Intervenuto sull’edizione odierna di Tuttosport, il giornalista Matteo Marani ha fatto il punto sull’imminente cessione dell’Inter:
“Venerdì prossimo, 28 ottobre sarà forse ricordato come giorno dell’ultima Assemblea dei soci interista guidata da Steven Zhang, ricomparso in trasferta ieri a Firenze dopo mesi di assenza. Il risultato è già noto da tempo: perdita di 140 milioni di euro, che segue il -102 milioni del 2020 e il -245,6 milioni del 2021, record storico superato solo dalla Juve nell’ultimo esercizio. La gestione Suning – con l’ordine di contenere le spese al massimo e di vendere tutto il vendibile – ha comunque fatto segnare una perdita di quasi mezzo miliardo di euro in tre anni, circa la metà della cifra (1,2 miliardi) che la famiglia Zhang stima come valore del club. L’approvazione del progetto del nuovo San Siro, portato avanti da Alessandro Antonello, è l’estremo requisito per rendere cedibile il club a qualche fondo americano: Riane Group, advisor che affianca Goldman Sachs, spera di ripetere l’operazione realizzata a Londra con il Chelsea. Il Milan conferma che gli Stati Uniti restano gli interlocutori migliori in questa fase asfittica della Serie A”.
L’editorialista ha anche rimarcato come la situazione geopolitica sia stata determinante per la gestione dell’Inter da parte di Zhang:
“Il gruppo cinese ha dovuto fare i conti con una crisi industriale al suo interno e la calante centralità del calcio nei piani del governo cinese. Il XX congresso del Partito Comunista, con Xi Jinping rieletto per il terzo mandato, ha ricordato quanto il momento sia difficile a Pechino, dopo una espansione che negli Anni Zero sembrava inarrestabile. Proprio il boom aveva portato la Cina a inserire il football nei piani quinquennali, affinché il calcio servisse da soft power nella cartina geopolitica del mondo, contro Occidente e mondo arabo. Per la quinta volta, invece, la nazionale non si è qualificata al Mondiale. Il quadro è dunque cambiato in modo radicale e da tempo Suning ha avuto indicazioni di rientrare. Economicamente e forse fisicamente, sciogliendo quel legame che aveva trasformato la Pinetina in Suning Training Center e Zhang in cittadino fisso di Milano.”
LA FINE DI UN CICLO
Secondo Marani quindi siamo davvero nelle fasi decisive della fine del ciclo cinese alla guida dell’Inter:
“Malgrado le smentite di circostanza, e la spiegazione che Zhang stia cercando un socio minoritario, l’impressione crescente è che siamo alla fine di una stagione. Non stupisce nemmeno che il sindaco di Milano Beppe Sala parli del gruppo cinese usando il passato. Il prestito di Oaktree – in scadenza nel 2024, senza che il fondo voglia entrare come fece Elliot al Milan – sarà la dead line di questa parentesi tutto sommata piccola nella lunga e gloriosa storia dell’Inter, che Marotta e Ausilio hanno tentato di salvaguardare in mezzo a mille traversie finanziarie. Mentre l’Inter di Inzaghi può essere per il secondo anno di fila agli ottavi di Champions, battendo mercoledì il Viktoria Plzen, impressione comune è che la Cina non sia più vicina”