l’addio all’Italia di Mancini per andare in Arabia Saudita, non posso dire nulla“.