È al Toro soltanto da gennaio, ma Adam Masina sembra essere in granata da una vita, tanto da arrivare ad essersi meritato il titolo di vice capitano. Ai microfoni della Lega Serie A, il terzino ha recentemente raccontato la sua esperienza e il momento che sta vivendo con la squadra di Vanoli. Riportiamo qui di seguito le sue dichiarazioni.
TORINO - “Non è mai facile dire di aver trovato il posto giusto, lo scopri sempre dopo. Sicuramente Torino è un posto in cui sto bene, la mia famiglia sta bene. C’è tutto per poter lavorare e performare. Sono molto contento di essere qua. La piazza la conosciamo tutti: è esigente e storica. Per me è un onore vestire questi colori. Mi rimarrà dentro. Se dovessi tornare indietro, non cambierei nulla della mia carriera. Sono soddisfatto del mio percorso. Poi è chiaro che qualche infortunio non mi abbia aiutato. Ma sono fiero del giocatore che sono diventato. L’anno scorso ho avuto un piccolo problema alla fascia plantare, che mi ha tenuto fuori fin troppe partite. Ma poi sono ripartito con entusiasmo e voglia. Al momento giusto, nel posto giusto”.
JURIC E VANOLI - "Sono due filosofie di calcio diverse. Non ce n’è una giusta e una sbagliata. Ho imparato tanto da entrambi. Gli obiettivi del Torino sono sempre massimi, e la squadra merita il top. Sappiamo che dobbiamo rimboccarci le maniche e che bisogna arrivare lontano. Pensiamo ad una partita dopo l’altra. Dobbiamo essere realisti, ma partiamo con l’idea di giocarcela con tutti quanti”.
LA FILOSOFIA DEL CALCIO - “Nel calcio, come nella vita, la filosofia può guidarci. Serve a trovare risposte. Nel calcio, che credo sia uno spezzato di vita sintetizzato, può rientrarci. Ho avuto un’infanzia particolare. Ma la mia risposta è nella mia famiglia, nei figli. Calcio e famiglia mi hanno fatto ritrovare serenità. Tanta fortuna dopo tanta sfortuna. Per aspera ad astra. Attraverso gli ostacoli si arriva in alto. Ho avuto l’onore di giocare sia con l’Italia sia con il Marocco. Mi sento italiano, ma allo stesso tempo marocchino. Ero dentro la spedizione, ma mi sono rotto il ginocchio. Un duro colpo, ma ho guardato avanti. Il mio presente e il mio futuro dice Torino. Io sono Adam Masina, un ragazzo come tanti, appassionato di quello che fa. Padre di due figli, e compagno di una donna paziente. L'obiettivo è portare il Toro più in alto possibile, e si diventa leader tramite l’allenamento giornaliero. Il mio lavoro, assieme agli altri leader nello spogliatoio, è quello di formare un’etica del lavoro qui. Poi i risultati arriveranno. Mi piace molto pensarla così”.